Politiche 2022, inchiesta a Taranto, sette indagati
- Postato il 18 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Politiche 2022, inchiesta a Taranto, sette indagati

La Procura di Taranto indaga su presunte irregolarità nei voti delle politiche 2022. Tra i sette indagati due esponenti di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia e Vito De Palma.
La Procura di Taranto ha aperto un’inchiesta sulle elezioni politiche del 2022. Gli indagati sono sette, tra cui due esponenti di Forza Italia: il consigliere regionale uscente Massimiliano Di Cuia, candidato alle prossime regionali, e il deputato Vito De Palma.
Coinvolti anche quattro membri del seggio 54 di Taranto — presidente, segretaria e due scrutatrici — insieme a un rappresentante di lista. Le accuse comprendono falso ideologico, alterazione del voto, induzione in errore di pubblici ufficiali e violazioni della normativa elettorale.
LE ACCUSE DELLA PROCURA
Secondo il pm Mariano Buccoliero, i membri del seggio avrebbero modificato i risultati dello scrutinio alla Camera, attribuendo a Forza Italia voti originariamente destinati a Fratelli d’Italia. I verbali sarebbero stati compilati con dati falsi, inserendo la cifra “52” accanto alla lista FdI per invertire il reale esito: 213 voti di Fratelli d’Italia figuravano come appartenenti a Forza Italia.
La Procura accusa Di Cuia e De Palma di aver poi utilizzato quei risultati, pur conoscendone la presunta falsità, per chiedere la rettifica all’Ufficio circoscrizionale di Bari. Secondo gli inquirenti, la manovra avrebbe consentito a De Palma di ottenere il seggio alla Camera a discapito di Marcello Lanotte. Gli episodi contestati risalirebbero ai mesi tra settembre e novembre 2022, tra Taranto e Bari.
LE REPLICHE DEGLI INDAGATI
Il deputato Vito De Palma ha dichiarato di non aver ricevuto alcun atto e ha ribadito la propria estraneità ai fatti. «Sono stato io a presentare un esposto per acquisire gli atti della sezione che mi venivano negati», ha spiegato in una nota.
Il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia ha aggiunto: «Prendo le distanze da ogni ipotesi di reato. Non ero presente nella sezione oggetto d’indagine. La notifica dell’avviso di chiusura delle indagini alla vigilia del voto regionale appare quanto meno singolare».
Il Quotidiano del Sud.
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