Sentiero di San Vili: da Trento a Madonna di Campiglio
- Postato il 30 giugno 2025
- Cammini
- Di SiViaggia.it
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Qualcuno ha già soprannominato il Sentiero di San Vili come un “piccolo Cammino di Santiago” e non è difficile capire il perché. Questo affascinante percorso si estende per oltre 100 chilometri, collegando Madonna di Campiglio a Trento, attraverso sentieri antichi che si snodano tra la Valle dell’Adige e le Dolomiti di Brenta.
Il Sentiero di San Vili non è solo una meravigliosa escursione in montagna, ma anche un viaggio storico e spirituale, seguendo le orme di San Vigilio, patrono di Trento, che percorse questi luoghi già nel IV secolo d.C. durante la sua opera di evangelizzazione. Oggi, questo itinerario è un’attrazione imperdibile per chi ama la natura, la storia e il trekking in Trentino-Alto Adige.
Dove si trova il Sentiero di San Vili?
Il Sentiero di San Vili si snoda tra Trento e Madonna di Campiglio, attraversando paesaggi mozzafiato che spaziano dalle valli alpine fino alle spettacolari Dolomiti di Brenta. Questo percorso nel cuore dell’Italia permette di esplorare la natura incontaminata, con boschi fitti, laghi cristallini e vette imponenti, ma anche di immergersi nella cultura locale, passando attraverso piccoli borghi e villaggi storici che sembrano essersi fermati nel tempo.
Il cammino è suddiviso in sei tappe, con due possibili varianti: un percorso alto, più montano e impegnativo, e un percorso basso, più accessibile e vicino ai centri abitati. Il sentiero può essere percorso sia in direzione di Trento, che verso Madonna di Campiglio, proponendo a ogni viandante l’opportunità di vivere l’esperienza del cammino a proprio ritmo.

Due percorsi: alto e basso
Il Sentiero di San Vili offre due varianti: il percorso alto e il percorso basso:
- Percorso alto: questo itinerario è ideale per i trekker esperti, in quanto prevede dislivelli significativi e tratti più impegnativi. Il Sentiero Alto attraversa aree montuose remote, offrendo spettacolari vedute panoramiche, ma richiede una buona preparazione fisica.
- Percorso basso: questa variante è perfetta per chi desidera vivere l’esperienza del cammino senza affrontare grandi difficoltà tecniche. Il Sentiero Basso è più accessibile e si snoda vicino ai centri abitati, offrendo comunque paesaggi meravigliosi e punti di interesse culturale.
Le sei tappe del percorso alto
Tappa 1: da Trento (Vela) a Covelo
(15 km, 850 D+, 5h)
Dal quartiere Vela, poco fuori Trento, il sentiero si addentra nei boschi del versante occidentale del Monte Bondone. Il primo tratto regala ampie vedute sulla Valle dell’Adige e sulla città, con il profilo della Cattedrale di San Vigilio visibile in lontananza.
Si raggiungono poi i suggestivi Laghi di Lamar, immersi in una fitta vegetazione e meta di sosta ideale. Poco oltre si trovano il Lago Santo e le rovine dell’antico Castello di Lamar. L’arrivo a Covelo, borgo arroccato a 930 m di quota, chiude la tappa con scorci rurali e panorami sulle Giudicarie Esteriori.
Tappa 2: da Covelo a Moline (San Lorenzo in Banale)
(14 km, 620 D+, 5h30)
Si prosegue tra radure e boschi attraversando i villaggi di Monte Terlago e Ranzo, caratterizzati da case in pietra e chiesette montane. Il momento più suggestivo è l’attraversamento delle Gole del Sarca, un canyon scavato dal fiume tra pareti verticali, raggiungibile grazie a un ponte sospeso.
Salendo si entra nel territorio del Parco Naturale Adamello Brenta. L’arrivo a Moline, frazione di San Lorenzo in Banale (uno dei “Borghi più belli d’Italia”), regala un tuffo nella vita contadina alpina, tra masi antichi e piccoli orti di montagna.
Tappa 3: da Moline a Irone
(10 km, 480 D+, 4h30)
La tappa conduce al villaggio fantasma di Irone, gioiello nascosto della memoria trentina. Il sentiero passa accanto a boschi di larice e castagno, attraversando antichi pascoli e resti di muretti a secco.
Irone fu un tempo abitato ma fu abbandonato dopo la peste del 1630: oggi è un luogo sospeso nel tempo, con ruderi in pietra, silenzio assoluto e una piccola chiesetta restaurata che ne custodisce la storia. La tappa è breve ma intensa dal punto di vista emotivo, immersa in un paesaggio che invita alla riflessione.
Tappa 4: da Irone a Passo Daone
(12 km, 820 D+, 5h30)
Questa è una delle tappe più impegnative. Si sale verso Passo Daone, valico alpino situato a 1.300 metri. Il percorso attraversa foreste di abete rosso, radure popolate da fauna selvatica e tratti di crinale con viste spettacolari sulla Val Rendena e sulle cime del Brenta.
Lungo il percorso si incontrano malghe in pietra, segni della pastorizia alpina, e alcuni tratti pavimentati con antiche selciature medievali. Il passo è un balcone naturale sulle valli circostanti e spesso frequentato da escursionisti e ciclisti.
Tappa 5: da Passo Daone a Pinzolo
(14 km, 300 D-, 5h)
Dal Passo Daone il sentiero scende lungo la pittoresca Val Rendena, tra boschi, prati falciati e nuclei rurali come Casarole e Fisto. Attraversato il Ponte di Vigo, si risale lievemente fino alla Pieve di San Vigilio a Pinzolo, monumento simbolo del cammino.
La chiesa, edificata nel luogo del presunto martirio del Santo, conserva affreschi del ciclo della Danza Macabra, splendida testimonianza dell’arte gotica alpina. Il paese di Pinzolo, vivace e ben attrezzato, offre numerose possibilità di ristoro e pernottamento.
Tappa 6: da Pinzolo a Madonna di Campiglio
(16 km, 650 D+, 6h)
Ultima tappa, immersa in un ambiente alpino da cartolina. Il sentiero sale tra boschi di conifere, attraversa il torrente Sarca di Campiglio e regala scorci indimenticabili sulle Dolomiti di Brenta. Si raggiungono piccoli alpeggi e malghe attive, dove è possibile degustare formaggi locali.
L’arrivo a Madonna di Campiglio, perla delle Alpi e storica località turistica, segna la conclusione del cammino. La chiesetta di Santa Maria Antica, con la statua dedicata a San Vigilio, è un luogo perfetto per riflettere sul cammino percorso.
Le sei tappe del percorso basso
Tappa 1: da Madonna di Campiglio a Caderzone Terme
(20 km, 60 D+, 5h30)
La prima tappa del percorso basso inizia nel centro di Madonna di Campiglio e scende dolcemente verso la Val Rendena, costeggiando il torrente Sarca.
Lungo il cammino si attraversano Sant’Antonio di Mavignola e Pinzolo, dove merita una sosta la splendida Chiesa di San Vigilio, decorata con affreschi tardo-gotici tra cui la celebre Danza Macabra. L’arrivo a Caderzone Terme, borgo termale tra i più antichi del Trentino, conclude una tappa immersa nella cultura alpina e nella quiete rurale.
Tappa 2: da Caderzone Terme a Saone
(20 km, 300 D+, 6h30)
Il cammino prosegue nella parte bassa della Val Rendena, toccando Strembo, Spiazzo (dove si trova un’altra pieve dedicata a San Vigilio), e Tione di Trento, cuore amministrativo delle Giudicarie.
L’ambiente alterna tratti boschivi a spazi coltivati, con ponti, fontane storiche e antichi mulini. La tappa si conclude a Saone, frazione immersa nel verde, da cui si godono belle vedute sulle valli circostanti.
Tappa 3: da Saone a Tavodo
(16 km, 520 D+, 5h30)
Questa tappa risale verso le Giudicarie Esteriori, passando per Bolbeno, Bleggio Superiore e la frazione di Santa Croce, famosa per la sua chiesa romanica affrescata.
Il paesaggio diventa più collinare, con campi terrazzati, castagneti e vecchie malghe ristrutturate. Si raggiunge infine Tavodo, sede della Pieve dell’Assunta, uno dei più importanti edifici religiosi dell’area.
Tappa 4: da Tavodo a Vezzano
(18 km, 300 D+, 5h30)
Il sentiero si snoda attraverso la Val d’Ambiez e la suggestiva Val Lomasona, paradiso per la biodiversità. Si toccano i paesi di San Lorenzo in Banale, uno dei Borghi più belli d’Italia, e Margone, arrampicato sul versante orientale. Si prosegue poi lungo la strada romana di Castel Terlago, fino a Vezzano, antico borgo vinicolo della Valle dei Laghi.
Tappa 5: da Vezzano a Sopramonte
(12 km, 400 D+, 4h30)
Tra campi coltivati, vigneti e piccole aziende agricole, si costeggiano i laghi di Santa Massenza e Toblino, con l’omonimo castello affacciato sull’acqua. Il paesaggio qui è dolce e collinare, ricco di testimonianze rurali e architettura popolare. Salendo a Sopramonte, si entra nel territorio urbano di Trento, ma ancora immersi nel verde.
Tappa 6: da Sopramonte a Trento
(8 km, 100 D-, 2h30)
Ultimo tratto breve ma ricco di significato. Il sentiero scende verso il sobborgo di Vela e quindi al centro storico di Trento, dove il cammino si conclude davanti alla Cattedrale di San Vigilio, luogo simbolico e spirituale del percorso. L’arrivo nella piazza del Duomo, dopo giorni di cammino, chiude l’esperienza con una forte carica emotiva.
La storia di San Vigilio e il significato del sentiero
San Vigilio, da cui prende il nome il sentiero, è una figura centrale nella storia del Trentino-Alto Adige. Vescovo di Trento nel IV secolo d.C., San Vigilio dedicò la sua vita all’evangelizzazione delle popolazioni montane, percorrendo i sentieri della regione per diffondere il cristianesimo. Secondo la tradizione, il percorso attuale del Sentiero di San Vili segue i passi del Santo durante i suoi spostamenti tra le valli trentine.
Il cammino fu inaugurato nel 1988 dalla Società Alpinisti Tridentini (S.A.T.) e, sebbene non sia nato con un’intenzione religiosa, molti lo considerano un cammino spirituale grazie al legame con la figura del santo. Le numerose chiese e cappelle dedicate a San Vigilio sparse lungo il tragitto, tra cui la splendida Cattedrale di Trento, testimoniano la profonda devozione popolare.
Come raggiungere il Sentiero di San Vili
Il Sentiero di San Vili è facilmente raggiungibile sia da Trento che da Madonna di Campiglio. Trento è ben collegata via treno e autobus, mentre Madonna di Campiglio è servita da numerosi trasporti pubblici e servizi navetta. Se si parte da Trento, l’accesso al cammino inizia dal quartiere di Vela, a breve distanza dal centro della città.
Per chi arriva in auto, ci sono parcheggi disponibili sia a Trento che a Madonna di Campiglio, rendendo facile l’organizzazione del viaggio.