Suicidio assistito, dopo il ricorso d’urgenza al Tribunale malata di Sla ottiene accordo con l’Asl
- Postato il 14 agosto 2025
- Diritti
- Di Il Fatto Quotidiano
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A nove giorni dal ricorso d’urgenza al Tribunale di Napoli, si profila una soluzione per il caso della 44enne malata di Sla che chiede di poter ricorrere al suicidio medicalmente assistito. C’è stato un accordo tra i legali della richiedente e l’Asl Napoli 3 Sud come fa sapere la stessa azienda sanitaria. Giovedì mattina al tribunale di Napoli l’udienza per la trattazione del ricorso d’urgenza proposto dalla signora affetta da Sla (difesa, tra gli altri, dall’avvocato Filomena Gallo) nei confronti della Napoli 3 Sud (assistita dall’avvocato Vincenzo Pansini).
“Si ricorda – spiegano dall’Asl – che la paziente aveva chiesto l’accesso alla procedura di suicidio medicalmente assistito, negato dalla commissione tecnica multidisciplinare permanente istituita dall’ente e dal comitato etico territoriale competente per carenza dei presupposti previsti dalle sentenze della Corte costituzionale“. Da quanto fa sapere ancora la Napoli 3 Sud, il tribunale “all’esito di lunga discussione, ha dato atto dell’accordo giudiziale raggiunto tra le parti, che prevede la possibilità per la signora di ripresentare la domanda, in cui dovrà ribadire la propria autonoma, libera e consapevole volontà di avvalersi della procedura di suicidio medicalmente assistito, corredata dalla documentazione medica aggiornata, attestante l’eventuale aggravarsi delle sue condizioni psicofisiche e la configurabilità di tutti gli imprescindibili presupposti previsti dalle suddette decisioni del giudice delle leggi”.
L’Asl “si è impegnata a istruire rapidamente la pratica, riconvocando la commissione tecnica multidisciplinare permanente istituita dall’azienda per effettuare la visita presso il domicilio della paziente, anche attraverso strumenti di registrazione audiovisiva, verbalizzando le relative operazioni ed elaborando, all’esito, la relazione clinica da trasmettere al comitato etico territoriale competente, che dovrà rilasciare il proprio parere obbligatorio”. Stando a ciò che fa sapere l’azienda sanitaria, il tribunale “ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, con compensazione integrale delle spese legali”. “Insomma – spiega l’ufficio stampa della Napoli 3 Sud – tutti i soggetti coinvolti (il giudice, gli avvocati, i medici e le parti, privata e pubblica) hanno collaborato proficuamente, mettendo da parte le reciproche posizioni processuali, per definire una soluzione condivisa nell’interesse superiore della tutela della salute della paziente e dei suoi diritti costituzionalmente garantiti, tra cui quello, altrettanto fondamentale, all’autodeterminazione. Un bell’esempio di giustizia sostanziale”.
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