Roma rende omaggio a Guglielmo Marconi con una grande mostra al Vittoriano 

  • Postato il 18 novembre 2024
  • Arti Visive
  • Di Artribune
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Si chiama Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile, la mostra che l’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia ha deciso di dedicare al genio italiano e Premio Nobel Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937), fruibile sino al 25 aprile 2025. Un progetto che ne ripercorre la vita, gli interessi e l’attivismo politico in occasione dei 150 anni dalla nascita, mettendo in dialogo materiali d’archivio (provenienti dall’Istituto Luce e da Cinecittà) e installazioni multimentiali. 

Mostra Guglielmo Marconi. Vedere l'invisibile
Mostra Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile

La mostra di Guglielmo Marconi all’Istituto VIVE a Roma 

Divisa in otto sezioni tra la Sala Zanardelli e Sala Regia, la mostra accompagna il pubblico alla scoperta della vita di Guglielmo Marconi attraverso media e linguaggi differenti. Il percorso espositivo si compone di centinaia di documenti tra foto, reperti, filmati provenienti da archivi nazionali ed internazionali, arricchito da installazioni interattive e multimediali.

Edith Gabrielli, storica dell'arte e museologa, Direttrice del nuovo polo Vittoriano e Palazzo Venezia. © Gerald Bruneau
Edith Gabrielli, storica dell’arte e museologa, Direttrice del nuovo polo Vittoriano e Palazzo Venezia. © Gerald Bruneau

Parola alla direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia Edith Gabrielli

La scelta di accogliere la mostra ‘Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile’ al Vittoriano e a Palazzo Venezia è figlia di varie ragioni. Una, molto importante, risiede nella stretta contemporaneità tra entrambi gli edifici e il celebre scienziato”, spiega ad Artribune Edith Gabrielli, direttrice dell’Istituto VIVE.  “Quando Marconi riceveva il Nobel per la Fisica, nel 1909, lo scultore Giuseppe Tonnini realizzava al Vittoriano nei lacunari del Sommoportico, ‘Le Nuove Scienze’: fra queste nuove scienze rientrava proprio ‘La Fisica’, contraddistinta dalla lanterna e dal barometro. Dal canto suo, Palazzo Venezia, di origine rinascimentale, assumeva l’aspetto odierno esattamente nei primi decenni del Novecento”.  

Il legame tra Guglielmo Marconi e l’Istituto VIVE 

“Il progresso tecnologico, incarnato dalla figura di Marconi, ha sempre giocato una parte importante nella lunga storia del VIVE”, continua la direttrice Gabrielli. “Ogni architetto a capo del Vittoriano, da Giuseppe Sacconi ad Armando Brasini, ha attinto volentieri ai ritrovati del progresso, dalla funicolare impiegata per sollevare i blocchi di botticino all’ingegnoso sistema idraulico per garantire il funzionamento delle fontane e della cancellata d’ingresso. Non da ultimo ha pesato il ruolo del VIVE nell’ambito del Ministero della Cultura: dal 2020 l’istituto si è proposto come centro per esposizioni temporanee a servizio di tutto il Ministero. Un ruolo destinato a rafforzarsi ulteriormente negli anni a venire“.

Valentina Muzi 

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Autore
Artribune

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