Stupro di gruppo in spiaggia la notte di Capodanno: 3 ventenni condannati
- Postato il 4 novembre 2024
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- Di Genova24
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Genova. Tre giovani egiziani poco più che ventenni sono stati condannati dalla giudice Caterina Lungaro per uno stupro di gruppo avvenuto la notte di Capodanno di due anni fa sulla spiaggia di Rapallo. I tre, difesi dall’avvocato Matteo Cereghino, sono stati condannati con rito abbreviato a pene comprese tra 5 anni e 2 anni e otto mesi.
Tre le vittime, due sorelle di 24 e 18 anni residenti a Roma e un’amica di soli 14 anni, tutte assistite dall’avvocata Nadai Calafato del centro antiviolenza Mascherona.
Le ragazze erano in vacanza a Rapallo per trascorrere le feste. La notte di Capodanno, insieme a un loro amico, dopo aver visto i fuochi d’artificio erano andate agli autoscontri dove avevano conosciuto i tre egiziani. Tutti insieme si erano spostati in spiaggia a chiacchierare, ma poco dopo la situazione era degenerata.
Uno dei ragazzi aveva portato la 24enne dietro a uno scoglio. Lei lo aveva seguito volontariamente – come ha raccontato la ragazza agli inquirenti, un po’ perché aveva bevuto molto quella sera e poi perché il ragazzo le piaceva – ma quando lui aveva cominciato a spogliarla aveva inutilmente provato a opporsi. Così lui l’aveva costretta a subire un rapporto sessuale completo finché lei – ripresasi dallo choc di quello che le stava accadendo – non era riuscita ad allontanarlo.
Nel frattempo era arrivato anche l’amico che voleva anche lui violentarla ma la ragazza era riuscita a scappare e a raggiungere la sorella 18enne che a sua volta era stata pesantemente palpeggiata da uno dei tre ragazzi. E gli stessi approcci aveva subito la 14enne, finché le tre ragazze, insieme all’amico, erano riuscite a riunirsi e ad andarsene. Immediatamente erano tutti insieme andati dai carabinieri. La 24enne era stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna dove i primi accertamenti avevano confermato l’avvenuta violenza. La sorella, la 14enne e l’amico in caserma avevano raccontato quanto accaduto. L’amico delle ragazze aveva anche scattato alcune foto degli aggressori, risultate decisive per il riconoscimento e l’individuazione dei responsabili.