Sicilia: la Piscina di Venere a Capo Milazzo

La Sicilia è una delle regioni più belle d’Italia per quanto riguarda il mare: si sprecano i luoghi stupendi dove al piacere di un tuffo nel blu più profondo si abbinano contesti spettacolari che sono una gioia per gli occhi.

Non sono molti, tuttavia, quelli in grado di superare la bellezza della Piscina di Venere di Capo Milazzo, un luogo selvaggio, panoramico e davvero speciale dove, in più, è davvero magico assistere al tramonto.

Si tratta di una piscina naturale creata dall’azione erosiva dell’acqua marina tra gli scogli del promontorio, un laghetto di acqua bassa e trasparente dal quale si gode di una splendida visuale sull’intero golfo, con il contorno di alcune delle isole Eolie.

Capo Milazzo: come arrivare

Capo Milazzo Sicilia
Lorenzo Calamai
Sentiero a Capo Milazzo

Capo Milazzo è un lungo promontorio che si allunga in direzione settentrionale rispetto alla linea della costa siciliana, nel messinese. Divide l’omonimo Golfo, di cui è l’estremità occidentale, dal Golfo di Patti, che si apre verso ovest e di cui è invece il margine orientale.

La cittadina più vicina è proprio Milazzo, centro abitato dalla lunghissima storia, fondato dai Greci, coinvolto nelle guerre puniche tra romani e cartaginesi così come nell’impresa dei Mille garibaldini. Una città piena di storia, viva e affascinante, ricca in arte, architettura, monumenti e musei e dal profilo turistico.

Milazzo si trova alla base della lunga penisola che si sporge come l’indice di una mano verso il mare. Dalla città, percorrendo la strada che passa dal porto, si imbocca la Strada provinciale 72 in direzione nord e ci si inoltra lungo il promontorio, lasciandosi alle spalle il Castello di Milazzo e il Museo del Mare.

Si prosegue fino alla fine della strada, che dopo una breve salita si interrompe in corrispondenza di un ampio parcheggio pubblico, nei pressi di una serie di bar e ristoranti in piazza Belvedere: già da qui, infatti, si gode di una splendida vista dal terrazzamento verso la costa in direzione occidentale.

Si è raggiunta così la parte terminale di Capo Milazzo, laddove il promontorio si piega leggermente verso ovest: questa zona, dal 2019, è una Area Marina Protetta, dedicata a tutelare la flora e la fauna di questo particolare contesto naturale.

Nell’AMP di Capo Milazzo, ad esempio, è limitata la pesca e la navigazione a motore, e non sono consentite attività come lo sci nautico o l’utilizzo di acquascooter. Il promontorio possiede infatti caratteristiche naturalistiche pressoché uniche: da un punto di vista geologico si trovano insenature, calette e grotte; la flora è peculiare di un ambiente con un tempo lunghissimo di esposizione alla luce solare, con specie botaniche rare; la biodiversità faunistica è rilevante sia fuori che dentro l’acqua, potendo avvistare numerose specie di uccelli migratori, ma anche, immergendosi, una grande varietà di pesci come saraghi, tonni, cernie.

Il sentiero per la Piscina di Venere

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Lorenzo Calamai
Il sentiero scende verso la Piscina di Venere

Il vero tesoro dell’Area Marina Protetta di Capo Milazzo, però, è la cosiddetta Piscina di Venere, che si trova a circa tre chilometri di cammino dal parcheggio pubblico alla fine della strada.

Dal piazzale asfaltato si oltrepassa un cancello per entrare all’interno della zona naturale. Dal 2025 l’accesso all’Area Marina Protetta avviene dietro pagamento di un biglietto, posto a parziale limite dell’affollamento dell’ambiente (nel 2024 si sono registrati oltre 30mila accessi durante i mesi estivi) e contributo al mantenimento del medesimo.

Si accede quindi al bellissimo sentiero che, dopo aver attraversato una bella uliveta, sale verso la punta più alta del promontorio, una sorta di acropoli naturale dalla quale si gode di un panorama entusiasmante: verso occidente si vede tutto il Golfo di Patti, di fronte si stagliano all’orizzonte le sagome delle isole Eolie, di cui Vulcano è la più vicina.

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Lorenzo Calamai
Il punto più alto del promontorio di Capo Milazzo

Il punto panoramico si trova poco dopo la metà del percorso che porta alla Piscina di Venere. Da qui inizia la graduale e progressiva discesa, attraverso una lunga scalinata, verso la piscina naturale in un contesto decisamente selvaggio, esposto al sole, con una vegetazione di macchia mediterranea che inebria per colori e profumi.

L’ultima tratto di discesa è in terra battuta e scende velocemente, sinuoso tra i fichi d’India: si nota già in fondo al sentiero la Piscina di Venere, il laghetto circolare incoronato dagli scogli bianchi, l’acqua cristallina che contrasta con il blu intenso del mare aperto che si allarga per tutto l’orizzonte.

La vasca, creata dall’attività erosiva del mare contro la roccia della scogliera, si riempie ogni volta che sale l’alta marea e ne trattiene a sufficienza nei momenti di bassa marea. L’acqua nel laghetto è bassa, non c’è nessuna zona dove non si tocca, e grazie all’azione solare rimane tiepida, ideale per fare un bagno in totale relax, con vista panoramica inclusa.

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Lorenzo Calamai
La Piscina di Venere

Chi invece ama le immersioni non dimentichi a casa maschera e boccaglio. Dalla piscina naturale ci si può tuffare nel mare aperto, che è subito molto profondo. Attorno agli scogli adiacenti si anima sotto il pelo dell’acqua un vero e proprio spettacolo ittico, imperdibile. I nuotatori provetti potranno anche estendere la loro esplorazione fino ai dintorni del vicino Scoglio della Portella, un affioramento roccioso a pochi metri dalla costa, dove la popolazione di pesci è ancora più numerosa e lo snorkeling ancora più appassionante.

Le altre bellezze di Capo Milazzo

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Lorenzo Calamai
La spiaggia con le rovine del borgo dei pescatori

Nell’Area Marina Protetta di Capo Milazzo la Piscina di Venere non è l’unica attrazione degna di nota.

Da piazza Belvedere, ad esempio, è possibile scendere lungo un sentiero sulla sinistra. Immediatamente si incontra un edificio incassato nella roccia: è un santuario dedicato a Sant’Antonio da Padova, che naufragò sulle coste del capo nel corso del Duecento e che nella grotta dov’è stato costruita l’edicola votiva si dice trovò rifugio.

Proseguendo, il sentiero scende in maniera graduale verso il basso fino a raggiungere una bella spiaggia di sassi in corrispondenza di alcuni edifici abbandonati. Si tratta dei resti di un vecchio borgo di pescatori, ormai in rovina, dove però è possibile concedersi un bel bagno in acque cristalline con una bella vista che arriva fino a Capo Calavà, il punto più vicino della costa siciliana alle isole Eolie.

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Lorenzo Calamai
Lo Scoglio della Portella a Capo Milazzo

Fino al 2022 almeno era possibile proseguire nell’escursione fino a ricollegarsi con una escursione breve e panoramica con il sentiero che porta alla Piscina di Venere, passando per le rovine di una torre d’avvistamento, ma il percorso è stato poi chiuso per il rischio di frane di un costone roccioso.

Tra le altre attrazioni che l’area protetta offre c’è un faro costruito originariamente nel sedicesimo secolo, rinnovato nell’Ottocento e riattivato a partire dal 2013. Lo si può raggiungere percorrendo il breve sentiero che dall’ingresso dell’Area Marina Protetta vira verso destra: il faro è infatti affacciato verso nord-est, e offre una vista panoramica che va dall’estrema propaggina di Capo Milazzo fino a Stromboli, lontana all’orizzonte verso oriente.

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Lorenzo Calamai
Il profilo delle isole Eolie si staglia all’orizzonte al tramonto

Infine, il tramonto: grazie alla sua posizione e alla sua esposizione massima alla luce diurna, Capo Milazzo è uno dei luoghi più belli dal quale assistere al sole che si abbassa sul pelo dell’acqua, fino a essere inghiottito all’orizzonte in un oceano di fuoco. Lo spot migliore dal quale assistervi è il punto panoramico a metà del sentiero verso la Piscina di Venere, più in alto di qualsiasi altra terrazza del promontorio: sarà un momento magico per scoprire colori e tonalità mai visti prima.

Autore
SiViaggia.it

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