“Scienza e tecnologia per fermare il declino di Genova”, il Gruppo dei 25 sferza la politica: “Il futuro sono i giovani, ma chi ne parla?”

  • Postato il 1 febbraio 2025
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gruppo dei 25 castellano

Genova. “Ricordo ancora il giorno del funerali di Guido Rossa, con le parole di Pertini, decise ma mai sopra le righe, che diedero l’inizio alla fine delle Brigate Rosse e quindi degli anni di piombo. Da lì rinacque Genova e il paese. E’ per questo che oggi siamo qui in questa sala, a lanciare un appello alla città per il suo futuro”.

Con queste parole, Carlo Castellano, fondatore di Esaote e oggi presidente di Alpim, introduce la prima uscita pubblica de “Il Gruppo dei 25“, un think tank composto da eterogenee personalità del mondo universitario, economico e imprenditoriale della città, che in questi mesi ha elaborato un documento programmatico da donare alla città per il suo rilancio. “Vogliamo essere apartitici – specifica Castellano – il nostro messaggio lo mandiamo alle istituzioni ma soprattutto ai giovani di questa città. Loro sono il nostro futuro, ma a Genova di fatto non esiste un vero dibattito politico sul loro futuro e soprattutto sul loro ruolo. Questa cosa deve essere cambiata al più presto”.

E per fare ciò la strada, secondo i 25, è una: “Il futuro della città passa dalla Scienza – continua Castellano – A Genova abbiamo grandi opportunità che devono essere colte e messa a sistema. Abbiamo l’Itt, il parco scientifico degli Erzelli, che finalmente dopo anni sta partendo, abbiamo il Festival della Scienza, abbiamo il progetto del Liceo Tecnologico Sperimentale che sta partendo, primo in Italia. Oggi dobbiamo fare un salto di qualità, dobbiamo fare si che i giovani non vadano via da Genova, e anzi che da fuori possano venire qua, per formarsi, lavorare e vivere. E quindi bisogna partire dalla scuola. Sarebbe una follia se non riuscissimo a cogliere l’occasione fornita dall’esplosione delle nuove tecnologie“.

“Nonostante le rappresentazioni che vengono fatte, Genova è una città in declino – aggiunge Giovanni Pittaluga, professore di economia dell’Università degli Studi di Genova e ex assessore regionale – la conferma di questo è nella caduta vertiginosa del valore degli immobili negli ultimi anni. Per invertire questo andamento, l’unica via è quella di puntare sull’alta tecnologia, poichè a Genova ha già i presupposti di un economia di scala per questo settore, capace di  grandi ricadute su tutta la città”.

“In altre parole, Genova è oggi caratterizzata da tante luci e da tante ombre – si legge nel documento, consultabile integralmente a questo LINK – Dobbiamo puntare sul futuro. L’adozione di tecnologie d’avanguardia e lo sviluppo di una cultura ad essa corrispondente deve riguardare anche il settore manifatturiero, i servizi e le public utilities, in cui un ruolo cruciale riveste la transizione energetica. Negli anni ‘70 venne avviato a Genova, a Sant’Ilario, il primo impianto in Italia per la produzione di energia solare. Genova ha capacità industriali e finanziarie per la realizzazione diretta sia a terra sia sul mare di nuovi impianti solari ed eolici marini. La creazione di Comunità Energetiche contribuirebbe a rendere la città elettricamente autonoma. Ad esempio, il Liceo Tecnologico della Val Polcevera sarà totalmente alimentato da un sistema fotovoltaico, che fornirà energia non solo al Distretto Educativo Dell’Innovazione (D.E.D.I.), ma anche a cinque comunità energetiche del quartiere di Certosa, per un totale di oltre cinquemila famiglie”.

Il lavoro del “Gruppo dei 25” non è finito qui: “Continuiamo a vederci e a confrontarci su questi temi – spiega Castellano – Il prossimo tema che affronteremo nel dettaglio è il progetto dell’ospedale computazionale degli Erzelli, di cui si parla da anni, da troppi anni, e per il quale oggi bisogna arrivare al dunque. Ai fatti. Anche in questo caso crediamo che possa essere un’occasione unica per la città, che avrebbe una struttura davvero unica sul panorama italiano e europeo”.

Il prossimo appuntamento sarà quindi a fine marzo, quando il gruppo produrrà e metterà sul tavolo un nuovo documento dedicato a questo grande progetto. Ora spetta alla classe dirigente, e in particolar modo alla politica e ai partiti  – oggi ancora alla prese con la definizione degli schieramenti e dei programmi per le prossime elezioni comunali – provare a raccogliere questo impulso: “Ora è il momento di agire, il mondo sta andando avanti velocemente e non possiamo permetterci di perdere altro tempo – conclude Castellano – E’ in discussione un nuovo Pnrr, e dovrà essere l’occasione per una vera svolta. Quattro anni fa, con i fondi del primo piano di resilienza, lo Stato ha investito poco più di 100 milioni suo progetto Raise, concepito da Unige e Cnr per lo sviluppo di robotica e intelligenza artificiale. Una cifra non sufficiente, quasi ridicola, soprattutto guardando a quanto stanno investendo in altri paesi. Bisogna cambiare completamente l’approccio, e bisogna farlo coinvolgendo i nostri giovani e il loro futuro”.

Autore
Genova24

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