Rogo in strada delle bandiere della Ue: clamoroso schiaffo alla sinistra in piazza

  • Postato il 16 marzo 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Rogo in strada delle bandiere della Ue: clamoroso schiaffo alla sinistra in piazza

 

Finale di fuoco, in piazza dell'Esquilino, per la contromanifestazione antieuropeista della sinistra più sinistra che si conclude col rogo plateale di una bandiera dell'Unione Europea. È il vessillo stellato su sfondo blu il nuovo nemico giurato di questo popolo antagonista (10mila persone secondo gli organizzatori, circa 2mila, più realisticamente, a fine serata) che si riunisce alle 15 dietro lo striscione di Potere al popolo. In evidenza le facce dei leader europei, tra i quali Giorgia Meloni, e lo slogan: “Non un euro perla loro guerra”. Si manifesta contro l'Europa in questo sabato romano di impegno a più piazze che, almeno da questa prospettiva, sa decisamente di anni 70.

Contro il nuovo euroimperialismo guerrafondaio che ha come contestatissimi complici anche uomini e gruppi della sinistra parlamentare: Fratoianni e Bonelli di AVS, il M5S (che sarà in piazza solo il 5 aprile) per non parlare di Landini e della Schlein, colpevoli ormai, secondo gli antagonisti, di “votare con l'elmetto”. Non si salvano dal “fuoco amico' di una rappresentante di Differenza Lesbica, equipaggiata con una bandiera lgbt e una dell'Arci, neppure i gruppi lgbt (tra cui Arcigay) che hanno aderito alla piazza europeista. «Ormai il movimento lgbt+ non è più per la liberazione ma per il riarmo».

Questa la sentenza. La resistenza color rosso pare voglia essere tutt'altro che residuale. Tante le sigle presenti, tutti i sub-movimenti possibili: dalla Rete antisionista (con molte bandiere palestinesi) al movimento degli Inquilini, da Attac alle “Donne de borgata” e uno striscione di solidarietà al popolo russo a chiudere. Tutti attorno al lunghissimo drappo arcobaleno che sfila al centro di quello che, inizialmente, doveva essere un sit-in ma è diventato un corteo autorizzato dalla Questura a sfilare fino a piazza dell'Esquilino dove gli entusiasti e anche un po' increduli animatori parlano della nascita di una “nuova opposizione”. Capace persino di resuscitare partiti, come Rifondazione Comunista, dei quali si erano davvero perse le tracce. «Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione, oltre ogni aspettativa», commenta Giovanni Barbera della segreteria nazionale del Prc, bandiere rosse a fianco alle quali ci sono anche quelle del più visibile Partito Comunista, fino a qualche tempo fa casa politica di Marco Rizzo che invece col suo neo-movimento destro-sinistro, Democrazia Sovrana e Popolare, si è ritrovato con un manipolo di persone in una terza piazza alla Bocca della Verità. Tradito anche dall'annunciatissimo neo-amico Vannacci, il generale eurodeputato della Lega che alla fine non si è presentato.

 

«La nostra manifestazione è stata oscurata totalmente» ha commentato il leader ex comunista. «Però rappresentiamo la maggioranza del popolo italiano che vuole la pace e non vuole la guerra». Frattanto all'Esquilino, un piccolo spettacolo laterale si consuma vicino al carro-palco. Mentre la bandiera Ue bruciava tra urla tribali ad accompagnare il falò, un povero cristo, probabilmente un clochard, sopraffatto da alcol e fumogeni, crollava a terra privo di sensi. Ambulanza e sipario.

 

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Libero Quotidiano

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