Friuli: Cascate di Crosis, immenso spettacolo delle Prealpi Giulie
- Postato il 30 luglio 2025
- Vacanze Natura
- Di SiViaggia.it
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Vicino alla cittadina di Tarcento, in Friuli, le ciclopiche Cascate di Crosis sul fiume Torre rappresentano uno spettacolo imperdibile e una destinazione ideale per una giornata a bagno nell’acqua dolce.
La gigantesca cascata artificiale, infatti, campeggia imponente a margine di un bellissimo tratto di uno dei corsi d’acqua principali della zona settentrionale della regione, dove grandi rocce si alternano a piccole spiaggette bagnate da flutti cristallini. Uno scenario dai colori eccezionali: il turchese delle piscine naturali del Torre, il bianco delle rocce e dei sassi, il verde del bosco che circonda il letto del fiume.
In una terra che non lesina fantastiche destinazioni fluviali dove fare il bagno in acque cristalline, le Cascate di Crosis sono comunque tra i luoghi più scenografici, semplici da raggiungere e da vivere di tutto il Friuli.
Cascate di Crosis, come arrivare

Alle Cascate di Crosis si può avere accesso sia dal lato in destra orografica, e quindi dal piccola abitato rurale di Zomeais, oppure dalla sinistra orografica, con un breve sentiero che arriva direttamente al cospetto della grande cascata.
In quest’ultimo caso si deve percorrere la Strada regionale 646 che da Tarcento si dirige in direzione di Lusevera. Superata la frazione di Ciseriis, si trova uno spiazzo sul lato sinistro della strada in corrispondenza dell’ingresso ad un sentiero per pedoni e biciclette. È questo l’accesso al largo sentiero che scende verso la cascata: si deve quindi percorrere la discesa per circa duecento metri e raggiungere prima una sorta di palco dal quale si può ammirare tutta l’imponenza del grande salto, con il vento generato dal salto delle acque del fiume Torre che batte forte, portando con sé piccole gocce, e poi la spiaggia sassosa alla destra della cascata artificiale.
Quando quest’ultima è alla massima potenza, però, può risultare difficile, a causa della forte corrente, l’attraversamento del fiume per passare sull’altro lato e inoltrarsi nel tratto più a valle del fiume Torre, dove ci sono rocce, spiaggette e piscine naturali ideale per passare una giornata sulle rive di un corso d’acqua cristallino ed ideale per fare il bagno o semplicemente rinfrescarsi nelle calde giornate estive.
Risulta pertanto consigliabile, soprattutto a chi volesse passare una giornata intera nel luogo, lasciare l’auto dove possibile a Zomeais. Tra le poche vie di questa piccola frazione non è difficile trovare il sentiero sterrato che porta sul letto del Torre, in destra orografica. Una volta giunti sulle sponde del corso d’acqua, si può risalire verso la cascata grazie a un piccolo percorso, attrezzato con scalette e qualche piolo in ferro, ma facilmente percorribile e adatto a tutti. Sarà dunque più semplice accedere a tante piccole spiaggette di sassi bianchi, in corrispondenza delle piscine naturali cristalline del luogo. Il percorso attrezzato prosegue fino alla pozza principale sotto l’imponente cascata.
Breve storia delle Cascate di Crosis

Le Cascate di Crosis non sono naturali, ma frutto di una diga artificiale costruita negli ultimi anni del diciannovesimo secolo al fine di realizzare il primo impianto idroelettrico a scopo industriale di tutto il Friuli. Un impianto che è stato messo in funzione nel 1898 e che a tutt’oggi è ancora attivo.
L’enorme cascata alta quasi quaranta metri che caratterizza il paesaggio non è sempre attiva, poiché il flusso è irregimentato proprio dalla diga. Frequentando le Cascate di Crosis, infatti, capiterà talvolta di trovarla a piena forza, mentre altre volte sarà ridotta a pochi rigagnoli che scendono lungo il grande scivolo naturale di pietre fino alla polla sottostante.
Questo, oltre a permettere di fare il bagno nella piscina naturale ai piedi della cascata, circostanza che con il salto a tutta forza non è possibile, consente anche di addentrarsi nella forra che si apre sulla sinistra della cascata, al cui termine di trova la vera e propria diga, costruita su progetto di Arturo Malignani, inventore e imprenditore friulano tra i più rilevanti in Italia per lo sviluppo e le applicazioni dell’energia elettrica. A lui si deve, ad esempio, il fatto che Udine sia stata la terza città in Europa dopo Londra e Parigi ad avere l’illuminazione pubblica.
La diga di Crosis, invece, serviva a fornire di energia elettrica il Cascamificio di Bulfons, un opificio di discrete dimensioni alla periferia di Tarcento. Venne costruita intenzionalmente con pietre provenienti dai dintorni della diga stessa, in modo che potesse fondersi con l’ambiente circostante e risultare il meno impattante possibile da un punto di vista paesaggistico.
Cosa fare alle Cascate di Crosis

Sebbene una delle cose più emozionanti da fare alle Cascate di Crosis sia contemplare la colossale cascata artificiale che domina il paesaggio, il motivo per cui il luogo è particolarmente apprezzato è perché si presta alla grande a una bella giornata a contatto con gli elementi naturali sulle rive di un fiume dalle acque splendide come il Torre.
Qui la temperatura è sempre ideale, il sole è un gradito compagno, c’è sempre una gradevole ventilazione e le piscine naturali sono assolutamente imperdibili: con le loro trasparenze cristalline sono un richiamo imperdibile per un tuffo, malgrado la temperatura dell’acqua sia una bella sfida per i bagnanti più sensibili.
Quando la cascata principale è aperta al massimo della sua portata, l’ideale è prendere posizione in una delle tante spiaggette di sassi bianchi poco più a valle e godersi il rumore dell’acqua, il fluire sereno del fiume, la bellezza di un bagno rigenerante.

Se invece il grande salto fosse ridotto o l’acqua fosse addirittura assente, questo consente di fare il bagno anche nella polla principale, proprio ai suoi piedi: è la più grande del luogo e corredata da una invitante spiaggetta di sassolini. Inoltre è assai affascinante l’esplorazione della forra a lato della cascata, fino alla diga, che però richiede un po’ di abilità per nuotare contro la leggera corrente.
Le Cascate di Crosis sono particolarmente interessanti da un punto di vista naturalistico, ma anche geologico. Qui il Torre, dopo essere passato all’interno di una profonda gola infossata fra i monti Stella e Bernadia, cambia il proprio contesto geologico passando in maniera visibile dai calcari grigi, una roccia sedimentaria formatasi nel periodo Giurassico che ha portato fino ai giorni nostri le tracce dei dinosauri, al più giovane flysch, una roccia risalente all’Eocene, appena 50 milioni di anni fa.
Il flysch ha una particolare conformazione a strati, tendente all’erosione, che può essere osservata nella parete rocciosa in destra orografica in corrispondenza della prima piscina delle Cascate di Crosis, quella ai piedi del salto principale.
Non occorre essere esperti o appassionati di geologia per riconoscere la bellezza delle particolari forme geometriche che caratterizzano le pareti rocciose attorno alla polla, caratterizzando il luogo anche da un punto di vista naturalistico, oltre che per l’evidente azione umana.