Sciopero di 24 ore del trasporto pubblico, in arrivo un venerdì “nero”
- Postato il 5 dicembre 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 5 Visualizzazioni

Genova. Nuovo sciopero del trasporto pubblico a Genova venerdì 12 dicembre. A proclamarlo, per 24 ore, è stata la segreteria nazionale Filt Cgil, contro il ddl Bilancio e lo stop al riarmo.
A Genova il servizio urbano subirà limitazioni per l’intera giornata: il personale viaggiante aderente allo sciopero si asterrà dal lavoro per tutto il turno, ma saranno comunque garantite due fasce protette, dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30. Anche il resto del personale, incluse biglietterie e servizio clienti, potrà astenersi per l’intero turno.
Per quanto riguarda il trasporto provinciale, il personale viaggiante seguirà le stesse modalità di astensione, con servizio assicurato dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20. Le biglietterie potranno chiudere dalle 9 alle 16.30, mentre il personale non viaggiante si asterrà dal lavoro per l’intero turno.
Sulla linea della ferrovia Genova-Casella, esercita tramite bus sostitutivi, il personale viaggiante e graduato si asterrà per l’intera giornata, con servizio garantito dalle 6.30 alle 9.30 e dalle 17.30 alle 20.30. Il restante personale seguirà l’astensione completa dal turno.
Restano garantiti i trasporti convenzionati dedicati alle persone con disabilità, così come i servizi di noleggio e quelli aggiuntivi prenotati prima della proclamazione dello sciopero.
Le motivazioni dello sciopero
Lo sciopero è stato proclamato per “per cambiare il Ddl Bilancio che peggiorerà le condizioni di vita e di lavoro delle persone colpendo lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne. Per chiedere lo stop al riarmo e investimenti su sanità, istruzione, non autosufficienza e politiche abitative e sociali. Per una vera riforma fiscale che introduca una tassazione progressiva su tutti i redditi, prendere i soldi da grandi ricchezze ed evasione, fermare una flat tax generalizzata e i condoni, restituire a lavoratori e pensionati il drenaggio fiscale e introdurre un meccanismo di indicizzazione all’inflazione dell’IRPEF (scaglioni, detrazioni, trattamento integrativo, ecc.)”.
Il sindacato chiede di “aumentare le risorse per sostenere i rinnovi dei contratti pubblici e privati estendendo la tassazione degli incrementi salariali per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori e una vera riforma delle pensioni che superi la legge Fornero e introduca una pensione di salvaguardia per giovani e precari. Per chiedere di assumere provvedimenti e investimenti diretti a rilanciare le politiche industriali e del terziario per contrastare le delocalizzazioni, creare nuovo lavoro e dare seguito a una vera strategia di sviluppo per il Paese e per il Mezzogiorno. Per salvaguardare l’occupazione, sostenere un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, contrastare la precarietà dei contratti di lavoro, contrastare gli appalti non genuini e il subappalto a cascata, investire e tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro”.