“Scelgo Finale” sul bando per la Fortezza di Castelfranco: “Consentire una fruizione pubblica”
- Postato il 20 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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“Il gruppo “Scelgo Finale” non è interessata a discutere la scelta del gestore che spetta al Comune ed è un compito di che ha vinto le elezioni. Noi chiediamo che siano superate alcune anomalie della precedente conduzione che avevo reso il castello un bene di quasi esclusivo uso privato. CastelFranco è dei Finalesi che devono potervi passeggiare liberamente. Tutti noi dobbiamo poter tornare ad incontrarci al castello come passeggiamo per i chiostri di Santa Caterina o per il viale”.
Così il consigliere comunale di minoranza Simona Simonetti sul nuovo bando per la gestione della Fortezza finalese.
“La fortezza di CastelFranco – è una proprietà dei Finalesi restaurata con più di un milione di soldi pubblici. Durante la gestione dell’attuale proprietà ha subito degli abusi edilizi, per cui vi è stata una inchiesta e una sanatoria dei danni. Una parte di CastelFranco, bar, ristorante e sei camere, sono state affidate ad un privato tramite bando pubblico. Esattamente come accade per i bar e i ristoranti che sono in affitto sul libero mercato il contratto non dura per sempre ma un tempo limitato dopo il quale viene ridiscusso” aggiunge l’esponente di opposizione consiliare.
“Nel caso degli enti pubblici la discussione del contratto implica un bando pubblico a cui possono partecipare tutti i soggetti interessati. Coloro che si sono indignati in questi giorni sui social difendendo l’attuale gestore, dovrebbero chiedersi se sarebbero contenti se bene di loro proprietà una volta affittato non fosse più esigibile”.
“Il bando è una procedura democratica che permette di rivedere il contratto di gestione nel merito e nell’importo. Il bando del 2020 prevedeva un canone di 42.000 euro l’anno. Valutino i proprietari di bar e ristoranti se è una cifra congrua per affittare un ristorante, un bar e 6 camere”.
“Per il restauro sono stati spesi più di un milione di soldi pubblici ed è fondamentale che tutti ne possano fruire senza l’obbligo di consumare”.
“L’attività privata deve consentire il presidio del luogo e con il suo canone deve permettere la manutenzione dei luoghi. Ma è fondamentale che CastelFranco sia in futuro un punto di interesse culturale, un luogo bello e piacevole da frequentare, una parte viva di Finale Ligure” conclude Simonetti.
Sul tema è arrivata poi una precisazione dall’amministrazione comunale finalese: “Il nuovo bando è stato costruito per correggere un errore del passato, non per favorire né sfavorire nessuno. Abbiamo voluto riportare tutto su binari chiari, trasparenti e corretti, come dovrebbe sempre essere quando si parla di beni pubblici e patrimonio storico” ha evidenziato l’assessore Paolo Folco.