Stellantis, dietrofront sull’elettrico

  • Postato il 9 settembre 2025
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Stellantis, dietrofront sull’elettrico

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Stellantis, confermata la centralità dello stabilimento di Melfi, Cupparo chiede incontro con i manager. Imparato: «Con il nuovo piano non più il 100%». I sindacati: «Nuove motorizzazioni»


Dietrofront sull’elettrico. La maggior parte dei contenuti del piano “Dare Forward” di Stellantis sono «ancora validi» e «maturi» e «possono essere confermati». Tuttavia, «alcuni probabilmente cambieranno» poiché «l’elettrificazione al 100% entro il 2030 non è più raggiungibile», ha detto lunedì 8 settembre Jean-Philippe Imparato, responsabile di Stellantis per l’Europa.

STELLANTIS FA DIETROFRONT, «NON PIÙ MOTORI 100% ELETTRICI»

Il manager si è poi detto «sicuro» che «Filosa darà anche aggiornamenti sulla visione di ciò che Stellantis potrà essere da qui a cinque o dieci anni». Il piano potrebbe arrivare nel primo trimestre 2026. Cosa cambierà questa scelta per i 4700 lavoratori di Melfi e per i 3000 dell’indotto? Secondo i sindacati il nodo sono le nuove motorizzazioni. Gerardo Evangelista, segretario Fim Cisl Basilicata, spiega che «Melfi è il laboratorio delle auto elettriche e ibride. Oggi assistiamo a un rallentamento e a un ripensamento sull’elettrificazione, ma bisogna comunque andare avanti. Melfi, infatti, potrebbe gestire contemporaneamente le nuove motorizzazioni in grado di convivere con i modelli già programmati per lo stabilimento. Questo, in particolare adesso, aiuterebbe a migliorare la produzione e a garantire nuove quote di mercato. Nel frattempo l’attenzione è tutta sulla nuova Jeep Compass elettrica e ibrida, che rappresenta il primo vero passo per il rilancio di Melfi» conclude Evangelista».

STELLANTIS, CUPPARO CHIEDE UN INCONTRO CON I MANAGER

Dalla Basilicata intanto parte una nuova richiesta di incontro a Filosa da parte dell’assessore Cupparo: «Le dichiarazioni dell’ad, in particolare sui programmi del Piano Italia a Melfi, rafforzano la richiesta che, con il presidente Bardi, gli abbiamo fatto già in occasione della nomina, di un incontro per un confronto, in modo da ottenere garanzie sulla piena saturazione degli impianti di Melfi e sui livelli occupazionali», ha detto Cupparo, che nei prossimi giorni concorderà con il direttore dello stabilimento di Melfi, Nicola Intrevado, un incontro per un aggiornamento della situazione relativa ai nuovi modelli.

«Inoltre gli uffici del Dipartimento – riferisce Cupparo – sono impegnati a monitorare lo stato di attuazione dell’Avviso Pubblico, con una dotazione di 6 milioni di euro, di sostegno ai lavoratori cassaintegrati a rischio disoccupazione con una riserva delle risorse pari a 4 milioni per l’indotto Stellantis, per potenziare il livello di competenze dei lavoratori e consentire una integrazione al reddito per 6/9mesi a seconda dei percorsi di formazione prescelti».

A MELFI IN ALLESTIMENTO LA DS8

Nello stabilimento lucano l’elettrico ha un posto importante nella declinazione del programma che vede la DS8 elettrica in allestimento e la Jeep Compass elettrica in linea. Nel primo semestre 2026 entreranno in produzione la Compass ibrida e DS7 (versioni elettrica, oltre che ibrida), nel secondo semestre 2026 invece la Lancia Gamma, in doppia versione.

Secondo il segretario lucano di Uilm, Marco Lomio, la novità di Imparato è positiva: L’ibrido ed il Mild ibrid a Melfi le abbiamo già. Ma per le altre vetture le motorizzazioni non sono adeguate e bisogna trovarne di più performanti». C’è però, spiega ancora Lomio, un grande tema che fa da sfondo a questo discorso, cioè le politiche dell’Ue: «per spingersi sull’ibrido anche a Melfi, per immaginare nuove motorizzazioni il problema sono le norme a livello continentale, perché per l’Europa anche l’ibrido è facilmente fuori norma».

STELLANTIS, ATTESO INCONTRO A BRUXELLES

Un tema tra i più attesi nell’incontro di venerdì a Bruxelles tra la presidente della Commissione von der Leyen ed i massimi dirigenti del settore auto. Da Roma, dove ieri si sono incontrati il ministro Urso, l’ad di Stellantis ed il presidente Anfia, Vavassori, sono finite nel mirino proprio alcune normative. In particolare «è stato approfondito il tema dei veicoli commerciali, evidenziando l’urgenza di rivedere le attuali normative europee, ritenute irrealistiche e dannose».

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