Slittano a fine febbraio i patteggiamenti Qui! Group: gli scenari possibili e incerti per il Moody e i suoi lavoratori
- Postato il 31 gennaio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Si era sperato in un rinvio breve, ma non è stato così. La gup Caterina Lungaro nell’udienza di questa mattina, su richiesta dei legali di Fogliani, ha fissato a fine febbraio l’udienza in cui deciderà sui patteggiamenti per il crac Qui! Group, a partire proprio da quelli di Gregorio Fogliani e della moglie Luciana Calabria, il cui destino si incrocia da mesi con il futuro del bar Moody e con quello dei lavoratori rimasti a casa dopo l’incendio di settembre.
Tempo scaduto per i lavoratori dopo le proroghe ai trasferimenti
I 26 lavoratori (oggi scesi a 22 visto che alcuni di loro sono riusciti nel frattempo a trovare un altro impiego) avevano, grazie a un accordo tra i sindacati e la Romeo e Giulietta con la mediazione del Comune, ottenuto due proroghe al trasferimento in altre province dopo che l’azienda aveva deciso di non riaprire il locale. Ma oggi, 31 gennaio 2025, il tempo è scaduto. Da lunedì gli ex dipendenti del Moody dovrebbero presentarsi al lavoro chi a Ferrara, chi a Padova, chi ad Arzachena. Nessuno di loro lo farà anche perché i costi del trasferimento sono a loro spese e qui tutti i lavoratori hanno le loro famiglie. Così per loro arriverà il licenziamento. Filcams Cgil e Fisascat Cisl e Uiltucs cominceranno le pratiche affinché i lavoratori possano usufruire degli ammortizzatori sociali, anche perché i tempi per un auspicabile subentro da parte dell’imprenditore Walter Pinna saranno inevitabilmente lunghi.
Il gruppo Pinna, come ha spiegato anche ieri l’assessore Mario Mascia che ha convocato un nuovo tavolo con i sindacati e il curatore giudiziario per lunedì 3 febbraio, è fortemente interessato al subentro ed è disponibile ad assumere tutti i lavoratori. E’ pronto a stipulare un contratto di affitto ma anche ad acquisire la proprietà dei muri del Moody ma non può farlo in questa situazione di incertezza.
Le indagini sull’incendio di settembre
Oltre al nodo dei patteggiamenti che si intersecano con la confisca o meno del locale, c’è anche quella dell’indagine sull’incendio di settembre coordinata dalla pm Gabriella Marino che per stabilire le cause del rogo e le responsabilità sono in corso un accertamento tecnico e una consulenza tecnica che sarà consegnata alla Procura entro il 31 marzo. Nel frattempo nessuno può accedere ai locali per gli indispensabili interventi di ripristino dopo il rogo. E resta da capire chi pagherà questi lavori indispensabili. La società Romeo e Giulietta aveva spiegato in una nota di qualche giorno fa che il curatore giudiziario in attesa proprio della perizia non aveva dato il via libera alle assicurazioni ad anticipare le spese per il rispistino.
Il nodo dei patteggiamenti e della confisca o meno di Azzurra 95
Poi c’è la questione più problematica, relativa ai patteggiamenti e alla confisca “facoltativa” per legge delle quote della società Azzurra 95 srl, quote che appartengono per l’80% a Luciana Calabria e per il 20% a Gregorio Fogliani. La questione è che i Fogliani vorrebbero mantenere le quote della società e hanno messo sul piatto dell’accordo per i patteggiamenti un conto corrente, sempre intestato ad Azzurra 95, di circa un milione di euro. Ma i ‘muri’ del Moody vorrebbero tenerli per affittarli o rivenderli. Con i pm, anche loro intenzionati a chiudere la vicenda con i patteggiamenti quanto prima, l’interlocuzione è continua ma fino ad oggi sarebbe stata proprio la giudice stoppare gli accordi facendo capire che le quote della società devono essere tolte ai Fogliani in quanto profitto dei reati.
Quindi gli scenari sono incerti perché se a fine febbraio i patteggiamenti fossero accolti con la confisca dei muri del Moody questi passerebbero all’Agenzia nazionale dei beni confiscati, in caso contrario tornerebbero ai Fogliani, Senza il via libera ai patteggiamenti la prospettiva sarebbe quella di un lungo processo con i beni che resterebbero invece sotto sequestro, magari per anni. Tutti scenari che il gruppo Pinna deve attendere che si chiariscono anche per poter capire con chi potrà firmare un contratto.