Stretto di Messina, i traghetti diventano sostenibili ma il Ponte non fai conti con la Co2
- Postato il 2 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Stretto di Messina, i traghetti diventano sostenibili ma il Ponte non fai conti con la Co2
Fs e Caronte & Tourist puntano su traghetti ibridi e gas naturale: le flotte sullo Stretto diventano sostenibili ma i calcoli sulle emissioni di Co2 sono fermi.
La navigazione sullo Stretto diventa sempre più sostenibile, è arrivata, infatti, la nuova nave della flotta Bluferries, società del Polo Logistica del Gruppo FS, attiva nel trasporto marittimo tra Calabria e Sicilia. «Segna un significativo passo in avanti nel campo della tecnologia marittima sostenibile – ha dichiarato Giuseppe Sciumè, Ad di Bluferries – è una nave passeggeri Ro-Ro ibrida, caratterizzata da un sistema di propulsione ibrido di ultima generazione, che testimonia il nostro impegno nei confronti della tutela ambientale». Una nuova svolta, dunque, sulle acque dello Stretto, che si unisce a quella già intrapresa dalla compagnia di navigazione privata “Caronte & Tourist” che ha rinnovato la sua flotta con mezzi che utilizzano il gas naturale liquefatto.
PONTE SULLO STRETTO, TRAGHETTI SOSTENIBILI E RIDUZIONE DELLA CO2: STIME DA RIVEDERE ALLA LUCE DELL’INNOVAZIONE NAVALE
Una direzione green del trasporto marittimo tra le due sponde dello Stretto che mette in discussione la stima «di una riduzione annua di circa 200.000 tonnellate di CO2», individuata come uno dei motivi di interesse pubblico alla base della necessità di realizzare il Ponte sullo Stretto. Nel report Iropi, infatti, si legge che «le emissioni evitate derivano dalla cessazione dei servizi di traghettamento passeggeri e merci tra Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria», tuttavia, l’attuale innovazione dei mezzi navali dovrebbe comportare una rielaborazione dei calcoli estimativi.
La propulsione ibrida della Athena, infatti, consentirà una riduzione delle emissioni di CO2 del 56% rispetto alle navi più vetuste della flotta e del 13% rispetto alle navi gemelle non ibride Trinacria e Sikania, grazie alla tecnologia “zero emissioni” durante le operazioni di avvicinamento in porto, di carico e scarico, tramite l’utilizzo dei soli motori elettrici, le cui batterie vengono caricate in fase di navigazione attraverso i motori elettrici. Inoltre, i pannelli solari a bordo forniscono 25kW di energia, alimentando tutti i servizi di alloggio della nave.
Athena presenta ulteriori parametri ambientali qualitativi, i motori principali, ad esempio sono in grado di funzionare con miscela di gasolio con biodiesel fino al 20% e a bordo è presente un impianto per la produzione di acqua dolce, con conseguente riduzione del consumo idrico superiore al 70%. «Coerentemente con la propria mission di rispetto della sostenibilità ambientale, ed in linea con gli obiettivi previsti dal Gruppo FS, la società ha avviato un piano di ammodernamento della flotta che prevede la sostituzione delle due navi più vetuste (una delle quali, la Riace, già in dismissione) con nuove navi a propulsione ibrida (diesel-elettrica), per una sempre maggiore efficienza energetica e minor impatto ambientale», si legge nella nota di presentazione della nave.
I DATI SUL PONTE NON CONSIDERANO L’EVOLUZIONE DEL TRASPORTO MARITTIMO
I dati comunicati alla Comunità europea per sostenere il Ponte, dunque, non tengono conto delle attuali dinamiche di trasporto sullo Stretto, né delle potenzialità migliorative dello stesso. Non sono un miraggio, infatti, mezzi ad emissioni zero che utilizzano tecnologie innovative e pratiche di gestione virtuose per minimizzare le emissioni e l’inquinamento come già avviene, ad esempio, con i traghetti ecofriendly Elio e Pietro Mondello. Queste navi sfruttano il LNG (gas naturale liquefatto), che riduce le emissioni di anidride carbonica del 25%; dell’85% quelle di monossido e biossido di azoto e della quasi totalità (99%) quelle di particolato e ossido di zolfo.
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