Spediporto avverte sui dazi: “Situazione di grande allarme, ripercussioni anche sulla logistica”
- Postato il 31 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Dalle immagini quasi bucoliche relative al Green Deal e al Next Generation EU, oggi ci ritroviamo nel mezzo di un Rearm Europe con la difesa nucleare. Non ultimo, ovviamente, l’atteggiamento di Trump che declina il termine guerra in modi diversi, cioè guerra geopolitica, guerra commerciale, guerra dei dazi. È una situazione di grande allarme“. A disegnare il quadro è Andrea Giachero, presidente di Spediporto, a margine dell’assemblea pubblica dell’associazione di categoria in una Sala delle Grida gremita al Palazzo della Borsa. Presenti tra gli altri il governatore Marco Bucci, il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi e tre candidati alle comunali (Crucioli, Piciocchi e Salis) che per la prima volta si sono confrontati in un appuntamento pubblico.
“Siamo preoccupati per la situazione geopolitica – prosegue Giachero -. Un’esasperazione di questo tipo potrebbe impattare tantissimo sul nostro Paese, perché il 48% del nostro export è fuori dall’Unione europea e perché nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti cubiamo 87,5 miliardi di turnover contro gli 891 miliardi dell’Europa. La preoccupazione non sta solamente nell’impatto negativo che potrebbe avere, ad esempio, l’industria, ma anche l’agroalimentare e il settore vitivinicolo, dove comunque l’Italia cuba 1,9 miliardi contro i 4,9 dell’intera Europa. È evidente che questo andrà a impattare sul sulla manifattura e conseguentemente sulla logistica che mette a terra, attraverso le attività della supply chain, tutta l’organizzazione necessaria per consegnare nei luoghi convenuti le merci acquistate e vendute”.
Qual è la strategia per uscirne? “Intanto bisogna dare una scrollata ai salotti – tuona Giachero -. Abbiamo visto ultimamente decisioni sconcertanti su determinati declassamenti“. Il riferimento è non solo all’aeroporto, ma anche e soprattutto alla direzione territoriale dell’Agenzia delle dogane. “E poi dobbiamo sburocratizzare. Dobbiamo sfruttare tutto ciò che è tecnologia. Abbiamo avuto la fortuna di avere Genova come stazione di atterraggio dei cavi sottomarini: tramite questi bisogna portare tutte quelle società di cloud, di nuove tecnologie che ci aiutino a creare gli applicativi necessari per razionalizzare i nostri processi portuali”.
“Bisogna cercare di capire quali potranno essere le evoluzioni delle decisioni del presidente americano – interviene il direttore generale Giampaolo Botta -. È ovvio che in un settore come il nostro, dove buona parte delle nostre competenze sono legate alla consulenza che diamo alle aziende, sarà importante capire e definire un piano strategico alternativo alle aziende. Siamo di fronte a un potenziale riposizionamento di certe strategie legate alla logistica“.
“A gennaio a febbraio abbiamo visto un aumento delle esportazioni dal porto di Genova – prosegue Botta -. Questo è un segnale del fatto che molte imprese hanno fatto un po’ di magazzino e quindi, finché si è potuto, quest’attività è aumentata. Adesso si tratterà di capire, soprattutto su alcuni settori come l’automotive, quanto e come verranno colpiti. È ovvio che in questo momento la regola d’oro è attendere e cercare di capire come muoversi e come posizionarsi. Non è facile perché si tratta di industrie, manifattura, produzione, catene di approvvigionamento che si sono consolidate negli anni. Il fatto di trovarsi in una condizione di forte incertezza sicuramente porterà le aziende a dover riflettere attentamente su come investire nei prossimi anni”.
Tra le contromisure possibili, la zona logistica semplificata è finalmente pronta a partire: “Non manca nulla, il board è stato composto. Si tratta di adesso iniziare insediarlo e da qui cominciare a programmare e ad approvare il piano strategico di sviluppo della Zls – spiega il direttore generale di Spediporto -. Siamo a un buon punto, siamo confidenti che finalmente riusciremo a mettere a terra politiche commerciali adeguate, a valorizzare questa importante novità normativa per Genova e per l’Italia”.
La Zls potrà dare gambe al progetto della Green Logistic Valley su cui Spediporto punta da tempo: “Le prospettive sono molto importanti perché proprio in funzione di quello che si diceva, cioè della possibilità di riposizionare la manifattura in Italia e in maniera più sinergica rispetto alle dinamiche evolutive del Mediterraneo, la Green Logistic Valley e la zona logistica semplificata sono realmente strategiche”, sottolinea Botta. L’esempio portato oggi in assemblea è quello della Zal del porto di Barcellona, dove trovano impiego diretto 9mila addetti su un’area di 239 ettari, di cui 921mila metri quadrati di magazzini, 12.500 metri quadrati di uffici con 150 aziende.
“Siamo perfettamente allineati con le richieste di Spediporto e aggiungiamo un obiettivo strategico: vogliamo che il porto di Genova e l’intero sistema logistico ligure diventino il vero gateway dell’Europa da sud – commenta il presidente ligure Marco Bucci -. Gli investimenti infrastrutturali in corso, dalla nuova diga al tunnel subportuale, dalla sopraelevata portuale alle altre opere, vanno proprio in questa direzione: dare allo scalo genovese una dimensione ancor più internazionale, che porterà naturalmente benefici concreti in termini economici e occupazionali a tutto il territorio. Non solo: vogliamo un rapporto sempre più sinergico tra città e porto, che sia un esempio per tutti e faccia molti passi avanti rispetto a un recente passato in cui porto e città neanche si parlavano”.