Sara Curtis, ultima vittima del razzismo: le “patenti da italiano” a Balotelli e Sinner, la denuncia di Paola Egonu

  • Postato il 1 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

Razzismo in varie forme e versioni: lo sport sembra essere uno di quegli ambiti in cui gli ignoranti sfogano con più facilità tutto il loro livore. L’ultima a finire vittima di questo malcostume è Sara Curtis, una delle protagoniste della squadra italiana ai Mondiali di nuoto di Singapore e autrice di uno sfogo contro la situazione che sta vivendo.

Lo sfogo di Sara

Dopo la finale dei 100 metri stile (prima italiana a raggiungerla), Sara Curtis si è sfogata contro gli insulti razzisti che ha ricevuto in questi giorni: “C’è chi scrive che i miei record in realtà sono nigeriani. Sono frasi che ami fanno ribrezzo. Li invito a sfogliare la Costituzione. E il fatto di essere il prodotto di due culture diverse è il mio arricchimento”. Ma nonostante lo sfogo, gli insulti sono continuati.

Le offese a Balotelli

Tra i primi a sperimentare anche a mezzo social le offese razziste è stato Mario Balotelli. Il controverso attaccante italiano è stato una delle grandi speranze per il nostro calcio, una visibilità conquistata con la maglia dell’Inter prima e di quella col Milan poi. E forse i suoi momenti più belli sono arrivati proprio con la maglia azzurra della nazionale. Ma la popolarità non lo ha salvato dal razzismo, la frase “Non esistono n…i italiani”, lo ha spesso accompagnato negli stadi italiani e poi anche sui social.

La denuncia di Paola Egonu

Nel 2023 a squarciare il velo sul tema razzismo è stata la pallavolista Paola Egonu e per farlo ha usato una delle piattaforme più potenti per farlo: il Festival di Sanremo. La giocatrice, che lo scorso anno ha conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, non ha usato mezze misure per definire la situazione: “L’Italia è un paese razzista. Questo non vuol dire che tutti siano razzisti e ignoranti. E’ un paese razzista che però sta migliorando. Non voglio sembrare polemica o fare la vittima ma semplicemente dire le cose come stanno”. E ovviamente, quasi come a voler provare la correttezza delle sue parole, in risposta ha avuto migliaia di commenti razzisti.

La patente di italiano a Sinner

Il colore della pelle stavolta non c’entra, il razzismo può avere volti diversi. E per certi versi è quello che capita talvolta quando si parla di Jannik Sinner. Il numero 1 al mondo è altoatesino, bilingue, parla italiano e tedesco da madrelingua ma ha un carattere che secondo alcuni non rientra nei canoni di “un’italianità” che però non si sa bene quale sia. Non è chiassoso, è riservato e dunque non sarebbe in linea con uno stereotipo di italianità che nel tempo sembra diventato il modello di riferimento. “E’ tedesco” e “Non paga le tasse in Italia”: due delle accuse tra le più frequenti di chi vorrebbe avere il potere di assegnare “le patenti da italiano”.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti