Sigilli a un centro estetico a Carignano: trattamenti e fisioterapia senza averne i titoli professionali, tre indagati

  • Postato il 11 marzo 2025
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criolipolisi centro estetico sequestrato

Genova. Tre genovesi, un 56enne e due donne di 62 e 46 anni, sono indagati dalla procura di Genova per esercizio abusivo della professione perché gestivano un centro estetico in via Corsica nel cuore di Carignano senza averne i titoli di legge. Il centro è stato posto sotto sequestro da parte dei carabinieri del Nas con decreto di sequestro preventivo firmato dalla giudice Elisa Campagna su richiesta del pm Giuseppe Longo che ha coordinato le indagini insieme al procuratore aggiunto Francesco Pinto.

In base a quanto emerso dagli accertamenti, cominciati nell’aprile 2024, il 56enne titolare del centro è in possesso solo del titolo di massaggiatore e masso fisioterapista ma non è iscritto all’Albo dell’Ordine Regionale della professione sanitaria di fisioterapista della Liguria.

Nonostante questo lui e le sue due assistenti (che non hanno alcun genere di titolo ed erano state assunte come impiegate), utilizzavano macchinari e praticavano trattamenti di medicina estetica o riabilitativa che appunto sono di esclusiva competenza di un medico fisioterapista.

In particolare, il centro si era specializzato nelle sedute di “criolipolisi”, un trattamento proprio della medicina estetica finalizzato alla rimozione del grasso corporeo in eccesso attraverso l’azione del freddo, che tuttavia possono essere praticate solo da un medico oppure comunque sotto il suo diretto controllo. Invece, in corso di indagini, i carabinieri hanno accertato sentendo diversi pazienti dello studio, che i trattamenti venivano eseguito dal titolare (che già non ne aveva titolo) e dalle e due impiegate. E lo stesso – sostengono i militari grazie ad altre testimonianze – avveniva per l’utilizzo di macchinari utilizzati nella riabilitazione, come le onde d’urto, la tecarterapia,la ionoterapia e kinesiterapia. 

Cosa dicono i regolamenti sulle professioni sanitarie

Gli inquirenti, riportando i contenuti di una nota del Ministero della salute, ribadiscono che il massofisioterapista (diversamente dal medico fisioterapista) “non può compiere attività di valutazione, elaborazione, effettuazione e verifica di interventi riabilitativi di carattere neuromotorio” ecc… così come “non può porre in essere attività di programmazione degli interventi di prevenzione secondaria, cura e riabilitazione nelle aree nella neuromotricità […] anche tramite l’utilizzo di terapie fisiche e l’ausilio di tecnologie”. E ancora, una successiva dell’11.12.2024 della “Direzione genere delle professioni sanitarie e delle risorse umane” del Servizio Sanitario Nazionale del Ministro della Salute ha precisato che “l’attività del massofisioterapia, in quanto figura servente e ausiliaria rispetto alle professioni sanitarie principali (tra cui il fisioterapista) e non essendo un professionista sanitario ma un operatore di interesse sanitario, non può agire se non sotto la supervisione del medico, dovendosi attenere alla diagnosi formulata e alle prescrizioni già impartite da quest’ultimo e le competenze non possono riguardare attività riservate al fisioterapista o ad altre professioni sanitarie”.

La giudice ha disposto il sequestro preventivo dei locali allo scopo di “tutelare l’integrità fisica e la salute dei pazienti – si legge nel documento – che si sottopongono a trattamento da parte di personale non abilitato”.

Autore
Genova24

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