“Sono sedentario, ho il fegato grasso e curo l’ansia ascoltando Bach”: così Bergoglio parlava della sua salute
- Postato il 22 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Devi scrivere un libro sulla salute dei papi, nel quale ti racconterò delle mie nevrosi“. Il suggerimento era arrivato da Papa Francesco nel 2017 ed era diretto al giornalista argentino Nelson Castro, al quale, quando lo ricevette nel Palazzo Apostolico Vaticano nel febbraio 2019, aveva detto che “le nevrosi vanno nutrite con il mate (bevanda simile al té che in Argentina, come anche in molti Paesi sudamericani, è molto popolare e viene sorseggiata per ore, ndr). Non solo, vanno anche accarezzate”. Da quell’invito a occuparsi delle malattie dei Papi, Castro pubblicò a marzo 2021 La salute dei Papi. Medicina, complotti e fede. Da Leone XIII a Francesco (tradotto in Italia da Piemme). Un volume dove Bergoglio si metteva a nudo come persona, talvolta afflitta dall’ansia, che negli anni della dittatura aveva avuto bisogno di confrontarsi con una psichiatra per affrontare gli orrori della realtà circostante. E così, a due anni da quell’input del 2017, Papa Francesco si aprì sulla sua salute, fisica e mentale. Ed era il primo Papa della storia a farlo.
Ha parlato dei suoi “piedi piatti, il suo fegato grasso, il suo stile di vita sedentario – scrive il quotidiano argentino Clarìn -. Ha ricordato il campione di taekwondo e medico cinese che lo ha curato a Buenos Aires quando era arcivescovo per i suoi problemi alla colonna vertebrale“. “Ho un restringimento dello spazio intervertebrale tra la quarta e la quinta vertebra lombare e tra questa e l’osso sacro”, aveva confidato a Castro. “È molto importante saper riconoscere dove scricchiolano le nostre ossa – aveva aggiunto -. Dove sono e quali sono i nostri mali spirituali. Col tempo, si comincia a capire le proprie nevrosi “. Ma oltre alla salute fisica, riservò uno spazio a quella mentale, parlando apertamente della sua “nevrosi d’ansia”. Per il Papa si concretizzava nel suo “desiderio di fare tutto e subito. Per questo – aveva detto – dobbiamo saper rallentare. Dobbiamo applicare il famoso proverbio attribuito a Napoleone Bonaparte: “Vestitemi piano, ho fretta”‘ ricorda ancora il giornale argentino.
Ma come affrontava l’ansia Papa Francesco? Innanzitutto, quando si trovava in una situazione che gli procurava questo stato d’animo non si girava dall’altra parte. E usava diversi metodi per superarlo: “Uno di questi – spiegava – è ascoltare Bach. Mi calma e mi aiuta ad analizzare meglio i problemi“. Per quanto poi non avesse mai fatto psicanalisi ha ricordato: quando ero “padre provinciale dei gesuiti, durante i terribili giorni della dittatura, quando ho dovuto nascondere le persone per farle uscire dal Paese e salvargli la vita, ho dovuto affrontare situazioni che non sapevo come gestire. Poi sono andato a trovare una donna – una donna meravigliosa – che mi aveva aiutato a leggere alcuni test psicologici dei novizi. Così, per sei mesi, l’ho consultata una volta alla settimana”. La donna a cui faceva riferimento Francesco “era una psichiatra“, che “nel corso di quei sei mesi, mi ha aiutato a orientarmi e a gestire le paure di quel periodo. Immaginate cosa significasse avere qualcuno nascosto in macchina, nascosto solo da una coperta, attraversare tre posti di blocco militari nella zona di Campo de Mayo. Lo stress che mi ha causato è stato enorme”, ha confessato Francesco.
Il libro – Castro è riuscito a raccontare le storie di salute e di diagnosi dei papi del XX e XXI secolo, da Leone XIII a Bergoglio, proprio grazie alla messa a disposizione dell’Archivio Segreto Vaticano da parte di Papa Francesco. Il volume pubblicato nel 2021 include i referti medici dei Pontefici e le diagnosi diffuse dalla stampa, oltre alle ripercussioni che ebbero sulla Chiesa e la diplomazia vaticana. Viene poi dato spazio a intrighi e domande che riguardano la “lenta agonia di Leone XIII, il fallito tentativo di imbalsamazione del corpo di Pio XII e le vere cause della morte inaspettata di Giovanni Paolo I“. E a volere trasparenza sulla salute dei suoi predecessori, oltre che sulla sua, era stato lo stesso Bergoglio.
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