Sanità, Patto per il Nord: “Convenzioni coi privati per riaprire i Ps, taglio dei ‘carrozzoni’ per ridurre le spese e migliorare i servizi”
- Postato il 20 ottobre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Patto per il Nord ha una sua visione riguardo al sistema sanitario. Infatti noi pensiamo che debba essere messo al centro di qualsivoglia attività il paziente. Inoltre è un’associazione che crede profondamento ad un assetto amministrativo federalista. Questo significa che regione Liguria, a nostro parere, dovrebbe abbandonare progetti come, ad esempio, accorpare le Asl in una unica che ovviamente avrà sede a Genova, facendo sempre più diventare il sistema ‘Genova-centrico’ (La ex Lega non ha nulla da dire al riguardo?)”. Così la segreteria provinciale del movimento in una nota.
“Prima di tagliare servizi e competenze si potrebbe, a nostro modesto avviso, chiudere definitivamente Alisa che è lontanissima dall’essere ciò per cui la Asl 0 era giustamente nata, cioè come centro unico di acquisto. Aver seguito la strada di non convenzionare con i privati gli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte è stato un errore clamoroso che ha penalizzato in modo definitivo la sanità nel ponente. Questi errori accadono quando, al posto di progetti seri e realizzabili, si perseguono esclusivamente le faide interne ai partiti per inseguire le poltrone”.
“Queste critiche nei confronti di chi negli ultimi tempi ha gestito malissimo la nostra sanità vogliamo accostarle anche a proposte concrete. Chiediamo con forza di tornare al progetto di convenzione con i privati che ci consentono di aumentare i pronto soccorso nella nostra provincia e che non comporterebbe nessuna spesa aggiuntiva da parte dei cittadino ma un significativo miglioramento quantitativo e qualitativo dell’offerta sanitaria. Si può poi risparmiare chiudendo Alisa e i vari ‘carrozzoni’ generati dalla maggioranza Bucci. Investire assumendo personale e cambiando le apparecchiature obsolete. Il tutto porterebbe a un aumento della produttività con conseguente abbattimento delle liste di attesa e delle fughe fuori Regione che hanno un costo non trascurabile. Tutto questo comporta un rafforzamento della sanità pubblica che non si può e non si deve trattare come un’azienda qualsiasi”.
“Pensavamo che il Covid avesse dimostrato che il risparmio sulla sanità è sbagliato e che è un grande errore. Ci rendiamo conto invece che qualcuno non ha compreso, purtroppo, che mettendo al centro il paziente vuol dire ragionare in termini di qualità e taglio degli sprechi, non dei servizi”, conclude Patto per il Nord.