Sicurezza Oltreletimbro a Savona, i commercianti: “Ci sentiamo abbandonati”. Il Comune: “Chiediamo presenza a polizia locale e forze dell’ordine”
- Postato il 29 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Non possiamo farci giustizia da soli, non è ammissibile. Ci sentiamo abbandonati. Guardie private? Non siamo un centro commerciale”. Delusione dei commercianti dell’Oltreletimbro dopo l’incontro di ieri sera con gli assessori Elisa Di Padova, Barbara Pasquali e Riccardo Viaggi, il parroco don Angelo Magnano e il comandante della polizia locale Igor Aloi sulla sicurezza nel quartiere.
“Ci siamo sentiti dire che dobbiamo metterci a leggere il giornale con loro, che dobbiamo integrarli – racconta la titolare di Crystal Nails -. Si accampano davanti ai nostri negozi, abbiamo paura di venire a lavorare e di stare in negozio. Non si può vivere così. C’è chi pensa anche a chiudere qui e spostarsi”.
Alessandra Cirio di Confartigianato Savona: “Parliamo di persone moleste che vengono anche da fuori città, non possono venire qui a fare quello che vogliono. Nell’Oltreletimbro ci sono un centinaio di realtà commerciali, il polmone economico di piccole realtà che ha Savona e che sta soffrendo situazioni di disagio sia per chi lavora che chi compra. Si rischia di dequalificare il lavoro, alcune vie sono bagni a cielo aperto, si cammina tra persone che chiedono l’elemosina”.
La volontà dell’associazione di categoria è quella di “andare avanti e provare a costruire una collaborazione tra commercianti e amministrazione. E’ chiaro che il Comune ha bisogno anche di coordinarsi con le forze dell’ordine”.
Da tempo i titolari delle attività commerciali chiedono un intervento al Comune: soprattutto in estate in zona stanziano tanti senza tetto che si spostano tra i giardini di piazza Maestri dell’Artigianato, corso Tardy e Benech, il sagrato della chiesa San Paolo: “Bevono tutto il giorno – sottolinea il titolare dell’Ekom -, diventano molesti, poi chiedono ai clienti soldi, si arrabbiano se non vengono assecondati”.
Il vicesindaco Elisa Di Padova e l’assessore alla sicurezza Barbara Pasquali spiegano: “Noi ci siamo e non sottovalutiamo questi episodi. E’ il luogo della città, insieme al centro, con la più alta densità di attività commerciali e vogliamo valorizzarle e tutelarle. Visto l’intensificarsi di situazioni tra il disagio e il reato chiederemo alla polizia municipale attenzione a questa zona e aiuto anche alle forze dell’ordine. Facciamo quello che si può fare. Siamo arrivati qui che c’erano 49 vigili, ora ce ne sono 69. “.
A questo proposito Di Padova e Pasquali ricordano “che è importante allertare sempre il 112, perchè le chiamate contribuiscono alle statistiche e abbiamo numeri su cui basare le nostre richieste”.
Un altro ‘strumento’ a supporto di cittadini e istituzioni è il controllo di vicinato: “Abbiamo proposto di attivarlo in zona, puo’ essere uno strumento utile per segnalare determinate situazioni che possono creare allarme in modo da condividere informazioni anche con la Polizia Locale”.
Il Comune punta a risolvere il problema anche tramite la collaborazione interistituzionale: “A Savona rimangono aperti servizi che in altre città vengono chiusi, per questo vorremmo confrontarci con i nostri omologhi delle città del Piemonte”.