“Hanno dei tentacoli che gli spuntano dalla testa”: scatta l’allarme per l’invasione di “conigli Frankenstein”, ecco cosa sta succedendo
- Postato il 16 agosto 2025
- Animal House
- Di Il Fatto Quotidiano
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Musetti dolci trasformati in maschere mostruose, da cui spuntano protuberanze nere e ramificate, simili a corna o tentacoli. Sono i cosiddetti “conigli Frankenstein”, esemplari di conigli e lepri selvatiche che negli ultimi giorni stanno popolando i parchi e i social media di Fort Collins, in Colorado, generando un misto di stupore, preoccupazione e curiosità. Le foto, diventate virali, sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: non si tratta di creazioni digitali, ma di animali reali la cui fisionomia è stata stravolta. Eppure, nonostante l’aspetto inquietante, i veterinari e gli esperti hanno subito tranquillizzato la popolazione: il fenomeno è causato da un virus ben noto, non è pericoloso per l’uomo o per altri animali domestici e, nella maggior parte dei casi, non è nemmeno fatale per i conigli stessi.
La spiegazione scientifica
Le bizzarre escrescenze non sono corna, ma papillomi cheratinizzati, ovvero tumori benigni causati dal Papillomavirus di Shope (Kappapapillomavirus 2). Il virus, scoperto e isolato già nel 1933 dal virologo Richard Shope, infetta specifiche specie di lagomorfi nordamericani, in particolare il coniglio dalla coda di cotone (Cottontail Rabbit). Il contagio avviene principalmente attraverso le punture di insetti come zanzare, zecche e pulci, o per contatto diretto tra animali. Questo spiega perché gli avvistamenti aumentino durante l’estate. Una volta infettato, il coniglio sviluppa queste escrescenze di tessuto duro e pigmentato, spesso di colore nero o grigiastro, principalmente su testa, collo e intorno agli occhi. Nonostante l’aspetto allarmante, nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno: il sistema immunitario del coniglio selvatico reagisce e le escrescenze regrediscono da sole. Diventano un pericolo per la sopravvivenza solo nei rari casi in cui crescono a tal punto da impedire all’animale di mangiare o di vedere.
Questo fenomeno non è nuovo e ha radici profonde nella cultura americana. Si ritiene infatti che sia proprio il Papillomavirus di Shope l’origine della leggenda del Jackalope, la mitologica lepre cornuta che popolerebbe le praterie del West. La vista di conigli con queste strane “corna” sulla testa avrebbe alimentato nei secoli il folklore su questa creatura schiva e misteriosa, capace, secondo le leggende dei cowboy, persino di imitare la voce umana.
Un modello di studio per il Papilloma Virus umano (HPV)
Sebbene il virus dei conigli non sia trasmissibile all’uomo, è di grande interesse per la comunità scientifica. Essendo molto simile al Papillomavirus umano (HPV) – l’infezione a trasmissione sessuale che nella nostra specie può causare verruche e, in alcuni casi, tumori gravi come quello del collo dell’utero – lo studio della sua evoluzione nei conigli fornisce ai ricercatori preziose informazioni per comprendere meglio i meccanismi del virus che infetta gli esseri umani. Gli esperti, infine, raccomandano prudenza a chiunque si imbatta in uno di questi animali: sebbene non ci sia alcun rischio di contagio, è fondamentale non toccarli e non cercare di catturarli. Manipolare un animale selvatico, soprattutto se malato, può causargli un forte stress e peggiorare la sua condizione.
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