Roma, De Rossi rivela il vero motivo del divorzio: quanti rimpianti. Ipotesi ritorno

  • Postato il 26 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Quando lunedì sera percorrerà il tunnel che dagli spogliatoi porta al campo il cuore gli batterà forte: non è una partita qualsiasi Genoa-Roma per Daniele De Rossi. Non potrebbe esserla. Per la prima volta sfiderà da avversario la “sua” squadra, quella dove è cresciuto fino a diventare un campione e quella che ha allenato per troppo poco tempo perché non resti un rimpianto a vita. Il tecnico del Grifone si confessa a Dazn.

Il ritorno all’Olimpico

Quella sera di lunedì De Rossi alzerà la testa e vederà lo stadio gremito come sempre ma anche un’accoglienza da re. Resta figlio di Roma lui, che ancora rimpiange l’esperienza sulla pancina giallorossa come rivela intervistato da Massimo Ambrosini per Dazn.

Dalla Spal alla Roma

Prima di accettare il Genoa (“prima sono gli altri che hanno rifiutato me”) De Rossi ha dovuto incassare due esoneri: “Nelle prime due esperienze ho avuto problemi, in maniera diversa, con i dirigenti. Alla Spal con un dirigente abbiamo chiarito, lo sento ancora adesso (Lupi), a Roma ho avuto problemi con l’ad, ma non voglio che passi il concetto che io ho problemi con i dirigenti. Alla Spal parlai di quanto io non fossi contento del mercato in conferenza, il presidente si arrabbiò, era Joe Tacopina, avevamo un rapporto diretto e lui mi disse: “Chi ti ha detto che puoi dire la verità?” E io lì ho capito tante cose”.

Cosa è successo alla Roma

Un pizzico di invidia viene fuori da parte di De Rossi nel giudicare la Roma: “A vederla adesso un po’ mi dispiace quello che è successo, hanno avuto l’exploit che io avevo predetto. Primo anno si costruisce, secondo si cresce, terzo si lotta per lo scudetto. Non eravamo proprio pazzi. I presidenti pendevano dalle mie labbra, a livello calcistico ho sempre avuto ampia libertà, hanno iniziato a chiedermi le cose prima di confermarmi per i successivi tre anni. Poi si sono un po’ incrinate le cose, ma quello che è successo io e il mio staff non lo meritavamo. Non sei mai pronto all’esonero, ma io pensavo e penso di essere a posto con la coscienza, non ho mai tradito chi era lì, non ho mai usato il “potere” che avevo in quella città, se mi fossi tradito da solo non sarei stato così orgoglioso.

Tornare? Non penso ci sia mai stata davvero la possibilità. Hanno fatto una scelta talmente evidente… Ma non credo sarebbe stato il passo giusto per me, anche se ovviamente sarei tornato subito perché credo nella squadra e nei giocatori. Ho avuto problemi con l’ad, ma niente di clamoroso. Ormai è andata così”.

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Virgilio.it

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