Suicidi, sovraffollamento, isolamento: il rapporto del Garante dei detenuti del Lazio

  • Postato il 11 luglio 2024
  • Di Il Foglio
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Suicidi, sovraffollamento, isolamento: il rapporto del Garante dei detenuti del Lazio

Situazione drammatica, in alcuni casi esplosiva: questo emerge dalla relazione annuale del Garante dei diritti delle persone private della libertà, con riferimento al 2023 e al territorio laziale, e questi dati verranno oggi illustrati al Consiglio regionale guidato da Francesco Rocca dal Garante dei detenuti per il Lazio Stefano Anastasìa, con particolare riferimento alla popolazione ristretta nell’Istituto penale minorile di Casal del Marmo, nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria. Il Garante riferirà sulle molte segnalazioni ricevute sia attraverso un’intensa attività di monitoraggio sia direttamente da detenuti, avvocati e familiari. Dalla relazione annuale, intanto, emergono criticità rese ancora più allarmanti dall’alto numero dei suicidi, specie a Regina Coeli.
 

“Uno dei temi più critici e urgenti relativi al sistema penitenziario è sicuramente la questione del sovraffollamento”, si legge nel rapporto (che cita dati del ministero della Giustizia aggiornati al 30 giugno del 2024): a Rebibbia femminile, per esempio, risultano 358 presenze per una capienza regolamentare di 272 posti e a Rebibbia Nuovo Complesso 1556 per una capienza di 1170 posti. Ma è a Regina Coeli che “si registra senza dubbio la situazione più drammatica in termini di sovraffollamento e mancanza di spazi per attività e aree verdi, cui bisogna sommare le carenze strutturali e igienico sanitarie dell’istituto”.
 

Questa condizione, è il punto, sta comportando “una serie di disordini e proteste a opera della popolazione detenuta, esasperata da condizioni di vita insostenibili”, con casi di assenza di acqua corrente in stanza, posti letto insufficienti e sostituzione dei locali di socialità con “provvisorie stanze di pernotto”, situazione aggravata dal caldo e dall’assenza di ventilatori. Segue il triste elenco dei suicidi, compreso quello di Ousmane Sylla, ventunenne originario della Guinea, impiccatosi il 4 febbraio 2024 nel Cpr di Ponte Galeria. Il rapporto, facendo anche luce sulla necessità di promuovere l’integrazione degli sportelli per il lavoro e di orientamento, raccomanda, per alleviare la condizione di solitudine e isolamento, di consolidare negli istituti la comunicazione digitale “sia con riguardo alla cura delle relazioni familiari sia per motivi di studio, formazione e lavoro” e di “consentire la partecipazione ad attività in comune” tra persone di generi e circuiti diversi.

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Autore
Il Foglio

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