Sanità, disavanzo ufficiale verso quota 100 milioni ma Bucci assicura: “Quello vero è 19 milioni”
- Postato il 27 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. Potrebbe superare i 100 milioni di euro il disavanzo “apparente” della sanità in Liguria, anche se il buco vero e proprio resta al momento di 19,2 milioni, come emerso dall’ultima informativa in consiglio regionale. Lo ha spiegato il presidente Marco Bucci fermandosi a parlare coi giornalisti al termine del punto stampa dopo la seduta di giunta in piazza De Ferrari.
“Ci sono soldi che arriveranno nel 2025 e serviranno a coprire costi del 2024“, ha ribadito Bucci spiegando la ragione per cui negli atti ufficiali al momento disponibili – una delibera di giunta del 13 marzo e un disegno di legge con la variazione di bilancio depositato il 24 marzo – la cifra destinata a ripianare del disavanzo è di 62 milioni.
Il governatore spiega che nelle prossime settimane, quando il provvedimento arriverà in aula per l’approvazione, “ci sarà un emendamento” per adeguare il numero. Che, a quanto pare, potrebbe essere ancora più alto per questioni tecniche: oltre ai 50,4 milioni di accantonamento per i rinnovi contrattuali del personale, dagli ultimi confronti col Mef è emerso un ulteriore importo, pari a circa 25 milioni, relativo all’assistenza domiciliare integrata. Le coperture finanziarie in entrambi i casi arriverebbero dal Governo, quindi la somma totale di queste operazioni dovrebbe rimanere zero.
“L’unico buco vero resta di 19,2 milioni”, sottolinea Bucci, che martedì scorso in consiglio ha assicurato: “Saranno tutti coperti dall’avanzo del 2024“. E anzi, aveva ribadito: “Oggi i conti sono quelli, domani potrebbero essere in più o meno sono sicuramente in meno. Confermo che saremo molto vicini allo zero, probabilmente sarà azzerato“. Il disavanzo, in particolare, riguarderebbe la Asl 1 (per 2,5 milioni), la Asl 3 (per 4,7 milioni), il San Martino (per 5,2 milioni) e il Gaslini (per 6,7 milioni). Tutte le altre aziende sanitarie e ospedaliere “sono a zero”, cioè in pareggio.
Una guerra di numeri, quella sul disavanzo della sanità, iniziata dieci giorni fa dal capogruppo del Pd Armando Sanna con documenti ufficiali alla mano e proseguita martedì nell’aula di via Fieschi dove l’opposizione non ha dato credito ai numeri forniti da Bucci: “Per noi questa informativa è nulla, i documenti dicono altro“. Il governatore aveva respinto tutte le accuse al mittente parlando di “falsità”. La manovra da 62 milioni, spiegava l’assessore Nicolò, era “un passaggio tecnico per allocare prudenzialmente le risorse nelle more del conteggio definitivo che non sarà disponibile prima di fine mese”.