Sorpresi a tagliare alberi in zona protetta ma era tutto regolare: al processo assolti sei imputati di Fabrizia

  • Postato il 28 febbraio 2025
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Sorpresi a tagliare alberi in zona protetta ma era tutto regolare: al processo assolti sei imputati di Fabrizia

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Il Tribunale, all’esito del processo, ha assolto sei persone sorprese a tagliare alberi in una zona protetta a Fabrizia accogliendo le richieste della difesa


VIBO VALENTIA – Il Tribunale monocratico di Vibo Valentia, nella persona del giudice Maria Luppino, ha assolto i sei imputati accusati di concorso in furto aggravato di legna e danneggiamento aggravato. La decisione arriva al termine di una lunga e articolata attività istruttoria, che ha visto l’escussione di sette testimoni e l’intervento di un consulente della difesa.

Gli imputati, Cosimo Montagnese (41 anni), Giuseppe Montagnese (39 anni), Antonio Nesci (43 anni), Nicola Ienco (42 anni), Fernando Demasi (53 anni) e Luciano Daniele (41 anni), tutti residenti a Fabrizia, erano difesi dall’avvocato Giuseppe Aloi. Quest’ultimo è riuscito a dimostrare la totale innocenza dei suoi assistiti, portando il pubblico ministero a chiedere il non luogo a procedere per mancanza di querela e, in subordine, l’assoluzione.

I fatti

L’indagine era partita a seguito di un’operazione condotta il 10 maggio del 2018 dai militari della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno, guidati dal tenente Marco Di Caprio, con il supporto del Gruppo Carabinieri Forestali di Vibo Valentia. Durante un servizio di controllo volto alla repressione del fenomeno del taglio abusivo di lotti boschivi nel comune di Fabrizia, si era proceduto alla denuncia dei sei imputati per aver abbattuto alberi in un’area sottoposta a vincolo, sorpresi in flagranza di reato mentre tagliavano alberi di faggio utilizzando mezzi agricoli e motoseghe. Nonostante le autorizzazioni per il taglio di alcune aree boschive, le forze dell’ordine avevano accertato che gli alberi abbattuti non avevano segnalazioni apposite e non rientravano nei lotti autorizzati. Complessivamente, 50 alberi di faggio abbattuti senza preventiva segnalazione.

L’area in questione, circa 13 ettari situati in contrada “Casetta” nel Comune di Fabrizia, era stata sequestrata dai Carabinieri e dai Carabinieri Forestali. Inoltre, dagli accertamenti in materia di sicurezza sul lavoro, si contestava la responsabilità a carico dell’azienda boschiva per l’impiego di un lavoratore in nero. Per questa e altre violazioni ambientali, per l’impresa era scattata la multa per un importo complessivo di circa 15.000 euro.

L’esito del processo per i sei imputati di Fabrizia

Dopo un’attività istruttoria complessa, che ha visto il coinvolgimento di sette testimoni e di un consulente della difesa, l’avvocato Pino Aloi è riuscito a dimostrare l’infondatezza delle accuse. Il pubblico ministero, ritenendo che non sussistessero elementi per procedere, ha chiesto il non luogo a procedere per mancanza di querela e, in via subordinata, l’assoluzione degli imputati. Il giudice Maria Luppino ha accolto la richiesta della difesa, pronunciando, all’esito del processo, la sentenza che scagiona i sei di Fabrizia ponendo fine alla vicenda giudiziaria sul taglio degli alberi che, pertanto, non fu abusivo.

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