Rottura al tavolo dell’ex Ilva: sindacati proclamano sciopero di 24 ore

Il Quotidiano del Sud
Rottura al tavolo dell’ex Ilva: sindacati proclamano sciopero di 24 ore

Rottura al tavolo dell’ex Ilva: Fim, Fiom e Uilm proclamano uno sciopero unitario di 24 ore in tutti i siti dell’ex siderurgico.

Si chiude con un nulla di fatto il secondo incontro in pochi giorni a Palazzo Chigi tra governo, commissari dell’ex Ilva e sindacati. La trattativa si interrompe bruscamente e Fim, Fiom e Uilm proclamano uno sciopero unitario di 24 ore in tutti i siti dell’ex siderurgico, a partire da oggi (19 novembre). La rottura arriva sul nodo della cassa integrazione e del futuro produttivo dello stabilimento.

Rottura al tavolo dell’ex Ilva: sindacati proclamano sciopero di 24 ore

Le sigle dei metalmeccanici accusano l’esecutivo di aver messo sul tavolo un piano di dismissione che prevederebbe fino a 6mila lavoratori in cig a partire da gennaio, tra quelli già attualmente in cassa (4.450) e i nuovi 1.550. Una misura, secondo i sindacati, che rischia di trasformarsi in una vera e propria paralisi del sito e minaccia la tenuta occupazionale.

Il governo, tuttavia, difende la propria posizione: «Non ci sarà un’ulteriore estensione della cassa integrazione», afferma Palazzo Chigi, spiegando che in alternativa saranno attivati percorsi di formazione per i lavoratori, anche per chi è già in cig, con l’obiettivo di acquisire competenze sulle nuove tecnologie green applicate alla produzione dell’acciaio.

Una spiegazione che non convince i sindacati. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, parla di “disastro” e avverte che dal primo marzo «non ci saranno più 6.000 lavoratori in cassa integrazione, ma la totalità dei lavoratori». Il rischio di chiusura del sito, secondo i metalmeccanici, resta concreto e richiede una presa di responsabilità immediata da parte del governo e delle istituzioni. L’astensione dal lavoro rappresenta il primo segnale forte di una vertenza che si preannuncia lunga e complessa, con il futuro dell’ex Ilva al centro di un confronto che mette in gioco non solo l’occupazione, ma anche la transizione industriale e la produzione sostenibile di acciaio in Italia.

Il Quotidiano del Sud.
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