Svolta nel caso di Liam Payne: cadono le accuse di omicidio nei confronti dell’amico e di due dipendenti dell’albergo dove è avvenuta la tragedia

  • Postato il 20 febbraio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Svolta nel caso della morte del cantante Liam Payne, che lo scorso ottobre si è lanciato dal terzo piano del suo albergo a Buenos Aires. Sono cadute le accuse di omicidio colposo contro l’amico e manager dell’ex One Direction, Rogelio “Roger” Nore, e due membri dello staff dell’hotel, Gilda Martin, responsabile della sicurezza, ed Esteban Grassi, il capo receptionist che ha fatto una chiamata di emergenza poco prima che Payne morisse. Ieri i giudici della corte d’appello hanno ribaltato la precedente decisione di incriminare tutti e tre.

Dopo l’annuncio che le accuse sono state ritirate, Nores ha detto a Rolling Stone: “Sono contento che sia finalmente finita. Sono felice di poter viaggiare nel Regno Unito e dire addio al mio amico”. Il suo avvocato Rafael Cuneo Libarona ha detto di essere “felice di aver ribaltato la decisione. Abbiamo sempre sostenuto che Rogelio Nores non era responsabile della morte di Liam Payne. Era solo un suo amico e non aveva alcun dovere o obbligo legale di garantire la sua sicurezza”.

Nel corso dei dibattimento Nores ha sempre respinto le accuse: “Non ho mai abbandonato Liam, sono andato al suo hotel tre volte quel giorno e me ne sono andato 40 minuti prima che ciò accadesse. C’erano più di 15 persone nella hall dell’hotel che chiacchieravano e scherzavano con lui quando me ne sono andato. Non avrei mai potuto immaginare che potesse accadere una cosa del genere. Non ero il manager di Liam. Era solo un mio carissimo amico”

La linea difensiva aveva respinto le affermazioni dell’accusa secondo cui il signor Nores era venuto meno ai suo doveri nei confronti del cantante. I pubblici ministeri hanno la possibilità di presentare ricorso contro la decisione di annullare le accuse, ma non hanno ancora indicato se lo faranno.

Restano, invece, accusati gli altri due uomini per aver venduto cocaina a Payne, prima della sua morte, ed è per questo che rimangono in prigione per poi affrontare il processo: sono il cameriere Braian Nahuel Paiz e l’ex dipendente dell’hotel Ezequiel David Pereyra. Se ritenuti colpevoli, potrebbero affrontare pene detentive da quattro a 15 anni.

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Il Fatto Quotidiano

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