Cosa manca sullo scontrino che è il perno della difesa di Andrea Sempio: un clamoroso ribaltone
- Postato il 18 marzo 2025
- Di Libero Quotidiano
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Cosa manca sullo scontrino che è il perno della difesa di Andrea Sempio: un clamoroso ribaltone
Dov'era Andrea Sempio la mattina del 13 agosto 2007? Per la Procura di Pavia l'allora 19enne amico di Marco Poggi venne a stretto contatto con la sorella Chiara nella sua villetta di via Pascoli, tanto da imprimere il suo Dna su due unghie della vittima e da essere coinvolto nel suo omicidio con altri complici. Ad oggi indagato, Sempio era già stato sentito il 18 agosto 2007 accompagnato dal papà Giuseppe che assistette alle richieste dei carabinieri su alcune chiamate ricevute dal telefono di casa Poggi. "Effettuate in quanto sono amico di Marco", ma non al cellulare per errore di digitazione: "Nella circostanza ho parlato con Chiara - aveva detto - alla quale chiedevo di Marco e lei mi rispondeva che era in vacanza". Quanto alla vittima, "la conoscevo solo di vista", però "mai frequentata" e tanto meno il fidanzato del quale non sapeva il nome, che pure all'epoca era ovunque su tv e giornali. Eppure, come rivelò Marco a verbale il 24 agosto, Sempio era tra gli amici che "anche se non frequentemente" entravano nella villetta e "quando incontravano Chiara la salutavano".
E quel tragico 13 agosto, quando Chiara fu trovata morta? Quel giorno - fu la versione di Sempio - "ho aspettato mia madre che era andata a fare la spesa e verso le ore 10 mi sono recato in Vigevano, alla libreria che si trova in piazza Ducale". Una volta trovata chiusa, si fece un giro a piedi. La riprova? Uno scontrino. "Faccio presente che ho conservato lo scontrino del parcheggio, che vi consegno", disse quei giorni. Eppure che lo scontrino era senza targa ma con orario di arrivo alle 10.18. Tornato a Garlasco, passata a trovare la nonna, pranzato a casa e uscito di nuovo col padre, "verso le ore 15 - proseguiva - giunti all'altezza di via Pascoli, notavo la presenza di un'ambulanza e delle persone".
Scoprì allora di un omicidio, e poco dopo seppe il nome. Parole che sollevarono fin da subito qualche dubbio, soprattutto perché l'allora 19enne non seppe precisare se il prezioso tagliando del parcheggio era stato ritrovato e conservato prima o dopo il primo verbale, né se la mattina del 13 agosto il padre fosse in casa con lui prima delle 10.
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