Spari in centro a Rosarno: il raid sarebbe stato preparato con cura
- Postato il 2 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Spari in centro a Rosarno: il raid sarebbe stato preparato con cura
Ripreso dalle telecamere l’uomo che a bordo di uno scooter ha terrorizzato Rosarno con una serie di spari in centro. Alcuni dettagli rivelano come il raid contro tre obiettivi sia stato preparato con cura
ROSARNO – E’ stato immortalato dalle telecamere poste nelle vie della città il pistolero che, a bordo di uno scooterone, ha messo in subbuglio un’intera comunità sabato mattina, sfoderando una prestazione a colpi di pistola che nemmeno nei tempi più bui dell’intero territorio della Piana si era mai registrato, danneggiando ben tre luoghi fisici: le vetrate di una boutique, in via Nazionale Sud, la Porche dell’avv. Naso ed infine il gesto più spavaldo, quello del danneggiamento alla casa di un normale cittadino, un idraulico che forse ha avuto la colpa di abitare in piazza Valarioti, il salotto della città, nella quale a quell’ora, intorno alle 11 di mattina, in pieno giorno quindi, era pieno di gente.
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Una sfrontatezza che fa riflettere anche perché dove ha sparato lo ha fatto ad altezza d’uomo, con il rischio concreto, quindi, di colpire qualcuno.
Dalla foto che pubblichiamo, un fotogramma estratto da una delle tante telecamere, si intuisce come colui che era a bordo aveva preparato tutto nei minimi dettagli. Guardando bene le immagini è possibile capire come abbia foderato con nastro adesivo bianco il casco che indossava per evitare che potesse essere riconosciuto e quindi identificato. Quasi verosimilmente guidava una moto, forse rubata chissà dove alla quale era stata tolta la targa, altro segnale di come avesse adottato tutti gli accorgimenti per rendersi irriconoscibile. Non un gesto avventato, quindi, ma una scelta consapevole di quello che andava a fare.
Resta da capire perché, quale segnale abbia voluto mandare ed a nome di chi. Ha agito di sua iniziativa o mandato da qualcuno per lanciare un messaggio collettivo alla città, quasi per dire che è ora di cambiare atteggiamento e di rispettare le imposizioni di qualcuno? Interrogativi che ronzano nella testa di tutti, inquirenti compresi. Un atto di arroganza indicibile che poteva provocare be, altre e più gravi conseguenze.
Le indagini dei carabinieri continuano e, da quanto è stato possibile apprendere, di foto sempre catturate dalle telecamere ne esisterebbero anche altre che darebbero altri particolari come quella che porta ad un’altra ipotesi: quella che il pistolero abbia usato forse ben due pistole o che durante il tragitto si sia fermato ed abbia caricato la stessa arma, perché si è scoperto che in occasione del primo raid contro la boutique, sembra che prima di indirizzare la canne contro la vetrata del negozio abbia esploso alcuni colpi in aria. Esplosioni con le quali può aver avvertito prima chi stava dentro quel negozio che quindi ha avuto il tempo di allontanarsi dal tragitto delle pallottole, sdraiandosi a terra ed evitando di essere colpiti.
Sette/otto colpi alla boutique, poi ben 11 o 12 all’auto del legale parcheggiata nei pressi della sua abitazione in Via Provinciale dall’altra parte della città e altri 5 – 6 colpi alla casa dell’idraulico in Piazza Valarioti. Complessivamente secondo le ricostruzioni fatte dai carabinieri potrebbe aver sparato ben 26 colpi e, visto che il caricatore di una pisola calibro 9 può detenere solo 15 colpi, o aveva un’altra pistola oppure ha avuto il tempo per ricaricato l’arma. Un altro elemento questo che dimostra come abbia preparato con cura il raid.
E se voleva seminare paura ci è riuscito visto che a Rosarno dall’altro ieri mattina non si parla d’altro. Si temono altri colpi di testa o altri messaggi intimidatori e quindi mafiosi. Su quanto è accaduto è arrivata ieri la nota con la quale l’Amministrazione comunale di Rosarno «condanna con fermezza la grave sparatoria, che ha colpito un negozio, l’auto di un avvocato e una abitazione privata. Un gesto inquietante, che ha seminato paura nel cuore della nostra Città, probabilmente riconducibile alla stessa mano criminale.
Nella speranza che sia solo un fatto isolato, e non – scrive l’Amministrazione comunale – parte di un disegno criminoso più ampio, esprimiamo piena solidarietà alle persone coinvolte e rinnoviamo la nostra fiducia e il nostro ringraziamento alle Forze dell’Ordine, che, sappiamo, stanno lavorando alacremente. Auspicando che si faccia piena luce sui fatti in tempi rapidi. Rosarno è una Comunità che rifiuta la violenza e l’intimidazione. Ai giovani lanciamo un appello: non cedete alle lusinghe e alle tentazioni della criminalità. La vita del mafioso non è tutta rose e fiori. Si tratta invece di una vita nascosta, fatta di latitanza, di carcere e, a volte, con tragico epilogo. Si è costretti talvolta ad uccidere le persone più care: fratelli, sorelle, genitori. Purtroppo, è successo. Scegliete la strada giusta! Studiate! Solo la cultura può contrastare la criminalità».
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Spari in centro a Rosarno: il raid sarebbe stato preparato con cura