Stipendi del pubblico impiego: il fondo promesso da Meloni non c’è. “Sarà nella versione definitiva”
- Postato il 21 ottobre 2025
- Speciale Legge Di Bilancio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Niente fondo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Almeno per ora. Nonostante quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il consiglio dei ministri, nella bozza di manovra non c’è traccia di risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto delle funzioni locali. Le poche righe dedicate al pubblico impiego potrebbero tuttavia essere rimaneggiate: secondo fonti di governo, citate tra gli altri dal Sole24ore, il fondo da 150 milioni che sarà riservato ai Comuni per lo sblocco del salario accessorio troverà spazio nella versione definitiva della legge di bilancio. Intanto Uil Fpl, il sindacato che rappresenta i lavoratori dei settori delle Autonomie Locali (enti locali come Comuni e Province), della Sanità (pubblica e privata) e del Terzo Settore, si è detto comunque preoccupato: “È una mancanza di coerenza e di rispetto verso centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che tengono in piedi ogni giorno i servizi pubblici sul territorio”, ha affermato la segretaria generale Rita Longobardi.
“Priorità”
Lo stanziamento era stato annunciato dalla stessa Meloni, a riprova della sua importanza, e a suo dire sarebbe stato presente già nella bozza. “La competenza è del ministro Zangrillo, la priorità per il governo è il rinnovo degli Enti locali. E accorciamo i tempi per ottenere il Tfs nel pubblico impiego come da sentenza della Corte costituzionale“, aveva spiegato la premier durante la conferenza di presentazione della bozza. Ora però il timore dei lavoratori e dei sindacati è che restino solo parole. Del resto per ora la bozza riserva in generale al pubblico impiego meno spazio del previsto: la flat tax al 15% sugli aumenti del salario accessorio fino a 800 per i redditi sotto 50mila euro e il trattamento di fine servizio pagato in 9 mesi anziché in 12.
“Governo faccia chiarezza”
“Parliamo di una previsione che era stata pubblicamente annunciata in più sedi istituzionali. È lecito chiedersi cosa sia successo”, afferma Longobardi in una nota. “Ci troviamo di fronte a un evidente cortocircuito all’interno del governo: da un lato si afferma come prioritario il rinnovo del Ccnl degli enti locali, dall’altro non si riscontrano nella manovra le risorse aggiuntive annunciate”. In attesa di scoprire se e come i 150 milioni annunciati troveranno spazio nella legge, il sindacato chiede al governo di fare chiarezza con “risposte immediate e concrete, non con annunci destinati a scomparire alla prima verifica contabile”.
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