“Sistema Rende”, annullata l’assoluzione di Sandro Principe
- Postato il 15 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
“Sistema Rende”, annullata l’assoluzione di Sandro Principe
Si dovrà rifare il processo a carico dell’ex deputato socialista Sandro Principe e per l’ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo e gli ex assessori comunali Pietro Ruffolo e Giuseppe Gagliardi.
Il processo a carico dell’ex deputato socialista Sandro Principe e di altri tre amministratori del Comune di Rende (l’ex sindaco Umberto Beraudo e gli ex assessori Pietro Ruffolo e Giuseppe Gagliardi), in provincia di Cosenza, ripartirà dal grado di Appello.
Lo ha deciso la Cassazione, che ha annullato con rinvio le assoluzioni in primo e secondo grado nell’ambito del processo “Sistema Rende”, accogliendo il ricorso avanzato dalla Procura generale.
LE ACCUSE
I quattro sono accusati, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e corruzione. Secondo l’accusa, infatti, Principe e gli altri politici, nelle competizioni elettorali che vanno dal 1999 al 2011, sarebbero stati eletti grazie al sostegno del clan Lanzino.
IL COMMENTO DI SANDRO PRINCIPE
Sandro Principe ha commentato la notizia nel corso dell’assemblea provinciale del Partito socialista italiano che si è svolta ieri pomeriggio, venerdì 14 marzo, a Rende. Il leader socialista si è detto «segnato e seguito dagli dei non positivi, dopo che abbiamo agito sempre in modo pulito. Finché la cultura riformista ha dominato in questa città ci sono stati gli anticorpi agli ambienti malati, poi siamo stati fatti fuori ma non dall’elettorato».
E sulla possibilità di ricandidarsi come sindaco di Rende «Non è la serata adatta per fare annunci – ha detto – ma io sono nato socialista e morirò socialista. Non so come mi comporterò ma chiedo a tutti un impegno a lavorare per Rende, qualsiasi mia decisione vorrò confrontarla con voi per avere un aiuto sincero, è il tempo dei valori, della passione e della responsabilità».
LE PRIME REAZIONI
Intanto nella serata di venerdì 14 marzo sono arrivate le prime reazioni. «È profondamente ingiusto che una persona resti sotto processo per così tanto tempo. Questo è un aspetto del funzionamento della giustizia in Italia che andrebbe al più presto corretto. La vita delle persone, i loro affetti, i loro interessi, non possono rimanere sospese. Non è accettabile. Dal punto di visto umano e politico quindi tutta la solidarietà possibile a Sandro Principe, con l’augurio che tutto possa concludersi nel migliore dei modi. Certo che riuscirà nuovamente a dimostrare la sua estraneità a quanto contestato. A chiunque deve essere garantito un processo giusto anche nei tempi. A dichiararlo in una nota è Marina Simonetti per conto di Attiva Rende.
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