Stellantis, nuovo stop a Cassino: produzione interrotta fino al 7 marzo

  • Postato il 21 febbraio 2025
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Lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, noto anche come Cassino Plant, si trova ad affrontare un periodo di profonda crisi produttiva, caratterizzato da numerosi stop alla produzione e incertezze sul futuro dei modelli chiave come Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale. Lo scenario attuale desta forte preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati, che vedono a rischio il futuro della fabbrica e i livelli occupazionali. Intanto, si registra un altro stop alla produzione fino al 7 marzo.

Tanti gli stop alla produzione

Nei primi due mesi del 2025 gli operai hanno varcato i cancelli dello stabilimento solo 13 volte. Questo significa che la maggior parte del tempo lo stabilimento è rimasto chiuso a causa della mancanza di commesse. A gennaio si è lavorato per soli cinque giorni, e a febbraio per otto. Era previsto che la produzione riprendesse il 24 febbraio, ma la dirigenza di Stellantis ha comunicato un’ulteriore proroga di due settimane.

Il segretario della federazione provinciale della Fiom-Cgil di Frosinone e Latina, Andrea Di Traglia, ha evidenziato come nei primi 68 giorni del 2025, su un totale di 46 giorni lavorativi, ben 33 siano stati di fermo produttivo. Questo equivale al 50% delle interruzioni registrate nell’intero 2024. Se questo trend dovesse continuare, si prevedrebbe che nel primo quadrimestre si raggiungerà lo stesso numero di fermate dell’anno precedente.

Nel 2024, lo stabilimento ha subito 60 giorni di stop produttivo, con un calo della produzione del 45% rispetto al 2023, raggiungendo il peggior risultato della sua storia con sole 26.850 unità prodotte. Nel 2017, per fare un paragone, la fabbrica assemblava il quintuplo delle autovetture e contava circa 5.000 operai, il doppio degli attuali.

Stellantis a Cassino: calo della domanda

Alla base di questi stop produttivi c’è il calo della domanda per i modelli che vengono prodotti a Cassino: Alfa Romeo Giulia e Stelvio, e il SUV Maserati Grecale. Le auto assemblate nei pochi giorni di lavoro sono finite per occupare i piazzali anziché le concessionarie, a causa della diminuzione dei clienti.

La situazione è ulteriormente aggravata dalle difficoltà riscontrate nella produzione della versione full electric della Maserati Grecale, con appena 50 unità prodotte in 13 giorni. Questo rappresenta un problema netto, considerando le nuove normative che impongono la produzione di veicoli endotermici in base alla percentuale di vetture elettrificate vendute. Andrea Di Traglia ha sottolineato che i nuovi modelli previsti sono sostanzialmente l’elettrificazione di quelli esistenti, come Giulia e Stelvio. Ha inoltre evidenziato la necessità di un cambio di passo, suggerendo di sfruttare la piattaforma modulare dello stabilimento per produrre anche utilitarie, e non solo auto di lusso e di alta gamma.

Ammortizzatori sociali

La crisi produttiva ha portato al ricorso agli ammortizzatori sociali, e il 25 aprile sono terminati i contratti di solidarietà. Questo rappresenta un’ulteriore fonte di preoccupazione per i lavoratori, che temono per il loro futuro occupazionale.

Nel piano presentato da Stellantis al ministro delle Imprese Adolfo Urso, l’azienda non ha specificato quando arriverà a Cassino il terzo modello di alta gamma previsto, in aggiunta alle nuove versioni di Stelvio (2025) e Giulia (2026) per le quali è “in valutazione” anche la motorizzazione ibrida. Questa mancanza di chiarezza alimenta l’incertezza sul futuro dello stabilimento.

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