Spazio e Gcap. Ecco tutte le sfide per il gen. Conserva, nuovo capo dell’Aeronautica
- Postato il 9 maggio 2025
- Difesa
- Di Formiche
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Il nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare è il generale Antonio Conserva, che subentra al posto del generale Luca Goretti. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni, che ha accolto la proposta del ministro della Difesa, Guido Crosetto. La scelta è caduta sull’attuale comandante del Comando logistico dell’Arma azzurra. Il generale Conserva raggiunge il vertice della Forza armata in un momento particolare, tra modernizzazione dello strumento aereo che guarda alla sesta generazione e al potenziamento delle sue capacità di quinta, che opera con lo sguardo sempre più rivolto alle orbite spaziali e, soprattutto, in un’epoca caratterizzata dal moltiplicarsi delle crisi e dei conflitti che hanno fatto riemergere con chiarezza l’importanza della difesa aerea.
Curriculum
Il generale Antonio Conserva arriva allo Stato maggiore dell’Aeronautica militare dopo aver ricoperto il ruolo di comandante del Comando logistico dell’Arma azzurra dal 2023. Prima di questo incarico, ha ricoperto la posizione di capo di Gabinetto del ministero della Difesa. Durante il suo mandato, di oltre due anni e sotto due ministri, da capo di Gabinetto, il generale Conserva ha gestito tra l’altro l’emergenza Covid, l’operazione Aquila Omnia in Afghanistan e l’aggressione della Russia all’Ucraina.
Spazio e Gcap
Il compito che aspetta il nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica sarà quello di “responsabile dell’organizzazione e dell’approntamento della Forza Armata”, nonché delle attività relative all’impiego e al governo del personale, all’addestramento e alla logistica dell’Arma azzurra. Un compito che dovrà fare i conti con i radicali cambiamenti strutturali che stanno investendo il settore della Difesa e l’aeronautica in particolare. Importante per l’Aeronautica l’impegno nello sviluppo della prossima generazione di caccia. Il generale Conserva, infatti, raccoglie dal suo predecessore la sfida del Global combat air programme (Gcap), il progetto per il caccia di sesta generazione portato avanti con Regno Unito e Giappone. Altra sfida emergente sarà quella delle orbite, dove l’Arma azzurra, di concerto con tutte le altre Forze armate, si troverà a operare a un ritmo crescente, con minacce in costante evoluzione sia per quello che viaggia nello spazio (dai missili balistici agli ipersonici) sia per quanto si trova in orbita, con i satelliti sempre più vulnerabile.
Il nuovo potere aereo
La trasformazione dello strumento aereo avviene in un momento di particolare incertezza dello scacchiere internazionale, reso ancora più instabile dall’invasione russa dell’Ucraina. La nostra Aeronautica ha visto crescere i suoi impegni a difesa dei cieli orientali dell’Alleanza, attraverso le operazioni di Air policing della Nato lungo tutto il fianco est europeo. L’evoluzione della sfida ipersonica, il moltiplicarsi dell’uso di droni, anche in sciame, sono tutte minacce e sfide che dovranno essere affrontate da tutte le Forze armate, e dalle forze aeree in particolare. Tutto questo senza dimenticare la protezione dei cieli nazionali e la proiezione italiana nel Mediterraneo allargato, dove non mancano le sfide e le minacce che richiederanno anche l’attento monitoraggio da parte dell’Arma azzurra.