“Sì anche ai cani di grossa taglia in aereo con i padroni: sono ‘membri della famiglia’, serve un cambiamento culturale”: la proposta dell’Enac

  • Postato il 1 agosto 2025
  • Viaggi
  • Di Il Fatto Quotidiano
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(Anche) Gli animali di grossa taglia dovrebbero viaggiare nella cabina aerea con i propri padroni e non nella stiva. È questa la proposta dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac). Un’impresa ardua e non certo semplice, ma presto partiranno le sperimentazioni dopo la delibera del maggio del 2025. Prima alcuni voli dimostrativi, poi verrà presentato a settembre un ‘information paper’ all’Icao, l’agenzia Onu per l’aviazione civile.

“Un cambiamento culturale prima ancora che normativo”, ammette il presidente Pierluigi Di Palma a Il Corriere della Sera. E poi aggiunge: “Gli animali domestici di peso superiore agli 8-10 chilogrammi possono viaggiare in cabina, seppur con precise condizioni di sicurezza, considerando cani e gatti di casa dei veri componenti della famiglia“. Il presidente dell’Enac ha poi indicato qualche aspetto che verrà presto sperimentato: “È importante che gli animali viaggino in trasportini idonei, assicurati al sedile e collocati vicino al finestrino. Sono vietati i posti vicino alle uscite di emergenza, è previsto un numero massimo di pet per volo, così come la possibilità di creare delle zone cuscinetto per chi ha allergie o non gradisce la vicinanza”.

Complessità

“L’intenzione è quella di cambiare paradigma. Gli animali di taglia superiore vengono qualificati come ‘bagagli’ e sono ammessi a viaggiare in stive pressurizzate e riscaldate, non senza situazioni di malessere. Per questo è venuto il momento di riportarli su, in cabina, a stare con i loro padroni”, continua il presidente Di Palma. L’obiettivo è provare a trovare una soluzione che renda confortevole il viaggio aereo anche per gli animali di grossa taglia. Le complessità, però, sono tante: “Bisogna fare una valutazione del rischio, per esempio, tra come si potrebbe comportare il cane o il gatto, le allergie eventuali degli altri passeggeri o il loro disagio a stare vicino a un animale – spiega il presidente dell’Enac – Così come ai vettori, dopo il nostro via libera, tocca gestire la collocazione in cabina, far firmare la dichiarazione di manleva, controllare i certificati veterinari”.

Il presidente Di Palma parla poi delle compagnie aeree: “Quelle interessate dovranno presentare un piano operativo per ottenere l’autorizzazione. Dovrà essere studiato in collaborazione con i servizi di assistenza a terra”. E poi aggiunge: “Non voglio che venga imposto per legge ai vettori di trasportare gli animali in cabina, è il mercato che decide e regola. E proprio per questo credo che proprio il mercato alla fine porterà tutti i vettori, anche le low cost, ad accogliere cani e gatti perché si renderanno conto che non possono restare indietro sul tema e che sarà per loro un’ulteriore opportunità”.

Il sostegno

Il presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla, appoggia e sostiene l’iniziativa dell’Enac. “Il nuovo regolamento sancisce ufficialmente che l’animale è un elemento della famiglia e non può stare nella stiva di un aereo dove peraltro può anche soffrire”, E poi aggiunge. “Era da tempo che auspicavamo una mossa del genere, è una richiesta che viene dal Paese”.

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