Skymetro, prende forma il “piano B”: istituto Firpo-Buonarroti al posto del carcere di Marassi
- Postato il 20 dicembre 2024
- Altre News
- Di Genova24
- 3 Visualizzazioni
Genova. Trasferire l’istituto Firpo-Buonarroti al posto dell’attuale carcere di Marassi e ricostruire altrove la casa circondariale, una suggestione ricorrente nel quartiere. È una delle ipotesi – al momento piuttosto astratta – su cui sta lavorando il Comune di Genova per blindare il progetto dello Skymetro, la metropolitana sopraelevata in Valbisagno ormai prossima al verdetto finale del Consiglio superiore dei lavori pubblici dopo le bocciature e gli incidenti di percorso che hanno complicato l’iter. Nel frattempo, però, i tecnici del Comune e del Rina sono all’opera per rendere il tracciato compatibile con l’esistenza dell’edificio scolastico. Anche perché la scadenza da rispettare, almeno sulla carta, è quella di giugno 2025 per l’affidamento dei lavori.
“Stiamo svolgendo gli ultimi approfondimenti sul progetto, ai primissimi di gennaio dovremmo avere il risultato delle verifiche che abbiamo richiesto su alcuni aspetti di carattere strutturale e subito dopo saremo in grado di trasmettere la documentazione – spiega Ferdinando De Fornari, da dieci giorni assessore comunale con delega alle Grandi opere strategiche -. Qualche giorno dopo avvieremo l’istruttoria in conferenza dei servizi”.
Skymetro, corsa contro il tempo per non perdere i soldi
L’obiettivo di bandire la gara entro gennaio 2025, ribadito dallo stesso De Fornari nella sua prima conferenza stampa, è tecnicamente irraggiungibile: “L’avvio della procedura per l’affidamento dei lavori sarà leggermente posticipato, naturalmente dovremo tenere conto di questo ulteriore passaggio in Consiglio superiore dei lavori pubblici”, ammette l’assessore. L’organo tecnico del ministero, dopo aver rinviato il progetto al mittente quest’estate, avrà infatti 45 giorni per esprimersi con un parere non vincolante ma comunque imprescindibile, dopodiché anche gli altri enti coinvolti – compresa l’Autorità distrettuale di bacino, che non era stata invitata e ha chiesto la documentazione all’inizio di ottobre – dovranno visionare le carte aggiornate e inviare osservazioni. E solo dopo il via libera definitivo il progetto di fattibilità potrà essere posto alla base di un appalto.
In realtà, secondo quanto trapela, l’amministrazione sarebbe già pronta a fare pressing sul governo per posticipare ulteriormente i termini (già ritoccati per decreto) trascorsi i quali si perdono i finanziamenti. Un problema che riguarderebbe anche altre città destinatarie dei fondi. De Fornari non smentisce questo scenario, però rimarca: “Il nostro obiettivo è lavorare traguardando giugno 2025 come obbligazione giuridicamente vincolante. Faremo in modo di lavorare mettendo in parallelo una serie di attività, in particolare procedimenti o sub-procedimenti che possono essere gestiti insieme”.
Il puzzle di Marassi
Nel frattempo lo scoglio da superare per il controverso Skymetro è ancora la copertura del Bisagno a Marassi, che dovrà essere attraversata in base al tracciato descritto dal progetto. Per evitare di smontare e rimontare la soletta – operazione vietata dalle norme in vigore – bisogna costruire un ponte obliquo a campata unica. Che tuttavia, non potendo superare una certa lunghezza (un centinaio di metri) per ragioni tecniche, rischia di finire troppo vicino o all’istituto Firpo-Buonarroti o allo stadio Ferraris, quest’ultimo gravato da vincoli molto stringenti in tema di ordine pubblico.
“Stiamo facendo tutte le verifiche tenendo conto della presenza dell’istituto Firpo – conferma De Fornari -. Certamente qualche provvedimento andrà preso, ci sono anche aspetti acustici”. Eppure dagli uffici comunali rimbalzano indiscrezioni secondo cui è già allo studio una convenzione urbanistica per abbattere la scuola e ricollocarla a pochi metri di distanza, dove oggi sorge il carcere. Una valutazione che esiste “in fase embrionale“, spiega l’assessore, che però va anche un po’ oltre: “Come ex urbanista direi che non prenderla in considerazione sarebbe sbagliato, anche laddove ci fossero già condizioni di compatibilità con l’istituto e domani emergessero le condizioni per procedere con una demolizione e delocalizzazione. Nel grande ci sta il piccolo”. Peraltro tra i meno entusiasti all’idea di eliminare la sede del Firpo c’era l’ex sindaco Marco Bucci.
Tra le possibili soluzioni per far convivere lo Skymetro e il Firpo-Buonarroti, almeno temporaneamente, ci sarebbe quella di murare le finestre più vicine all’impalcato. Del resto, nella prima versione del progetto la stazione di piazza Romagnosi sarebbe sorta a meno di un metro dalla parete della scuola. Questo era uno dei punti più critici del tracciato originario che avevano indotto – insieme all’interferenza con la zona filtro del Ferraris – a spostare la fermata qualche centinaio di metri più a sud.
I soldi non bastano: prima fermata Ponte Carrega
Ammesso di sciogliere tutti i nodi e di ottenere tutte le autorizzazioni, è ormai certo che i 398 milioni di euro concessi dal governo Draghi nel 2022 non basteranno per realizzare tutto lo Skymetro. Le anticipazioni diffuse da Genova24 negli scorsi mesi sono avvalorate oggi dall’assessore De Fornari: “Abbiamo ragionato su una gara che traguarda l’intero progetto ma che individua, anche in base alle risorse economiche, un primo lotto funzionale da Brignole a Ponte Carrega“. Dunque l’appalto verrà aggiudicato in blocco, ma intanto si partirà costruendo un moncone della nuova linea, in attesa di altri soldi per poter raggiungere magari non più Molassana ma direttamente Prato.
No Skymetro e Municipio a confronto
Intanto il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno sostenibile ha organizzato martedì sera un nuovo incontro nella sala consiliare del Municipio Media Valbisagno. Presente anche il presidente Maurizio Uremassi che ha difeso l’opera a spada tratta: “Qua la gente non può sopportare di metterci un’ora e un quarto per andare a Brignole in un giorno di pioggia. I ragazzi che frequentano il liceo D’Oria si devono alzare mezz’ora prima. La gente vuole arrivare presto in centro. Il tram? Per un trasporto veloce servono per forza le corsie gialle, vuol dire che a San Sebastiano non si passa più con la macchina”.
Durante la serata sono stati analizzati i dati che raccontano la sconfitta di Bucci alle regionali sul territorio della Valbisagno, attribuiti in buona parte alla vicenda dello Skymetro. “Il mito della città meravigliosa, del sindaco manager e della città del fare ha smesso di incantare i genovesi – il commento di Vincenzo Cenzuales dell’associazione MobilitaGenova -. La mancanza di condivisione delle scelte è quello che ha fatto scaturire quei numeri. I comitati hanno avuto un ruolo importante nell’aprire gli occhi ai genovesi”. Il ricorso al Tar depositato da Legambiente per conto degli oppositori è ancora congelato in attesa di un atto come la pubblicazione del bando di gara che dia adito a una richiesta di sospensiva.