Regionali, i commenti di eletti ed esclusi. E una richiesta comune: “Bucci si ricordi della nostra provincia”
- Postato il 29 ottobre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Il day after porta sempre con sé due facce della medaglia. Se il centrodestra ha iniziato a festeggiare nella tarda serata di ieri la vittoria di Marco Bucci a nuovo presidente della Regione Liguria, post Toti, per il centrosinistra è tempo di riflessioni. Il Partito Democratico si è confermato trascinatore del centrosinistra e ha riconquistato Genova, dopo quasi 10 anni, trasformandola nuovamente in una roccaforte “rossa” e si è confermato su Savona e sull’area del rigassificatore. Per quanto riguarda il centrodestra Bucci ha perso su Genova (città nella quale era sindaco) ma ha vinto in provincia di Savona, con il partito Fratelli d’Italia leader di questa cavalcata regionale.
Le elezioni portano con sé, però, anche un ulteriore faccia delle medaglia quella del dentro o fuori, quella di chi si siederà sulla poltrona rossa del consiglio regionale. A stabilire i vincitori e i vinti le preferenze espresse dagli elettori.
I consiglieri in Liguria sono 30, oltre al presidente della giunta. Di questi, 24 sono eletti con sistema proporzionale sulla base di liste provinciali: Genova (13), La Spezia (4), Savona (4), Imperia (3). I restanti 6 seggi, come stabilito dalla legge elettorale 18/2020 ancora in vigore, sono assegnati con un sistema maggioritario dopo le elezioni ai gruppi di liste a supporto del presidente eletto, o alle liste non associate in caso di raggiungimento della maggioranza assoluta.
Dunque (alla luce di alcuni calcoli) salgono a 6 , uno in più della scorsa tornata, i consiglieri regionali savonesi in Regione. Cinque uomini (come l’altra volta) a cui si aggiunge una donna. Quattro saranno di centrodestra, due di centrosinistra, tutti di liste diverse.
ANGELO VACCAREZZA: “Tre volte primo, veramente difficile”
Come lui stesso sottolinea, per la terza volta consecutiva Angelo Vaccarezza è risultato “il più votato del centrodestra in provincia di Savona”. E poi, commentando la vittoria di Bucci: “E’ andata bene, abbiamo corso il rischio di essere governati da Orlando e di fare 200 passi indietro rispetto ai nove anni in cui l’amministrazione di centrodestra ha cambiato questa regione. Nel grande risultato regionale ci sono però i singoli risultati. Primo un ringraziamento: un ringraziamento a chi è stato con me in questo percorso, a chi mi ha accompagnato, a chi ha fatto un metro o un chilometro in serie insieme a me. Perché questa campagna elettorale è stata veloce, però di chilometri ne abbiamo fatti tanti, di persone ne abbiamo incontrate tante e tante di loro hanno poi avuto fiducia in noi e in me. E di questo io non posso che dirvi grazie”.
Tornando sul suo risultato, aggiunge: “Lo so, i numeri non sono tutti nella vita, però quando per tre volte fai il primo… Fare il primo una volta magari è possibile, ripetersi è complicato, ripetersi di nuovo è veramente difficile. Ma questo è tutto merito vostro e di coloro che con me hanno fatto questa campagna elettorale. Da soli si va più veloce, ma in gruppo si va più lontano”.
Messi da parte i ringraziamenti, Vaccarezza fa “una piccola preghiera al mio nuovo governatore. Marco Bucci è un grande governatore, ma si deve ricordare sempre che le province di Spezia e Genova hanno scelto Orlando. Che il centrodestra governa la Regione Liguria e lui fa il governatore perché è stato fortemente voluto dal ponente, fortemente voluto dalla provincia di Imperia, ma fortemente voluto da quella provincia di Savona che in questi ultimi anni non è stata trattata bene dalla Regione. La provincia senza un assessore, la provincia nella quale si voleva in maniera molto violenta portare un rigassificatore senza coinvolgere le amministrazioni locali, i cittadini, le persone. La provincia su cui penzolava il termovalorizzatore, la provincia dei pronto soccorso di Cairo Montenotte e di Albenga, la provincia del punto nascite chiuso ad Albenga. La provincia che certo non per colpa della Regione non ha un carcere. Quello l’ha chiuso Orlando, ma che in questi anni non ha saputo trovare una soluzione. Ebbene questa provincia ha scelto di avere fiducia nel centrodestra, di avere fiducia in Marco Bucci, di avere fiducia in noi. Se abbiamo un debito nei confronti di tutti i liguri, secondo me se abbiamo uno un po’ più grande nei confronti dei savonese“.
In ultimo Vaccarezza si rivolge agli avversari: “Per tutta la campagna elettorale io non ho nominato nessuno di loro, ho solo risposto alle critiche che mi facevano (critiche, poi: agli insulti che nei miei confronti sono arrivati da parte di Orlando, agli insulti degli altri non ho risposto). Fare una campagna elettorale di insulti, fare una campagna elettorale in cui diventi complicato girare per la strada perché hai raccontato delle bugie e dietro a queste bugie ci sono persone che le hanno credute e che quindi ritengono di fare le proprie ragioni in maniera violenta, non fa vincere le elezioni. Non si vincono le elezioni con le bugie, con gli insulti, facendo aumentare la tensione, perché alla fine la gente è più intelligente di quello che noi pensiamo. Quindi magari la prossima volta al posto di insultare, al posto di aggredire, al posto di mentire, provate a camminare e a stringere le mani; al posto di fare le cene, che le facciate da 250 euro a Milano o da 20 euro a Bergeggi, provate un altro modo di fare politica. Scoprirete che quel modo è il modo vincente, che la gente alla fine premia coloro che in mezzo alla gente sanno stare, proponendo le proprie idee, senza insultare l’avversario”.
ROCCO INVERNIZZI: “Per la Valbormida subito stato di calamità”
Con quasi 1.500 preferenze raggiunte il candidato savonese Fdi, Rocco Invernizzi, entra nel nuovo Consiglio regionale e nella maggioranza a sostegno del neo presidente Marco Bucci. L’esito delle elezioni liguri ha premiato la sua candidatura, sostenuta non solo da Alassio e dal ponente, ma anche dal territorio valbormidese, nel quale Invernizzi ha svolto molti incontri in campagna elettorale.
E le prime parole sono proprio rivolte alla Val Bormida duramente colpita per l’alluvione e l’ondata di maltempo, con danni ingenti: “Il mio impegno sarà quello di sostenere subito il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Sarò a disposizione del territorio e dei sindaci dei comuni più colpiti per gli interventi di ripristino necessari”, ha detto Invernizzi.
Rocco Invernizzi, attuale assessore comunale ad Alassio, dovrà lasciare l’incarico in giunta, ma resterà consigliere incaricato mantenendo le attuali deleghe: “Non posso che essere felice e soddisfatto del risultato ottenuto, ringrazio il mio partito, Fratelli d’Italia, che ha fatto la sua parte per la vittoria di Bucci, e in particolare l’amministrazione comunale di Alassio e lo stesso sindaco Marco Melgrati per l’appoggio incondizionato, valutando l’importanza di avere un rappresentante diretto del territorio in Consiglio regionale” ha poi aggiunto Invernizzi.
Invernizzi è tornato poi anche sul tema del possibile assessore savonese nella nuova giunta Bucci: “Credo che, anche in relazione a quanto espresso nelle urne, questa provincia debba avere un assessorato di peso e tornare nella stanza dei bottoni. Su questo aspetto ci sarà, come naturale che sia, un giusto confronto tra il presidente e le componenti della coalizione di centro destra”.
Infine il neo consigliere regionale si rivolge anche al suo nuovo collega, che siederà però nei banchi della minoranza, ovvero Jan Casella (AVS), anche lui alassino: “Un risultato storico per Alassio che porta in Consiglio regionale ben due consiglieri, quindi gli rivolgo i complimenti per la sua elezione, in quanto darà sicuramente importanza e valore alle esigenze del nostro comprensorio” ha concluso.
ALESSANDRO BOZZANO: “Conferma del lavoro svolto, a me piace lavorare”
Tra chi è sicuro di aver conquistato un posto come consigliere regionale della maggioranza Alessandro Bozzano, ex sindaco di Varazze, e già consigliere delle precedente giunta: “Vedo la riconferma come un riconoscimento del lavoro svolto, un riconoscimento della vicinanza ai sindaci e alle esigenze dei territori, alla continuazione – sotto un altro ruolo – del lavoro da sindaco che ho sempre fatto. Un lavoro che comporta ascoltare gli amministratori, risolvere i problemi e cercare di fare il meglio per la comunità”.
“Sono sempre stato un consigliere del territorio, che dietro la scrivania ci stava poco: a me piace lavorare, perché non c’è problema che non si possa risolvere col lavoro”, afferma il rappresentate della civica Vince Liguria.
Una riconferma non scontata, essendo candidato in una lista civica che doveva battagliare contro un’altra civica (Orgoglio Liguria), tanto che all’annuncio dell’esistenza di due liste civiche Bozzano aveva storto il naso: “Non trovavo l’esigenza di farne due – ammette – Non mi sembrava una cosa strategicamente efficace, alla fine il voto civico resta civico. Ma in ogni caso meglio due liste che nessuna. E alla fine è andata comunque bene”.
ROBERTO ARBOSCELLO: “In minoranza con 6000 voti, amaro in bocca. Sarà opposizione decisa”
Chi tornerà in via Fieschi sarà anche Roberto Arboscello, già consigliere di minoranza del Pd. L’ex sindaco di Bergeggi si riprende con forza il seggio destinato al Partito Democratico grazie alle preferenze ottenute: ben 6035 (il più votato della provincia di Savona). “Con 6.035 voti, sono stato eletto consigliere regionale della Liguria, raggiungendo un risultato che va oltre le più rosee aspettative e che mi conferma come il più votato in tutta la provincia di Savona il quarto in assoluto in Liguria. Un consenso che triplica quello di consiglieri uscenti di centrodestra e rappresenta più del 10% degli aventi diritto – commenta – Non posso che esprimere un profondo ringraziamento agli elettori, per la fiducia e l’affetto e per aver riconosciuto in me un rappresentante del territorio capace di ascoltare e portare avanti le istanze della nostra comunità. Ho raddoppiato e in molti casi triplicato le preferenze rispetto al 2020, con picchi straordinari in Valbormida, dove ho quasi quadruplicato i voti a Cairo, Carcare, Cengio. Anche sul ponente ho riscontrato risultati eccezionali, con un alto consenso in comuni come Pietra Ligure, Finale Ligure e Boissano, oltre a una conferma significativa a Savona e nella cintura”.
I Dem hanno trainato la campagna elettorale di Andrea Orlando ma non è bastato per far vincere il candidato del centrosinistra. Il Partito Democratico è arrivato quasi al 30% ma il resto della coalizione non è riuscito a superare la doppia cifra: “Pur nella soddisfazione personale per il successo elettorale, avverto però un grande rammarico per la sconfitta della nostra coalizione. Abbiamo combattuto una battaglia difficile, e seppur per pochi voti, la vittoria è andata al centrodestra. Il Partito Democratico e la coalizione hanno fatto un grande risultato a Savona città e nella cintura, ma nella provincia soccombono alla coalizione a sostegno di Marco Bucci. Fare il consigliere di minoranza con tutte queste preferenze lascia l’amaro in bocca – commenta rammaricato l’ex sindaco di Bergeggi – ora dobbiamo metabolizzare la sconfitta e poi ripartire dalle cose positive”.
“Nel corso dei prossimi cinque anni in consiglio regionale, sarò determinato nell’opposizione, continuando a lottare per una Liguria inclusiva, sicura e attenta ai bisogni dei cittadini. Al centrodestra vanno i miei auguri di buon lavoro, anche se credo fermamente che la Liguria e la provincia di Savona avrebbero meritato molto di più”.
SARA FOSCOLO: “Assessore savonese? A disposizione di Bucci, della Lega, del territorio”
Sara Foscolo è stata eletta in consiglio regionale con la Lega con un bottino di 2.187 preferenze: “Non me lo aspettavo, è una bella soddisfazione – racconta – Le preferenze sono tante, contando anche l’astensionismo naturale più dovuto al maltempo. La maggior parte dei voti arrivati dalla zona più conosciuta (Pietra, Finale, Val Maremola) ma anche da tanti comuni della provincia dove in campagna elettorale non sono nemmeno stata. Tanta soddisfazione, ma anche responsabilità in più”.
Analizzando il voto, sottolinea: “Le province di Savona e Imperia hanno tenuto i numeri in un momento… Anche tutto il centrodestra, grazie a Savona e Imperia, ha mantenuto alte le percentuali. Da segretario provinciale ormai decaduto (la carica è incompatibile con il ruolo di consigliere regionale, quindi ci sarà un congresso per la scelta del successo) mi rende orgogliosa il fatto che la Lega abbia tenuto una percentuale buona in provincia”.
Rispetto all’ipotesi di un assessore savonese, spiega: “Sono a disposizione di Bucci, della Lega, del territorio, faccio quello che mi viene chiesto nel caso. È fondamentale avere un riferimento in provincia di Savona: i problemi sono tanti e ci deve essere una persona nell’esecutivo che se ne occupi”.
JAN CASELLA: “Enorme responsabilità, incalzerò il centrodestra sulle promesse”
Ad entrare in Regione è anche Jan Casella, candidato di AVs: “”Sono ovviamente dispiaciuto per l’alta astensione e per la sconfitta del centrosinistra – commenta – È stata un’elezione in cui il pensiero era fisso agli amici della Val Bormida, che in quelle ore, subiva un evento devastante. La soddisfazione è ancora più grande per essere stato eletto come espressione di un gruppo straordinario, che mi ha supportato con affetto, impegno, coraggio e competenza. Grazie a loro, il consenso è arrivato da tutta la provincia, con un’affermazione straordinaria ad Alassio con 844 preferenze”.
Casella si dice “consapevole dell’enorme responsabilità che ho sulle spalle. Sono pronto a lavorare fin da subito, senza tregua, per il bene del nostro territorio. Incalzeremo fin da subito il centrodestra sulle tante promesse che ha fatto, a partire dalla sanità pubblica. Ora, con umiltà, bisogna mettersi a lavorare e a ricostruire una proposta politica rinnovata e aggregante. L’eccessivo individualismo della classe politica ha portato ad un’enorme disaffezione. Ho sempre interpretato l’impegno politico in un’ottica collettiva: il Noi torni a prevalere sull’Io”.
E conclude: “Dedico questo successo a mia mamma, a tutti i sacrifici che ha fatto per crescere al meglio me e mia sorella. In ogni mia candidatura, lei ‘soffriva’ anche più di me, ma non ha mai fatto mancare il sostegno ai sogni e all’impegno di suo figlio”.
AURORA LESSI: “Risultato che mi rende orgogliosa”
Tra i delusi c’è Aurora Lessi, consigliere comunale a Savona, che è rimasta esclusa dal consiglio regionale (la terza votata della lista del PD), ma soddisfatta per le sue oltre 2mila preferenze: “E’ sicuramente un risultato che mi dà fiducia e che mi rende orgogliosa, mi sono emozionata. Non era facile, più di così non so cosa avrei potuto fare. Il risultato su Savona è straordinario, la città mi ha dato più di mille voti. Ho solo 29 anni, personalmente posso lavorare ancora meglio per fare ancora di più”.
Non nasconde la preoccupazione per il calo dei votanti (nel savonese circa -10% rispetto al 2020): “Mi fa male l’astensionismo così alto. Ho passato la campagna elettorale su quel tema, tante persone sono andate a votare perchè credevamo nel mio approccio. Credo che sul lungo termine bisogna continuare a battere sull’astensione e parlare con più persone possibile lontane dalla politica”.
“Adesso – conclude Lessi – vedremo cosa farà il centrodestra che durante la campagna elettorale ha promesso di aprire ospedali e di essere contro allo spostamento del rigassificatore”.
GIORGIO CANGIANO: “Grande risultato, grazie a chi mi ha dato fiducia”
Anche Giorgio Cangiano, nelle file del Pd, resta incredibilmente fuori nonostante il risultato raggiunto (uno dei più alti in assoluto) con ben 4152 preferenze totali (di cui 2.280 nella sola Albenga): “Grazie a tutti coloro che mi hanno dato fiducia. È stato un grande risultato ma non sufficiente per essere eletto, – ha dichiarato. – Io resto convinto che fosse necessario un radicale cambiamento ed ero pronto a contribuire mettendoci tutto l’impegno e la trasparenza e la determinazione necessari. Però in democrazia è assolutamente necessario accettare l’esito elettorale. Quindi complimenti ai vincitori e a tutti coloro che sono stati eletti. Auguro un buon lavoro nell’interesse della nostra amata Liguria”.
MASSIMO NIERO: “Non può mancare il mondo di Italia Viva”
Massimo Niero, sindaco di Cisano sul Neva, ha ottenuto in totale 1348 preferenze (316 nel paese di cui è sindaco) un ottimo risultato personale che anche se non gli è valso il posto in Regione non è comunque da sottovalutare: “Sono molto felice per il mio risultato personale e allo stesso tempo dispiaciuto per una manciata di voti che ha creato questo gap”.
Il primo cittadino di Cisano sottolinea come l’esclusione di Italia Viva e di Matteo Renzi abbiano inciso negativamente: “La differenza di voti indica chiaramente come il “campo largo” vada effettivamente realizzato in modo inclusivo. Non può mancare il mondo, seppur limitato, di Italia Viva; altrimenti, anche nell’opinione pubblica, viene percepita come la chiusura di un’intera area politica, o meglio, di un’area di pensiero. Dobbiamo trasmettere anche ai vertici che, per governare regioni come la nostra, bisogna includere tutti per rendere il progetto più attrattivo.”.
“Io ero lì per rappresentare questa area, per erodere quell’elettorato moderato che diversamente avrebbe assorbito tutto il centrodestra – afferma – mi sono state annullate 200 schede con preferenza personale ma con voto sul simbolo del PD. Pensiamo ai 4.000 voti di lista: il 70% della lista ero io. Se la gente osserva i miei voti, noterà che ho sottratto poco al PD”.
“Avevo ricevuto un compito da Orlando, sfruttando l’esperienza di Civica24, per attrarre un elettorato moderato, mentre il Partito Democratico sarebbe stato in grado di prendersi i suoi voti. Per vincere elezioni come queste, tutti coloro che possono dare un contributo dovrebbero candidarsi. La Lega, per ottenere un risultato notevole, ha schierato tre cavalli di razza. Io ho risposto a un ordine di scuderia, basandomi sull’esperienza di Civica24, considerando quale elettorato poteva essere attratto. Bisogna parlare di più con le persone, spiegare che non basta mettere una “X””, prosegue.
Come riportato da Eligendo, il Liguria ha votato il 45,96% degli aventi diritto, dato in netto calo rispetto al 2020 quando alla stessa ora l’affluenza era stata del 53,42%. In particolare, nel savonese il dato si ferma a 43,74 contro il 55,10% della precedente tornata (quasi 12 punti percentuali in meno).
“L’astensionismo è un problema primario – ammette – credo fermamente che vada analizzato, e sono d’accordo su una cosa: i partiti tradizionali arrivano fino a un certo punto, mentre il civismo è il futuro. Non abbiamo attratto quei moderati che ci avrebbero fatto vincere. Conte ha influito sulla sconfitta e la sua dichiarazione non ha aiutato. Sarebbe interessante che ci spiegasse il fallimento del suo partito, ancora una volta.
“Partivamo quasi vincitori, e avevamo un candidato con ottime qualità politiche. Ma non è bastato”, conclude Niero.