Teatro-terapia per aiutare le persone colpite da ictus cerebrale
- Postato il 10 marzo 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. Se l’ictus si verifica in un’area del cervello che controlla la parola può causare l’afasia, definita come una incapacità o una difficoltà nel produrre e comprendere il linguaggio, ma può coinvolgere anche la lettura e/o la scrittura e quindi tutta la comunicazione.
Sebbene molte persone colpite da ictus possano osservare dei progressi nel recupero delle loro capacità linguistiche, per altre le difficoltà di linguaggio possono perdurare nel tempo. In questa fase cronica della malattia, le persone con disabilità frequentemente non ricevono più un trattamento riabilitativo/logopedico, sebbene questo possa essere ancora efficace, vivendo così un profondo sentimento di esclusione sociale. Questa situazione ha un forte impatto anche sulle loro famiglie, che si trovano ad affrontare un notevole carico assistenziale e a dover adattare la loro vita personale e lavorativa alla nuova realtà.
Con la finalità di proporre nuove possibilità riabilitative alle persone colpite da ictus, A.L.I.Ce. Liguria ODV (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) ha dato il via, lo scorso anno, ad un laboratorio di teatro terapia, cui partecipano persone con afasia in fase cronica di malattia e i propri caregiver.
“Abbiamo deciso di far partire questo progetto perché ci siamo resi conto che queste persone erano in grado di comunicare ben oltre le parole, riuscendo a trasmettere messaggi anche complessi e profonde emozioni – dichiara la Dottoressa Lucilla Vestito, logopedista e dottore di ricerca in Neuroscienze, oltre che referente della teatro-terapia per A.L.I.Ce. Liguria Odv. Tutti hanno partecipato attivamente ad ogni incontro, mettendosi in gioco e dimostrando doti attoriali innate; molti di loro affermano di sentirsi incoraggiati e che si tratta di un appuntamento che aspettano con entusiasmo ogni settimana; alcuni hanno inoltre riferito che la partecipazione al progetto ha aumentato la loro fiducia e la volontà di provare nuove esperienze. Tutto questo ci conferma che il teatro ha effetti terapeutici non solo sul miglioramento del linguaggio e delle abilità comunicative ma anche sullo stato di benessere generale della persona”.
Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse per l’arte-terapia da integrare con gli interventi di logopedia “tradizionale”. Le arti dello spettacolo, come il canto e il teatro, sono state infatti identificate come una preziosa opzione terapeutica grazie al loro ruolo nel facilitare l’interazione umana e il benessere emotivo.
Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un’ampia revisione della letteratura scientifica sull’efficacia dell’arte terapia: l’analisi degli oltre 3.000 studi ha evidenziato l’efficacia di questi approcci nella prevenzione e nella promozione della salute così come nella gestione e nel trattamento di diverse patologie, tra queste quelle neurologiche come l’ictus cerebrale.
La terapia teatrale, in particolare, come definito dalla North American Drama Therapy Association, è l’uso sistematico e intenzionale dei processi drammatici per aiutare l’individuo a compiere cambiamenti emotivi e/o comportamentali. Questo approccio fornisce ai partecipanti l’opportunità di sperimentare modalità di comunicazione alternative al solo utilizzo della parola, come i gesti, la mimica e l’espressione corporea. Lo scopo finale è quello di potenziare le abilità cognitive e pragmatiche, di incoraggiare l’interazione sociale e ridurre l’isolamento.
“L’afasia è un disturbo del linguaggio che può coinvolgere tutti gli aspetti, dall’espressione alla comprensione, dalla lettura alla scrittura, ai gesti e che si manifesta nel 21-38% di tutti i casi di ictus acuto, costituendo la principale fonte di disabilità – dichiara il Dottor Andrea Pagani, medico e specialista in formazione in Medicina fisica e riabilitativa presso la Clinica di Neuroriabilitazione e referente della teatro-terapia per A.L.I.Ce. Liguria Odv. Poter vivere una situazione di gruppo e conoscere altre persone che vivono la stessa esperienza ha effetti psicologici positivi perché accresce l’autostima e la possibilità di esprimere e raccontare il proprio vissuto. Le dinamiche di gruppo che si creano fanno sì, quindi, che la teatro-terapia rappresenti a tutti gli effetti una parte fondamentale della guarigione e del processo terapeutico”.
Il teatro mette a disposizione un grande ventaglio di strumenti espressivi che consentono di esplorare e far emergere le diverse abilità comunicative, motorie ed emotive; rappresenta quindi uno strumento utile ed efficace per la neuroriabilitazione grazie al suo impatto considerevole sull’attività cerebrale. Attraverso la produzione interattiva di piccole performance teatrali che coinvolgono sia il livello fisico sia quello cognitivo sia infine quello emozionale, si cerca di restituire alle persone pezzi di vita quotidiana o frammenti di storia personale con l’obiettivo di recuperare ricordi e conoscenze.
“La teatro-terapia aiuta ad aumentare la comprensione e migliora l’autostima e la capacità comunicativa – conclude Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Liguria Odv, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale. In questo modo, si riescono ad esprimere emozioni che difficilmente riuscirebbero ad emergere in altri contesti; riteniamo quindi che questa attività possa costituire un prezioso supporto per ristabilire capacità sociali e relazionali e, nello stesso tempo, contribuisca ad alleviare ansia, stress e depressione che spesso colpiscono le persone che hanno avuto un ictus”.