Separazione delle carriere, La Russa: “Forse il gioco non valeva la candela”. Pd e M5s: “Allora la maggioranza si fermi”
- Postato il 29 ottobre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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La separazione delle carriere? “Forse il gioco non valeva la candela”. Parola di Ignazio La Russa, il presidente del Senato che si è espresso in questo modo su una delle riforme simbolo del centrodestra. “Io personalmente sono stato tra gli artefici della separazione delle funzioni, che non separava le carriere ma rendeva, com’è tutt’ora, difficile il passaggio da una carriera all’altra. Per cui è giusta la separazione delle carriere ma forse il gioco non valeva la candela. Mentre invece l’aspetto dei due Csm è un tentativo, vediamo se riesce, di ridurre il peso delle correnti, non so se riesce…”, ha detto la seconda carica dello Stato, interpellato alla buvette di Palazzo Madama dai giornalisti.
Toni tutt’altro che entusiastici quelli di La Russa, alla vigilia dell’approvazione definitiva del disegno di legge e quindi dell’inizio della campagna elettorale in vista del referendum. Forse il presidente del Senato teme l’esisto della consultazione referendaria? Di sicuro c’è solo che la sua dichiarazione ha provocato la reazione dell’oppossizone. “Dopo le parole del presidente La Russa, la maggioranza dovrebbe fermarsi e non procedere oltre, altrimenti siamo al solito gioco delle parti tutto interno ai partiti di governo”, dice Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd. “Questa riforma – prosegue la deputata dem – strappa la Costituzione, mina l’autonomia della magistratura e indebolisce le fondamenta stesse della nostra democrazia. Non fa nulla per gli interessi degli italiani, anzi ne riduce le garanzie, né fa nulla per il sistema della giustizia, come lo stesso ministro Nordio ha sottolineato in modo molto chiaro. Il governo si fermi subito prima di provocare danni irreversibili, e ridiscuta il testo, che è stato imposto senza alcun confronto parlamentare, anche in questo caso stravolgendo il dettato costituzionale”.
“Forse il presidente La Russa si è reso conto che il governo Meloni, approvando questa legge, si assume una responsabilità enorme, quella di far detonare le nostre istituzioni, squassare la giustizia, mettere a rischio le garanzie e i diritti dei cittadini comuni, creare i presupposti per portare i pm sotto il controllo e la direzione del governo”, dice la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5s. “Questo è il desiderio del governo Meloni ubriaco di potere, è una legge che serve a consumare la vendetta del centrodestra contro la magistratura ma non può che fare paura ai cittadini e demolirebbe l’impianto della separazione dei poteri previsto dalla Costituzione”.
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