Scuole al gelo, nuovi casi dalla Lombardia alla Toscana: impianti in tilt costringono a chiusure ed emergenze
- Postato il 1 dicembre 2025
- Scuola
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dalla Sardegna alla Lombardia passando per la Toscana è sempre la stessa storia: con l’arrivo della stagione fredda, molte scuole sono costrette a chiudere perché il riscaldamento non funziona. Sembra assurdo nel 2025, ma è quanto è accaduto in questi giorni a Oristano, dove il blackout dei termosifoni ha mandato in tilt la normale attività scolastica, fino a costringere il sindaco Massimiliano Sanna a firmare un’ordinanza urgente: chiusura immediata per la secondaria “Leonardo Alagon” di viale Diaz e per la primaria di via Solferino.
Il guasto ha reso impossibile mantenere condizioni accettabili nelle aule. Il tutto è ufficiale e segnalato prontamente sul sito del Comune: “Il provvedimento, adottato a seguito delle note inviate dai dirigenti scolastici e in considerazione delle attuali condizioni meteorologiche e climatiche, ha validità sino al ripristino del normale funzionamento degli impianti di riscaldamento. Il malfunzionamento si è verificato nella fase di avvio degli impianti di riscaldamento”.
Problemi anche a Pescia (Pistoia): gli operai sono al lavoro da sabato scorso senza sosta, per riparare il guasto all’impianto di riscaldamento dell’istituto “Marchi”, che è rimasto chiuso fino a martedì (e non si esclude una proroga), insieme a una parte dell’adiacente istituto “Sismondi”. Stessa storia al liceo “Salutati” di Montecatini (e alla sede distaccata all’ex Settembrini), rimasto al gelo e anche al buio per un guasto alla fornitura dell’elettricità.
Alla sede “Galilei” dell’istituto alberghiero, dove si lamentano da anni problemi all’accensione del riscaldamento, ieri è esplosa definitivamente la questione. Il sindaco Claudio De Rosso – secondo quanto riportato da “La Nazione” – ha predisposto la sospensione delle lezioni per la giornata di martedì.
A Ottone, in provincia di Piacenza, il sindaco Federico Beccia ha fatto “migrare” i ragazzi in municipio a causa delle temperature troppo basse in aula. In un incontro con la dirigenza scolastica, il primo cittadino ha proposto una razionalizzazione degli spazi, proprio per ottimizzare il riscaldamento e ridurre i costi.
Stessa musica a Pavia. All’istituto tecnico commerciale “Bordoni”, in molte classi, in questi giorni la temperatura era sotto la soglia di legge. Dalla relazione effettuata dalla Provincia, dopo il sopralluogo, risulta che la vecchia caldaia andata in blocco si sia riaccesa ma, ovviamente, per scaldare l’edificio ci vogliono ore.
Altra notizia arriva da “La Voce di Novara e Laghi”: ieri, in dieci scuole superiori della città di Novara, le temperature sono state inferiori agli standard necessari per garantire condizioni adeguate allo svolgimento delle lezioni. Il vicepresidente della Provincia con delega a istruzione ed edilizia scolastica, Andrea Crivelli, ha commentato l’accaduto sottolineando la gravità della situazione: “Episodi di questo tipo sono gravi e non giustificabili”. La Provincia è intervenuta immediatamente, avviando una formale contestazione nei confronti del gestore del servizio e richiedendo aggiornamenti costanti fino alla completa risoluzione del problema.
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