Gene Hackman e sua moglie trovati morti in casa, è un giallo

  • Postato il 28 febbraio 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Gene Hackman e sua moglie trovati morti in casa, è un giallo

Share

Oltre 100 produzioni, due Oscar e un decesso a tinte gialle. La leggenda del cinema americano Gene Hackman e la moglie Betsy Arakawa, pianista originaria delle Hawaii, sono stati trovati morti nella loro casa di Santa Fe, nel New Mexico, assieme a uno dei loro tre pastori tedeschi. La polizia è intervenuta il 26 febbraio a seguito di una segnalazione del vicino che aveva notato la porta di casa aperta. Lo sceriffo della contea, Adan Mendoza, ha dichiarato che «non sono stati riscontrati traumi visibili», definendo, però, le circostanze «di natura abbastanza sospetta».

La donna, 63 anni, sarebbe stata rinvenuta in bagno con accanto il cane defunto, la stufa spostata, come se fosse «bruscamente caduta a terra», un flacone di medicinali aperto e le pillole sparse sul pavimento. L’attore 95enne, invece, era «in cucina, completamente vestito, con i suoi occhiali da sole accanto al corpo» e con un altro flacone aperto. Mendoza ha dichiarato che i due sarebbero «morti da almeno un giorno» e «che potrebbero essere stati vittime di un doppio omicidio, di un suicidio, di una morte accidentale o di cause naturali».

Intanto, è stata subito smentita dai vigili del fuoco la teoria al patologo forense Michael M. Baden di un avvelenamento da monossido di carbonio.
I coniugi conducevano una vita riservata dopo il ritiro dell’attore dalle scene, annunciato nel 2008. L’ultimo scatto pubblico della coppia risale a un paio di anni fa, niente social network, niente interviste, bensì, come diceva lo stesso interprete, una «vita senza essere disturbato dai pettegolezzi». E ora la notizia del decesso dalle circostanze poco chiare è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

Oltre alle due prestigiose statuette, Hackman ha vinto altrettanti Bafta, quattro Golden Globe – di cui uno alla carriera nel 2003 –, un Orso d’argento e molti altri premi. Eppure non è mai stato un divo da trofei, esattamente come non ha mai amato le luci della ribalta, perché per lui contava solo il copione e il ruolo che doveva interpretare. Fin dagli esordi, il gigante di Hollywood ha vestito i panni del “cattivo”, interpretando personaggi spietati, privi di morale, comunque in bilico fra bene e male.

Dal gelido segretario alla Difesa di “Senza via di scampo” (1987) allo sprezzante presidente di “Potere assoluto” (1997), passando per il poliziotto in crisi de “Il braccio violento della legge” (1971) – con cui ha conquistato il primo Oscar come Miglior attore protagonista – e per il duro sceriffo de “Gli spietati” (1992), che gli è valso la seconda statuetta, come Miglior attore non protagonista. Ma è stato anche la nemesi di Superman nell’omonimo cult del 1978 e nei sequel del 1980 e del 1987, mentre nel 1988 ha lasciato il segno con “Un’altra donna” e “Mississippi Burning”. Però, la star ha ugualmente dato prova del suo talento con parti più leggere, come l’eremita cieco di “Frankenstein Junior” (1974), l’ambizioso politico di “Piume di struzzo” (1995) e l’inarrestabile padre di famiglia de “I Tenenbaum” (2001). La sua ultima apparizione sul grande schermo è datata 2004, nel film “Due candidati per una poltrona”.

Nato il 30 gennaio 1930 a San Bernardino, in California, Eugene Allen Hackman, detto Gene, entra nei Marines a 16 anni, dove presta servizio per quattro anni e mezzo. Poi si trasferisce poi a New York, dove accetta diversi lavoretti, e si iscrive alla facoltà di Giornalismo dell’università dell’Illinois, che però lascia passati sei mesi per tentare, all’età di 22 anni, la strada della recitazione.
Debutta all’inizio degli anni 60 sul piccolo schermo in alcuni musical, che gli aprono presto la strada nel cinema. Nonostante una prima candidatura agli Oscar e ai Golden Globe nel 1967 per la pellicola “Gangster Story” e a una seconda nel 1970 per “Anello di sangue”, la notorietà arriva solo quando ha già 41 anni.

In quel periodo, giovani registi come Francis Ford Coppola – che lo sceglie per “La conversazione”, Palma d’oro a Cannes nel 1974 – si affacciano agli Studios, pronti a scardinare un modo di fare cinema che consideravano ormai obsoleto e Hackman non si tira indietro davanti a questa avventura.

Qualche colpo di scena tocca anche la sua vita privata. Nel 1956 sposa Fay Maltese, con la quale ha i figli Christopher Allen, Elizabeth Jean e Leslie Anne. Nel 1986, dopo trent’anni di matrimonio, il matrimonio finisce e Gene conosce Betsy, impiegata part time in una palestra per pagarsi gli studi di musica. I due si trasferiscono quasi immediatamente in New Mexico e nel 1991, superato un serio intervento chirurgico a causa di un problema cardiaco, l’attore torna all’altare con la musicista. Ma Hackman ha sempre negato che sia stata lei la causa della fine del suo primo matrimonio: «Non ho lasciato mia moglie per una donna più giovane. Ci siamo semplicemente allontanati. Ci siamo persi di vista. Quando lavori in questo settore, il matrimonio richiede molto lavoro e amore».

Betsy ha uno splendido rapporto con i figli di Gene, si dedica alla ristrutturazione della loro casa e sostiene il marito perfino durante il suo passaggio dalla recitazione alla scrittura. Così, nel 1999, Hackman pubblica il suo primo libro, “Wake of the Perdidor Star”, cui seguono altri quattro racconti. Nel 2008, proprio alla presentazione del suo romanzo “Escape from Andersonville: A Novel of the Civil War”, annuncia il suo desiderio di lasciare il cinema: «Sono quattro anni che sono lontano dalle scene e non mi manca affatto. Se volete potete dire che mi sono ritirato, ma la realtà è che sono immerso nella scrittura».

Share

Il Quotidiano del Sud.
Gene Hackman e sua moglie trovati morti in casa, è un giallo

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti