Spostamento del carcere di Marassi nell’area ex Colisa, l’altolà del garante: “Penalizzate le famiglie, progetto da rivedere”

  • Postato il 12 marzo 2025
  • Altre News
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
carcere area ex colisa marassi

Genova. L’idea di spostare il carcere di Marassi dal popoloso quartiere della Val Bisagno in un luogo diverso circola da anni, ma in questi giorni la pratica potrebbe aver preso una accelerata a seguito dell’avanzamento della progettazione dello Skymetro, la metropolitana rialzata che nei disegni del Comune di Genova dovrebbe attraversare la vallata collegandola con la rete urbana. E’ stato lo stesso sindaco facente funzione Pietro Piciocchi ad aver rilanciato l’idea di sfruttare l’area ex Colisa di Coronata, oggi occupata quasi in toto dai cantieri della Gronda.

Un’idea che però ha trovato subito uno stop “autorevole”, vale a dire quello di Doriano Saracino, Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che di fatto ha bocciato in toto la nuova destinazione riscontrando criticità e problematiche da molti punti di vista, esprimendo “forte preoccupazione”.

A mettere in allarme è proprio la decentralizzazione dell’area, che penalizzerebbe i famigliari dei detenuti: “Il nuovo carcere, se mai verrà realizzato, si troverà in un’area totalmente decentrata e priva di collegamenti efficienti con il resto della città – spiega il garante in una nota stampa – Mentre il carcere di Marassi è servito dai mezzi di trasporto e comunque è raggiungibile a piedi dalla stazione di Brignole in circa quindici minuti, l’area ex Colisa si trova al di sopra di Corso Perrone, che è servito dalla sola linea 63 di AMT. Il dislivello tra la fermata dell’autobus e il luogo dove dovrebbe essere realizzata la struttura penitenziaria, basandosi sulle planimetrie dell’area reperibili in rete, è di oltre 50 metri, pari a un edificio di circa 15 piani: una lunga strada in salita che i visitatori, gli avvocati, i volontari, ma soprattutto i familiari, tra cui molti sono anziani genitori o donne con figli,  dovrebbero percorrere a piedi, sotto il sole d’estate e la pioggia d’inverno”.

Logistica ma non solo. All’interno del carcere, infatti, negli anni si sono sviluppate attività socialmente rilevanti che con questo spostamento potrebbero ricevere un vero e proprio colpo di grazia. “Attività quali il Teatro dell’Arca riceverebbero un colpo mortale – spiega Saracino – si tratta di un teatro in legno costruito all’interno del carcere, opera ingegnosa e unica in Europa, premiato per gli spettacoli dal Presidente della Repubblica. Si ricordano le parole di apprezzamento espresse dall’allora sindaco di Genova Marco Bucci, spesso presente alle “prime” degli spettacoli dei detenuti”.

Oltre al Teatro dell’Arca il carcere di Marassi è “dotato di un importante sezione denominata SAI, un centro clinico che non solo serve l’intera regione e oltre, ma che ha un punto di forza nella vicinanza con il Policlinico San Martino, dove è presente un reparto per i detenuti che necessitano di un ricovero ospedaliero”. Attività che potrebbero essere messe a rischio con la nuova collocazione.

E poi molti sono i dubbi del garante sulla funzionalità dell’area: “Paradossalmente la nuova area, per la sua collocazione su un pendio, seppur più grande di quella di Marassi, potrebbe non consentire di realizzare né impianti produttivi di dimensioni significative dove i detenuti potrebbero lavorare, né strutture sportive o dedicate ad altre attività, la cui importanza per la gestione dei detenuti non sfugge certo agli operatori del settore. A tutto ciò si deve aggiungere che i tempi di realizzazione di un nuovo istituto sarebbero necessariamente incerti, dato che l’area ex Colisa è attualmente occupata dagli alloggi prefabbricati dei lavoratori impegnati nella costruzione della Gronda autostradale. Nel frattempo quale attore, pubblico o privato, investirebbe nell’attuale struttura di Genova Marassi, che necessita di importanti manutenzioni e dove si vorrebbero realizzare aree per la formazione professionale e installare attività produttive, nonché potenziare gli spazi destinati ai detenuti con problematiche psichiatriche? Ed inoltre, siamo sicuri che per il quartiere di Marassi la demolizione del carcere rappresenti una vera riqualificazione o piuttosto la creazione di ulteriori servitù nei confronti dell’attiguo stadio?”.

Il progetto merita di essere riconsiderato, valutando le implicazioni negative per le condizioni di detenzione ed il reinserimento sociale delle persone detenute – conclude Saracino – È bene che si apra un confronto tra i vari soggetti coinvolti, a partire da chi in carcere lavora, siano essi dipendenti dell’Amministrazione penitenziaria, membri dell’Avvocatura o operatori del Terzo settore, e che venga ascoltata la voce dei Garanti territoriali in merito ad un progetto che avrebbe un significativo impatto sulla vita della popolazione detenuta”.

Nella foto di copertina un’idea progettuale per l’area del carcere di Marassi, presentata negli anni scorsi dal geometra Bruno Milanaccio, di cui aveva parlato in questo articolo, affiancata dall’immagine attuale dell’area ex colisa di Coronata

 

 

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti