Renault mette all’asta parte della sua collezione: in vendita 100 modelli storici

  • Postato il 9 novembre 2025
  • Auto D'epoca
  • Di Virgilio.it
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Flins-sur-Seine dirà forse poco. Eppure, in questa località, distante una quarantina di chilometri da Parigi, Renault farà qualcosa di grandioso: concentrerà il suo passato. Piuttosto che limitarsi al classico archivio chiuso, la Casa d’oltralpe realizzerà un museo aperto, dove il pubblico potrà camminare accanto a centoventicinque anni di motore francese. Dal 2027 vedrà la luce Les Collections Renault, mettendo in mostra un patrimonio estetico e storico.

Lo stabilimento non è nuovo al cambiamento. A Flins, dal 1952, l’azienda ha costruito oltre due milioni di esemplari — dalla 4CV alla Clio — fino alla chiusura della produzione nel 2022. Da allora il sito è diventato la Refactory, un polo dedicato all’economia circolare, in cui si ricondizionano auto usate e si riciclano varie componenti, batterie su tutti. Dentro questo ecosistema industriale prenderà vita il museo su linee di montaggio e spazi produttivi dismessi.

L’asta della collezione

La collezione è una delle più grandi d’Europa. Oltre ottocento vetture, di cui solo seicento verranno conservate in modo permanente, mentre le duplicate, quelle di cui Renault possiede più esemplari, finiranno all’asta il 7 dicembre, curata da Artcurial Motorcars, casa parigina abituata a iniziative di una certa levatura. Il luogo? Ça va sans dire, a Flins, nel vecchio stabilimento prossimo alla riconversione.

Asta Renault: ci sarà anche la Renault 4CV
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La Renault 4CV sarà solo una delle protagoniste all’asta a Flins

Si tratta di una scelta pragmatica. Renault alleggerisce la sua collezione, e la valorizza al tempo stesso, separando i cimili da museo da quanto può tornare a circolare, o finire comunque in buone mani. Oltre a razionalizzare, il marchio recupererà fondi da reinvestire nella nuova struttura così da renderla sostenibile nel tempo. Ne va anche dell’aspetto logistico: riunire veicoli – sparsi tra Parigi, Huilly-sur-Seine e Choisy-le-Roi – comporta una riduzione dei costi di mantenimento e mostra finalmente un patrimonio finora noto solo agli addetti ai lavori.

L’asta offrirà cento vetture e circa altrettanti oggetti d’epoca, tutti provenienti dai depositi dell’azienda, e nove lotti non avranno prezzo di riserva, in modo da aprire il patrimonio a un pubblico più ampio, anziché a pochi collezionisti miliardari. Il resto è una selezione di tute da pilota, motori, modellini da galleria del vento, strumenti di design.

Come ogni viaggio che si rispetti, si parte dalle origini. Ed ecco allora spiccare tra i pezzi di lunga data una Type D “classe” 1901 ancora funzionante, e un raro autobus del 1933. In versione termica ed elettrica, faranno altresì parte del rito le repliche della Type A del 1898, sviluppate nel 1998 per il centenario del marchio.

E dopo le vetture di serie tocca alle corse. Una ventina di monoposto, prodotte nella prima metà degli anni Ottanta, animerà l’area dedicata, e alcune saranno vendute con i libretti tecnici originali di Viry-Châtillon, pezzi rarissimi che testimoniano il lavoro degli ingegneri francesi. D’altra parte, non occorre essere uno storico per aver sentito nominare almeno una volta la RE27B, la RE60 e la RE40, specie perché piloti del talento di Arnoux, Jabouille, Prost e Tambay ci sono saliti a bordo, anche se l’immagine più chiara del decennio resta la RE40, vincitrice a Spa.

L’heritage nelle corse

In otto anni di gare, le Formula 1 Renault disputarono 123 Gran Premi, con 15 vittorie e 31 pole position. Non numeri qualunque, bensì la traccia di una rivoluzione tecnica: la nascita del motore turbo in Formula 1. Nonostante l’inizio balbettante lasciasse presagire un ruolo da comprimario, il costruttore dimostrò stoffa da vendere e con le sue imprese contribuì a cambiare il volto del motorsport.

Non mancano le auto da Endurance, tra cui l’Alpine A442 telaio 0, la capostipite della famiglia trionfante a Le Mans. Affidata alle cure di Laffite, Jabouille, Depailler, ha corso ovunque, da Imola a Nürburgring, fino alla celeberrima pista transalpina nel 1977. Oggi conserva la stessa livrea gialla con cui affrontò i test ad alta velocità sul circuito di Columbus. Per quanto riguarda la sezione Rally, non necessitano di restauro la Renault 5 Maxi Turbo B0 e la Renault 5 GT Turbo Bandama, ancora macchiata dalla terra rossa della Costa d’Avorio.

Alpine V6 Turbo: messa all'asta a Flins
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L’Alpine V6 Turbo potrà essere acquistata all’asta a Flins

Il capitolo “classiche” – composto dalla 4CV, dalla R5 Police, dalla Floride “Disney” e dalla Clio Williams – costituisce un viaggio nella quotidianità di intere generazioni, in parte restaurate, in parte conservate nello stato originale, perfettamente funzionanti. Hanno popolato le strade europee per decenni e oggi, viste da vicino, raccontano meglio di qualsiasi spot come si è evoluta la società francese.

Tra una berlina e una monoposto spunta la sezione di prototipi e maquette, che hanno girato i saloni internazionali, studi di forme e aerodinamica per spiegare meglio di qualsiasi discorso quanto Renault abbia influenzato il design automobilistico del Novecento. E tra i marchi satelliti, trovano posto Alpine storiche, come la A610 Evolution e la V6 Turbo, oltre al mock-up di A110.

Cimeli curiosi

Sfogliando il catalogo si capisce che non è solo un’asta di automobili. L’asta promette di accontentare pure gusti insoliti, in cerca di cimeli rari come i modelli impiegati in galleria del vento, fase cruciale nello sviluppo di una nuova vettura. Inoltre, verranno messi sul banco motori da corsa smontati a metà, dallo strano fascino, e un Renault Elf V6 Turbo EF15, quello usato sulla Lotus di Senna a Detroit, custodito nella sua cassa di trasporto come se dovesse ripartire domani.

Se quello che abbiamo detto vi sembra “fuori di testa”, preparatevi a restare senza parole perché l’angolo stranezze è pullulato da oggetti di vario genere, tipo un disco volante “Reinastella” realizzato con Eurodisney, un orologio industriale Bodet prelevato dallo stabilimento di Flins e modelli di navi Liberty-Ship usate per esportare le Dauphine negli Stati Uniti. Piccole reliquie industriali che celebrano il dietro le quinte della storia Renault, un museo nel museo.

Pierre Novikoff, Vicepresidente di Artcurial Motorcars, ha dichiarato:

“Siamo onorati della fiducia che Renault ci sta accordando ed entusiasti all’idea di organizzare una vendita all’asta che sarà ricordata come un evento di grande rilievo. Offriremo un’occasione unica per la vita dei collezionisti: quella di diventare custodi di questo ricco patrimonio”

In fin dei conti, la collezione storica diventa il pretesto per riportare alla luce ricordi mai del tutto sepolti. Invece delle solite vetrine chiuse e targhette sottovetro, la Casa ha preferito dare forma a qualcosa di unico e innovativo.

Autore
Virgilio.it

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