Reggio in lutto, addio a Franco Arillotta, custode della memoria storica
- Postato il 15 settembre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Reggio in lutto, addio a Franco Arillotta, custode della memoria storica
Storico e intellettuale, custode della memoria storica cittadina: Reggio Calabria in lutto per l’addio al professore Franco Arillotta
Reggio Calabria piange Franco Arillotta, custode della memoria storica e voce lucida dell’identità cittadina. Con la scomparsa del professore Franco Arillotta, Reggio Calabria perde non solo un raffinato intellettuale, ma uno degli ultimi veri custodi della memoria collettiva della città. Un vuoto incolmabile si apre nel cuore della cultura reggina, e l’eco del suo pensiero continuerà a risuonare tra le pagine della storia che lui ha saputo raccontare come pochi altri.
«Storico appassionato, intellettuale raffinato e instancabile studioso»: così lo ha ricordato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nel suo messaggio di cordoglio per la scomparsa del Professore, sottolineando come Arillotta sia stato «un punto di riferimento imprescindibile per generazioni di reggini». Un uomo di cultura a tutto tondo, un Professore con la P maiuscola, che ha dedicato la sua vita allo studio, alla valorizzazione e alla divulgazione della storia trimillenaria di Reggio. Chiunque abbia mai preso in mano uno scritto di Franco Arillotta, o abbia avuto il privilegio di ascoltarlo in una conferenza, sa bene che dietro le sue parole non c’era solo la competenza dello studioso, ma l’amore viscerale di chi è cresciuto tra le pietre antiche della città e ha scelto di consacrare la propria esistenza alla loro narrazione.
ADDIO A FRANCO ARILLOTTA: VOCE CRITICA, LIBERA E INNAMORATA DI REGGIO
Una voce critica, libera, sempre innamorata di Reggio. Franco Arillotta era tutto fuorché uno storico accademico e distante. La sua voce – mai banale, mai scontata – era spesso fuori dal coro, ma sempre orientata dalla verità dei documenti e dalla passione civile. Non temeva di esprimere opinioni anche scomode, come ricordato dal giornalista Franco Arcidiaco, che ne ha condiviso un lungo percorso umano e intellettuale. «Era il mio Google su due gambe», scrive Arcidiaco, ricordando con affetto i tanti confronti avuti con Arillotta, sempre pronto a offrire “preziose informazioni e argute opinioni” sulla storia cittadina. Dietro la figura pubblica, però, c’era anche l’uomo, il confidente, il parente acquisito che condivideva risate, racconti e memorie. Il suo coinvolgimento nella città non era soltanto intellettuale, ma personale, profondo, radicato.
L’eredità dello storico: opere, associazioni e passione civica. A ricordarlo con commozione è anche Stefano Iorfida, presidente dell’associazione Anassilaos, che non esita a definirlo “l’ultimo grande storico di Reggio Calabria”. Un titolo che non suona retorico, ma che fotografa fedelmente la realtà: con Arillotta si chiude una stagione di studi intensi, appassionati, autenticamente civici, sulla storia reggina. La sua attività era capillare: dalla toponomastica urbana alla Reggio spagnola, dalle figure religiose come San Giorgio ai palazzi storici, ogni aspetto della città era per lui un tassello di un grande mosaico da ricomporre con pazienza e dedizione. Fondamentale anche il suo impegno con le associazioni culturali, in particolare con “Gli Amici del Museo”, di cui era presidente, sempre disponibile a condividere il proprio sapere, fino agli ultimi giorni.
A REGGIO UN DOLORE CONDIVISO
Il dolore per la perdita del Professore è condiviso. Non solo da chi lo conosceva personalmente, ma da tutta la cittadinanza che è stata educata, informata, arricchita dal suo lavoro. Perché Arillotta non è stato solo uno storico. È stato un ponte tra passato e presente, un uomo che ha saputo spiegare perché siamo ciò che siamo, a partire dalle nostre radici. Falcomatà ha promesso che la città troverà il modo di ricordarlo «ad imperitura memoria». E sarà doveroso farlo. Perché il lascito di Arillotta non può essere consegnato al silenzio. Le sue opere, le sue ricerche, il suo impegno devono diventare patrimonio vivo, eredità condivisa.
Da oggi, a Reggio, IA non sarà più solo Intelligenza Artificiale.
«Da oggi a Reggio quando parleremo di IA non intenderemo più Intelligenza Artificiale, ma Intelligenza Arillotta», scrive ancora l’editore Franco Arcidiaco, con una formula che riesce a essere tanto ironica quanto struggente. Una battuta che sintetizza perfettamente l’idea di una mente brillante, infaticabile, insostituibile. Una mente che ha servito Reggio Calabria con umiltà e rigore, senza mai cedere all’autoreferenzialità, ma sempre con l’urgenza di “spiegare la città alla città”. E se oggi quel cuore ha smesso di battere, quel pensiero continuerà a pulsare tra le righe dei suoi scritti, negli archivi che ha illuminato, nei dibattiti che ha alimentato. Perché la memoria di Franco Arillotta non sarà mai un capitolo chiuso. Sarà un indice, una guida, una traccia viva da seguire per chi crede che la storia non sia solo un passato da conservare, ma un futuro da costruire.
Il Quotidiano del Sud.
Reggio in lutto, addio a Franco Arillotta, custode della memoria storica