Sanità: ospedali liguri indietro e la Liguria è penultima nella tempestività delle angioplastiche per infarto
- Postato il 30 ottobre 2024
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- Di Genova24
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Liguria. In Liguria non è così scontato ricevere un’angioplastica coronarica entro 90 minuti nei pazienti con infarto Stemi, ossia il più grave. Si tratta di uno tra gli indicatori di efficienza del sistema inserito nel Programma nazionale esiti presentato ieri da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Dai dati emerge una importante eterogeneità territoriale. La soglia del 60% indicata nel Dm 70/2015 è superata solo dagli ospedali Sant’Andrea alla Spezia e Santa Corona a Pietra Ligure. Tra le strutture in maglia nera ci sono invece il San Paolo di Savona (27,90%) e l’ospedale di Sanremo (31,35%).
Gli esiti non premiano la Liguria in tante categorie: non compaiono strutture liguri tra quelle che hanno effettuato 200 o più interventi di bypass aortico coronarico isolato, considerata soglia stabilita dai decreti ministeriali.
Liguria considerata “zona rossa” da grandi criticità nell’area muscolo-scheletrica per quanto riguarda la frattura del collo del femore operata in 48 ore. È sulla tempestività di accesso all’intervento chirurgico che si gioca la partita dell’efficienza delle strutture e la qualità del processo assistenziale in ambito traumatologico. La soglia sarebbe almeno il 60% dei pazienti over 65. La Liguria è considerata alla pari di Calabria, Basilicata, Umbria, Molise e Sardegna. Tra le maglie nere il San Paolo di Savona.
La mortalità a 30 giorni per ictus ischemico è particolarmente alta nell’area spezzina, tra il 14,4% e il 19,6%. Nell’area genovese è tra l’8,3% e il 10,7%.
Sulla chirurgia oncologica il San Martino compare per il numero degli interventi e per risultati delle operazioni. Le Breast Unit sono citate come il fiore all’occhiello.
Per quanto riguarda l’indicatore dei parti con taglio cesareo, la Liguria si colloca a metà del guado ossia tra il 20,9 e 24,9%, in un’area, quella del Nord Italia, che ha percentuali molto più basse. La stessa percentuale si registra nelle strutture private accreditate.