Savona accoglie suor Luisa dopo 10 anni: “Emozionata e grata. Tra questa città e il Brasile un filo che non si spezza”
- Postato il 23 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Sono tornata a Savona dopo 10 anni, ma è come se non me ne fossi mai andata. Ero in costante aggiornamento su tutti voi, che siete sempre nel mio cuore”. Con queste poche ma semplici parole suor Luisa Delgrossi saluta tutti coloro che sono accorsi nella parrocchia di San Paolo all’incontro a lei dedicato.
Suor Luisa è partita come missionaria in Brasile sedici anni fa, e da sempre Savona si è attivata per sostenerla nelle sue opere. “Come ho trovato Savona? Sempre uguale – sorride suor Luisa – ma tra me e questa città c’è sempre stato un filo, che non si è mai spezzato. Questi giorni me lo hanno dimostrato ancora di più”.
Tanti gli adulti di oggi, che un tempo erano suoi alunni (all’asilo Nostra Signora della Neve, al Prolungamento di Savona), che hanno trovato un momento per andarla a salutare, appena appresa la notizia del suo ritorno nella città della Torretta dopo 10 anni. “La mia gioia più grande è vedere che questi giovani (che ho lasciato bambini) si sono realizzati. Non c’è nessuno che si è perso per strada e per me questa è la vittoria più grande. Questo è il frutto del lavoro che abbiamo seminato insieme alle maestre che collaboravano con me all’asilo (ricordiamo che suor Luisa lo ha diretto per diversi anni)”.
In questi 10 anni però non è stato tutto rose e fiori. Tante le voci che si sono susseguite riguardo alla scelta di suor Luisa di staccarsi dalla congregazione delle Figlie nostra Signora della Neve per fondarne una propria. In questi lunghi anni le polemiche non sono mancate ma, oggi, a mettere la parola fine è proprio la diretta interessata: “Sono stata a pranzo in casa madre – afferma – ed è stato bellissimo. Quello che ho imparato e quello che faccio è grazie a loro, grazie alla vita religiosa che ho vissuto. Amo la vita religiosa e amo la congregazione delle Figlie nostra Signora della Neve, sono molto legata a loro”.
“Adesso ho un’altra missione ma non per questo mi sono dimenticata di loro – aggiunge – non ho rinunciato a niente e a nessuno. E’ stato un incontro ricco, tutte loro sono nel mio cuore”.
Tornando all’esperienza brasiliana, suor Luisa è’ stata prima a Paraíba poi diversi anni a San Paolo dove ha lavorato all’interno di una favelas in un centro educativo, adesso è a Trancoso (Porto Seguro): “Ho costruito una scuola materna frequentata da diversi bambini. La fascia d’età è dai 2 ai 14 anni, ma se vogliono restare di più noi li teniamo. Qui il problema non è la povertà ma l’educazione: ci sono bambini (già grandi) analfabeti. Soprattutto il nostro impegno è rivolto alle famiglie che per lo più sono sfasciate, c’è molta ignoranza culturale. Arrivano da tutto il Brasile perché questa è una zona dove c’è molto lavoro”.
Adesso la scuola materna in Brasile è chiusa, essendo periodo estivo. Riaprirà il 3 febbraio e suor Luisa è già carica per il nuovo anno: “Una cosa importante che voglio dire è che per la materna abbiamo diverse maestre, che abbiamo formato noi personalmente. Queste ragazze prima erano addette allele pulizie – spiega – poi le abbiamo fatte studiare pedagogia e dopo di che assunte come maestre. Non è facile trovare insegnati, noi ce la mettiamo tutta“.
Suor Luisa però (chi la conosce lo sa) non si ferma mai. Finito un progetto, subito un altro e così adesso il prossimo obiettivo è costruire una scuola elementare. L’opera di Suor Luisa ha necessatà di ampliarsi.
Dopo avere costruito la casa di accoglienza con la scuola materna in Trancoso (che al momento conta 150 bambini) la comunità locale ha bisogno di una scuola elementare che risulta essere fondamentale per ridurre il più possibile l’analfabetismo. Il progetto consiste in una struttura con palestra, aule, cucina e refettorio.
“Questa nuova struttura ci permetterebbe di dare una continuità educativa, per non lasciare questi ragazzi allo sbando dopo la scuola materna – afferma – c’è troppo analfabetismo e vogliamo combatterlo anche per assicurare un futuro dignitoso a questi ragazzi”.
“Se tornerò in Italia? Si ma per venirvi a trovare, poi rientrerò in Brasile. Il mio cuore è diviso a metà, sono italiana ma il richiamo del mio Brasile è forte, li hanno bisogno di me”, conclude suor Luisa a IVG.
Nel frattempo è stata avviata una raccolta fondi per la costruzione della scuola elementare.