Sostenibilità e autonomia strategica. Da dove passa la nuova cooperazione europea per i fondi della Difesa
- Postato il 27 giugno 2025
- Difesa
- Di Formiche
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La Commissione europea e l’Agenzia europea per la difesa (Eda) hanno sottoscritto l’accordo di partenariato finanziario (Financial Framework Partnership Agreement – Ffpa), che rappresenta un passo istituzionale significativo per il rafforzamento della cooperazione nella gestione dei fondi europei destinati alla difesa. Il documento mira a stabilire una cornice giuridica e operativa stabile per la gestione indiretta del Fondo europeo per la difesa (European defence Fund – Edf), facilitando il lavoro congiunto tra Commissione e Agenzia e assicurando maggiore continuità, rapidità e prevedibilità nelle procedure di attuazione. L’accordo riflette la crescente centralità dell’Aed nel nuovo assetto di governance della politica industriale della difesa europea, in cui l’efficienza nella gestione delle risorse finanziarie si intreccia con la necessità di accelerare lo sviluppo e l’adozione di capacità militari comuni.
Il nuovo partenariato finanziario
Il nuovo Financial framework partnership agreement permetterà all’Agenzia europea per la Difesa di gestire indirettamente un numero crescente di progetti Edf, grazie a una serie di strumenti procedurali armonizzati che semplificano l’interazione tra Bruxelles e l’Agenzia: si passerà dagli attuali 24 progetti a oltre 40, per un valore complessivo di circa 300 milioni di euro. L’Eda agirà come soggetto attuatore, stipulando e monitorando gli accordi di sovvenzione, verificando i piani di lavoro, gestendo i pagamenti e assicurando il corretto avanzamento dei progetti. Un elemento cruciale dell’accordo riguarda l’ottimizzazione delle tempistiche e la standardizzazione delle regole, con benefici attesi soprattutto per le piccole e medie imprese del settore, che rappresentano una componente strategica del tessuto industriale europeo della difesa ma spesso faticano ad accedere ai finanziamenti comunitari a causa della complessità burocratica. Il partenariato si basa su una collaborazione avviata già con i programmi precursori dell’Edf, ovvero l’Azione preparatoria per la ricerca in materia di difesa (Padr) e il Programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (Edidp), attivi tra il 2017 e il 2020. In questi anni, l’Eda ha acquisito un ruolo operativo sempre più solido, anche grazie alla sua posizione unica quale organismo intergovernativo con mandato europeo specifico in materia di sviluppo capacitivo e cooperazione industriale. Il Ffpa istituzionalizza questa cooperazione, rendendola più strutturata e orientata al lungo periodo. Accanto al Financial framework partnership agreement, è stato firmato anche l’accordo di contributo per i bandi 2024 dell’Edf, segno della volontà delle due istituzioni di consolidare immediatamente gli strumenti esecutivi previsti.
Convergenza civile – militare e pubblico – privata per il futuro della Difesa
Un altro aspetto rilevante riguarda la sinergia tra il Fondo europeo per la difesa e altre iniziative europee complementari. In particolare, l’Ffpa rafforza il coordinamento tra il Programma europeo per l’innovazione in materia di difesa (Eudis), promosso dalla Commissione, e l’Hub per l’innovazione in materia di difesa (Hedi), istituito dall’Eda. Questa convergenza tra iniziative civili e militari per l’innovazione tecnologica è considerata strategica per rispondere alla competizione tecnologica globale, soprattutto in settori ad alta intensità di conoscenza come l’Intelligenza Artificiale, i sistemi autonomi, la cyberdifesa e le tecnologie quantistiche. L’Accordo quadro si inserisce in un quadro politico più ampio, segnato dalla crescente domanda di iniziative concrete per rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa e per rispondere con maggiore rapidità alle esigenze operative delle forze armate europee. In questo modo, Bruxelles muove nuovi passi sia verso il consolidamento del pilastro europeo della Nato, sia per l’urgenza di una capacità di deterrenza e di risposta rapida alle crisi comune ed efficace.
Lo European defence fund
L’Edf, attivo dal 2021, rappresenta lo strumento principale attraverso cui l’Unione Europea intende sostenere la cooperazione industriale tra Stati membri in materia di difesa, stimolando la competitività del settore e promuovendo una maggiore autonomia strategica. Con un bilancio di quasi 8 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, il Fondo si articola in due pilastri: uno dedicato alla ricerca e l’altro allo sviluppo di capacità, con un rapporto approssimativo di 1 a 2 nella distribuzione delle risorse. La gestione del Fondo è affidata alla Direzione generale per l’industria della difesa e lo spazio (Dg Defis) della Commissione, che definisce annualmente i programmi di lavoro in consultazione con gli Stati membri, il Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) e l’Eda, quest’ultima con un ruolo consultivo ma sempre più rilevante anche nella fase attuativa.