Taranto, acciaio green: C. Stato annulla gara da un miliardo all’ex ilva
- Postato il 17 maggio 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Taranto, acciaio green: C. Stato annulla gara da un miliardo all’ex ilva
Il Consiglio di Stato annulla l’appalto da un miliardo per l’acciaio green all’ex Ilva di Taranto a Paul Wurth, confermando la sentenza del Tar: gara da rifare.
TARANTO – Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla vicenda dell’appalto da un miliardo di euro per la realizzazione di un impianto di preridotto (Direct Reduced Iron), una forma di acciaio “green”, nell’area dell’ex Ilva di Taranto. I giudici amministrativi hanno infatti confermato l’annullamento dell’aggiudicazione a favore di Paul Wurth Italia Spa (società del gruppo SMS) e dell’intera procedura di gara avviata da Dri D’Italia spa (controllata da Invitalia). La sentenza, pubblicata il 15 maggio scorso, impone ora la riapertura della competizione.
CONFERMATA LA SENTENZA DEL TAR DI LECCE SULL’APPALTO PER L’ACCIAIO GREEN
Il Consiglio di Stato, chiamato in causa da un ricorso di Dri D’Italia contro Danieli e C. Officine Meccaniche, ha integralmente confermato la decisione presa circa un anno fa dal Tribunale amministrativo regionale di Lecce. Nel giudizio si erano costituiti anche il Ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia e la stessa Paul Wurth Italia.
La gara, dunque, dovrà essere rifatta. La sentenza è stata pubblicata il 15 maggio scorso. I giudici amministrativi – chiamati a occuparsi della vicenda su ricorso di Dri D’Italia contro Danieli e C. Officine Meccaniche – hanno così confermato integralmente la decisione assunta circa un anno fa dal Tribunale amministrativo regionale di Lecce. Nel giudizio si erano costituiti anche il Ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia e la stessa Paul Wurth Italia. Nel rigettare il ricorso proposto da Dri D’Italia, il Consiglio di Stato ha di fatto confermato che le disposizioni di gara richiedevano un’offerta di tipo “Epc”, e cioè dell’appalto “chiavi in mano”, con realizzazione di un’opera progettata e costruita dall’appaltatore.
L’appalto è stato invece aggiudicato con caratteristiche “EP” (Engineering and Procurement), quindi riguardanti la sola progettazione e fornitura dell’opera (senza la costruzione). In definitiva – scrive il Consiglio di Stato – “Paul Wurth ha sicuramente presentato un’offerta non conforme alle richieste della stazione appaltante perché non prevedeva la parte riguardante la realizzazione dell’impianto”. Il Consiglio di Stato ha confermato, inoltre, la competenza del giudice amministrativo sulla vicenda, essendo “la stessa legge a prevedere che l’intervento debba essere aggiudicato secondo le regole previste per l’aggiudicazione di contratti pubblici”. Ha, infine, osservato che “DRI dovrà procedere alla riedizione della gara in base alla disciplina del Codice dei contratti pubblici” ed ha escluso la sussistenza di condizioni per un subentro di Danieli nel contratto di appalto.
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