“Siamo sempre più preoccupati per questo delfino solitario. Non nuotate con loro, non toccateli. Rischiate di ucciderli”: l’allarme degli esperti marini
- Postato il 15 agosto 2025
- Animal House
- Di Il Fatto Quotidiano
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Era diventato il simbolo di un’estate magica, un incontro da sogno tra uomo e natura. Le immagini del delfino tursiope che, lo scorso 3 agosto, si era unito a un gruppo di bagnanti a Lyme Bay, in Dorset (Regno Unito), avevano fatto il giro del mondo. Un video mostrava il mammifero giocoso “danzare” in posizione verticale sull’acqua, chiedere carezze sulla pancia e guidare delicatamente i nuotatori con il suo rostro. Ma quella favola si è trasformata in un incubo. Lo stesso, amichevole delfino è stato recentemente ritrovato gravemente ferito. Un veterinario che lo ha esaminato ha concluso che la lesione è stata molto probabilmente causata da un’imbarcazione ad alta velocità o dalle sue eliche.
La vicenda ha scatenato l’immediata reazione degli esperti marini e delle autorità, che da settimane osservavano con crescente preoccupazione il comportamento troppo confidente dell’animale, alimentato dall’entusiasmo dei turisti. La Marine Management Organisation (MMO), un ente governativo britannico, ha rilasciato una dura dichiarazione: “Siamo sempre più preoccupati per questo delfino solitario, a seguito di molteplici potenziali reati di disturbo della fauna selvatica osservati online”. E lancia un appello perentorio: “Ricordate: non nuotate mai con i delfini, non toccateli, non date loro da mangiare e non avvicinatevi. Se un delfino si avvicina a voi, lasciate con calma l’area”. Il motivo è semplice e cruciale per la loro sopravvivenza: “L’interazione umana può far perdere ai delfini la loro naturale diffidenza, portando a ferite o persino alla morte. È noto anche che i delfini disturbati diventano aggressivi verso le persone”.
Ma perché quel delfino era così amichevole? Secondo Thea Taylor, direttrice del Sussex Dolphin Project, si trattava probabilmente di un giovane maschio solitario che cercava di “creare connessioni”. “Il gioco e l’imitazione dei movimenti sono uno dei modi principali con cui i delfini creano legami”, ha spiegato al Daily Mail, ipotizzando che stesse cercando di imitare la posizione eretta dei nuotatori.
Tuttavia, anche se l’interazione sembra innocente, gli esperti avvertono che può essere pericolosa per entrambi. Altri scienziati hanno ipotizzato che simili comportamenti possano essere approcci sessuali mal indirizzati, citando il caso del delfino “Zafar” in Francia, che nel 2018 divenne così insistente con i bagnanti da costringere le autorità a vietare la balneazione.
L’incidente di Lyme Bay non è un caso isolato. La Cornwall Wildlife Trust ha recentemente denunciato di aver ricevuto “filmati scioccanti” di diversi delfini feriti da un traghetto, alcuni con la pinna dorsale completamente tranciata. Con l’aumento delle imbarcazioni da diporto, crescono anche i rischi per la fauna marina. Nel Regno Unito, i delfini sono protetti da una legge del 1981: disturbarli sconsideratamente può comportare fino a sei mesi di carcere e una multa illimitata. La testimone del primo incontro “magico”, Lynda MacDonald, che aveva filmato la scena, aveva dichiarato: “Il mare appartiene ai delfini, siamo stati fortunati a passare un momento con lui. Abbiamo giocato per cinque minuti e poi lo abbiamo lasciato andare per la sua strada”. La sua storia, però, è diventata un tragico esempio di come a volte, per proteggere gli animali che amiamo, il gesto più grande non sia avvicinarsi, ma ammirarli da lontano, rispettando il loro essere selvatici.
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