Subito in piazza per Sigfrido Ranucci e per difendere l’articolo 21 della Costituzione
- Postato il 17 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Le bombe notturne che hanno fatto saltare le auto di Sigfrido Ranucci e della figlia sono di gravità assoluta, un segnale da cogliere subito.
Il contesto è assi peggiore del testo: Sigfrido Ranucci e la sua trasmissione sono oggetto delle aggressioni della peggiore destra di governo europea, insieme a quella di Orban. Per informazioni chiedere anche a Roberto Saviano, minacciato e querelato per le sue inchieste sulla mafia e sulle connessioni con la politica. Contro Report è in atto una vera e propria persecuzione fatta di minacce, di avvertimenti, di tentativi di mettere sotto controllo la redazione, di spingere Sigfrido alle dimissioni, oppure di metterlo fuori e di accusarlo di avere tradito la Rai.
Dei mandanti e degli esecutori dell’attentato se ne occuperanno gli inquirenti, ma il clima creato contro Report ricorda le campagne di odio che precedettero l’editto bulgaro contro Biagi-Santoro-Luttazzi: dalla Bulgaria, siamo passati direttamente a Predappio. Se qualcuno volesse capirne di più vada a leggere i commenti di certi squadristi postati sui social e grondanti odio verso Ranucci. Quelli che chiedono solidarietà per la Meloni ad ogni aggettivo non gradito, oggi esprimono solidarietà ma non chiedono scusa, del resto sono i medesimi che hanno dato dei terroristi a milioni di italiani scesi in piazza per Gaza e per contestare il loro silenzio sul genocidio.
L’aggressione contro Sigfrido Ranucci riguarda l’articolo 21 della Costituzione, vogliono colpire chi ancora osa fare domande e inchieste, abrogare quel Media Freedom act approvato dall’Europa, già stracciato in Italia. Ci sono giornaliste e giornalisti che hanno più a cuore la presidente Meloni che la libertà di informazione, ma questa volta bisogna abbandonare tatticismi, opportunismi: bisogna scendere in piazza non solo per Sigfrido Ranucci, ma per noi stessi, per la Costituzione, per la libertà di tutte e di tutti. L’appello è rivolto a forze politiche, sociali, sindacali.
Non dimentichiamo mai che le mafie contano sulle indifferenze: prima ti diffamano, poi ti isolano, poi colpiscono. Bisogna reagire prima, come hanno ribadito ieri a Malta croniste e cronisti che ricordavano l’anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia, fatta saltare in aria da una bomba, al termine di una campagna di delegittimazione condotta da mafia e politica corrotta.
Non lasciamo soli Sigfrido Ranucci, la sua famiglia, la redazione di Report, lanciamo il nostro #iostoconranucci, vediamoci il giorno 21 ottobre alle ore 17 insieme con quanti hanno davvero a cuore l’articolo 21 della Costituzione.
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