Svolta nel caso di Villa Pamphili: “Madre e figlia trovate morte e l’uomo ricercato sono statunitensi”

  • Postato il 13 giugno 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Svolta nel caso di madre e figlia trovate morte a Villa Pamphili. Adesso, si sa la nazionalità dei tre: stando a quanto riporta il Corriere della Sera sia le vittime che il presunto carnefice sono americani. Incrociando i filmati di videosorveglianza delle mense dei bisognosi con le testimonianze raccolte nel parco e tra i senzatetto di Roma, gli investigatori hanno identificato la donna e la bambina trovate morte e l’uomo che è stato visto con loro da diversi testimoni nei giorni corsi. E’ lui che gli investigatori stanno cercando perché sospettato di essere l’assassino della neonata morta strangolata alcuni giorni dopo la morte della madre, le cui cause sono ancora poco chiare. Sull’identità delle vittime si mantiene la massima riservatezza per non intralciare la caccia al presunto assassino. Non è chiaro nemmeno che rapporto avesse il sospettato con madre e figlia, ma un punto sembra sia stato chiarito: la loro provenienza, tutti cittadini Usa.

La svolta è avvenuta quando gli investigatori hanno trovato, in un cassonetto dei rifiuti non lontano dai corpi, un vestitino rosa: lo stesso che è stato visto nei video di sorveglianza indossato da una bambina accompagnata dalla “famiglia” di quella composizione sia nelle mense dei poveri che nel mercato di via San Silverio, alle spalle di San Pietro, non lontano dall’ingresso al parco dove i tre andavano a passare la notte. L’uomo nei video indossava un cappellino e diversi testimoni affermano di aver visto il sospettato indossare proprio quel berretto. In una delle mense per i bisognosi sembra che l’uomo abbia esibito il suo documento come prevede la procedura e la sua identità è stata così registrata nel sistema di questi centri.

Rilevante anche la testimonianza di una giardiniera che ha visto i tre al centro della tragica vicenda campeggiare nel parco di Villa Pamphili, gli investigatori sono risaliti alla provenienza della tenda con cui la donna, la piccola e l’uomo si sarebbero accampati a Villa Pamphili. Il riparo sarebbe stato fornito ai tre da un’associazione che assiste i senza dimora nella zona e che dà assistenza solo attraverso la certa identificazione dei bisognosi. Questi particolari hanno permesso agli inquirenti di dare un nome alle vittime e al presunto killer.

Mentre le cause della morte della bambina, trovata in uno stato di forte malnutrizione, sono state chiarite dall’autopsia, quelle della madre sono ancora oscure. Gli esami effettuati hanno escluso l’overdose di droghe comuni, come l’eroina, e resta plausibile anche una morte per cause naturali. Questa vicenda caratterizzata dalla marginalità dei protagonisti potrebbe essere vicina a una conclusione. Continua la caccia all’uomo.

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Il Fatto Quotidiano

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